Recensione "Demon's Secret" di Gena Showalter

Custode del demone dei Segreti, Amun conosce i pensieri più oscuri di chi gli sta accanto e, per non tradire le persone che ama, ha scelto di non parlare. Ma proprio per questo ora si trova in condizioni disperate, al punto che l'unica via di scampo ormai sembra la morte. Finché non incontra Haidee, una spietata Cacciatrice prigioniera nella fortezza di Budapest. Lei è l'unica in grado di alleviare le sue sofferenze, e chissà perché, anziché odiarlo è attratta da lui. Ma oltre al corpo, sarà disposta a concedere ad Amun anche la sua anima, e ad affrontare la collera di un micidiale avversario per salvarlo? 

Il mio commento

Dal settimo volume della saga dei "Demoni" di Gena Showalter non si rimane certo delusi. Abituati ormai a leggere uno stile scorrevole, accattivante e mordace, i demoni non stancano mai.

Questa volta la Showalter ci narra la storia di Amun, custode dei demoni dei Segreti, misterioso e sfuggente, ed Haidee, cacciatrice spietata, maledetta da un ciclo di reincarnazioni eterno. 
Due personaggi così diversi ed opposti, attratti da un inspiegabile bisogno di stare assieme e da una passione sfrenata, rappresenteranno la salvezza l'uno dell'altra.

Avevamo infatti lasciato Amun, sul finale dello scorso volume "Demon's Passion", in preda al delirio, infettato da centinaia di demoni minori fuggiti dall'inferno, ormai prossimo alla definitiva pazzia e perdita di raziocinio. Ancora di salvezza e fonte di una ritrovata lucidità sarà per lui Haidee, cacciatrice misteriosa, assassina del suo più caro e vecchio amico, Baden, prigioniera dei Signori dei demoni, ed inaspettatamente medicina contro l'infezione dei demoni nella mente di Segreti.
Combattendo un attrazione che da subito accende il sangue di Amun e spezza il ghiaccio nel cuore di Haidee, i due partiranno alla volta dell'inferno, come suggerito dall'angelo Zacharel, per cercare di liberare i demoni impirigionati nel corpo di Amun.
Tra azioni al limite del possibile, viaggi nella memoria e nei segreti di Haidee, scene bollenti e sentimenti svelati, si svolge una storia destinata ad entrare nel cuore dei lettori.


A differenza dei libri precedenti, in questo c'è meno azione: infatti la lotta contro Rea e i cacciatori passa in secondo piano e la vicenda principale rimane focalizzata sui due protagonisti. Amun è un personaggio che si scopre man mano, dalla lealtà indissolubile e dalla morale ferma. A mio parere pecca della coppia è Haidee: da una cacciatrice spietata, che è riuscita nel passato addirittura ad uccidere un Signore dei demoni, mi aspettavo molto di più; invece lei diventa quasi cera nelle mani di Amun e perde uno spessore ed una personalità che reputavo più forti.
Gran pregio del libro, invece, sono le parti di Strider e William. Amo follemente quest'ultimo ed ogni sprazzo della sua personalità che Gena ci regala è veramente un invito alla lettura.
Lo scherzo telefonico che i due architettano ai danni del povero Maddox è qualcosa di epico, che ancora adesso mi fa sorridere al pensarci.
Sono curiosissima di leggere il prossimo libro, "Demon's Game" in uscita a Dicembre.


Il mio voto:

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