Recensione made in Italy: "Bruci il mare" di Dilhani Heemba



Trama: Gustav Esposito, detto Tip per un ballo che faceva con suo fratello da bambino, nella sua vita ha fatto mille lavori -dal contrabbandiere al maniscalco, dal marinaio al domatore di cavalli- e non è mai rimasto troppo a lungo nello stesso posto. Ora che il cognato sta bene e lui non è costretto a rimanere a Mizke per aiutare la sorella e i nipoti, ha deciso di tornare nella sua terra nativa: l'arcipelago delle Isole di Taormina, a sud di Nuova Eyropa. Parte con degli amici di infanzia, ma il cammino viene interrotto da un uomo al quale lui, tempo prima, ha sottratto la mezzosangue Shayl'n Til Lech; le conseguenze per lui e gli amici sono impensabili.
Uno spin off della saga Nuova Terra, nato dalla richiesta dei lettori, che mescola avventura e sesso tra le coste del Mediterraneo post apocalittico.


La mia opinione:

Ritorno gradito in quel di Nuova Terra per seguire la storia di Tip, l'errante uomo di avventura, senza fissa dimora, dal fascino irresistibile e magnetico che i fan di Shayl'n Til Lech avevano giĂ  conosciuto nella Nuova Terra Saga, scritta dall'esordiente Dilhani Heemba, autrice auto pubblicata che meriterebbe senz'altro un posticino negli scaffali delle librerie italiane.
Ma veniamo a "Bruci il mare", un libro che si discosta leggermente dal genere di Nuova Terra, con una trama che intreccia assieme avventura, azione e passione ... molta passione.
Il nostro Tip continua ad essere un personaggio accattivante ed appassionante, dalla battuta sempre pronta e dall'ironia sottile; e non da meno è la co-protagonista del libro, la bellissima e forte JJ, una ragazza all'apparenza acida e superficiale che nasconde sotto le efelidi dipinte sul volto una sensibilità ed una paura comune tra tutti gli uomini: quel senso di vuoto, quell'ansia che stringe lo stomaco, quando la risposta alla domanda "Io, chi sono davvero?" continua a sfuggire, lontano dalla nostra comprensione.
JJ è uno spirito errante, un anima tormentata che non sa dove prendere dimora, che come Tip ha viaggiato moltissimo nel corso della propria vita senza mai sentirsi davvero a casa, senza mai desiderare di fermarsi in un luogo e piantare radici.
è così dolce, così spaventosamente giusto, che entrambi trovino la pace, alla fine, l'uno tra le braccia dell'altra.
"Bruci il mare" è un avventura. Una storia che si riallaccia alle vicende di Nuova Terra e Nuova Vita, e si tinge di amore.
Di scoperta.
Di accettazione.
è come svegliarsi all'improvviso e rendersi conto che la felicità che abbiamo a lungo cercato non si trova in capo al mondo, ma è sempre stata al nostro fianco.
Le scene piccanti e le romanticherie inserite al punto gisuto (cioè mai troppe o troppo smielate) si susseguono per tutto il libro, facendo innamorare il lettore dei due protagonisti.

Lo stile di Dilhani è intenso, scorrevole ed armonico proprio come lo ricordavo: evocativo di posti immaginari ed accattivante nella narrazione della storia. Nel complesso, quindi, "Bruci il mare" è un piacevole spin-off nel mondo post apocalittico di Nuova Terra, una lettura leggera ed emozionante, che riempie le orecchie del lettore con il rumore delle onde e del crepitare delle fiamme.



Kaggyn

1 commento

  1. Aspettavo proprio la tua recensione su questo spin-off :) prima o poi devo devo decidermi a prenderli ^_^

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