Recensione: "L'angelo della Morte" di Heather Killough-Walden

L'angelo della Morte
di Heather Killough-Walden
(3° libro serie The Lost Angels)

La Trama:
In quanto Angelo della Morte, Azrael non può essere come i suoi fratelli. Mentre gli altri sono caduti sulla Terra in forma umana, Azrael è sceso come vampiro. Oggi è il cantante di una famosa rock band, bello da togliere il fiato, e tiene nascosta la sua vera natura: una potente oscurità perennemente in contrasto con il suo essere angelico. Sotto la maschera, coltiva la speranza di incontrare un giorno colei che lo completerà. Al matrimonio del fratello Gabriele, Azrael mette gli occhi su Sophie Bryce, la damigella d’onore. È certo che sia la compagna che gli è destinata, e farà di tutto per farla sua. Ma Sophie non sa di essere la sua cherubina, ed è ossessionata da indicibili demoni. Quando forze sovrannaturali usciranno dall’ombra e minacceranno Sophie, Azrael sarà l’unico in grado di proteggerla. Ma per farlo, dovrà rivelare la sua natura selvaggia e rischiare così l’unica cosa che cerca dall’eternità...

La mia opinione:

"Un libro dal quale non avrei mai voluto staccarmi": questo è il commento di un utente di Goodreads che appare sul retro del libro. Ed è vero. Aspettavo il libro su Azrael fin dalla sua comparsa nel primo volume, essendo l'arcangelo più misterioso e l'unico ad aver sofferto così tanto dopo il suo arrivo sulla Terra.
Secondo me, con questo capitolo la serie in un certo senso "decolla". Nei libri precedenti ho trovato svariati difetti che mi hanno tentata ad abbandonare la serie. A volte gli avvenimenti o le rivelazioni non erano ben contestualizzate, risultando quindi improbabili e un po' fuori luogo. A volte la narrazione risultava lenta o, al contrario, c'era troppa carne al fuoco. Nonostante questo, ho voluto dare una seconda possibilità all'autrice proprio perchè Az è un personaggio speciale...e non me ne sono pentita.
La storia comincia da dove eravamo rimasti nel libro precedente: abbiamo lasciato i nostri angioletti al matrimonio di Gabriele e Juliete in Scozia, dove Az scopre che Sophie, damigella d'onore della sposa, è la sua cherubina.
I primi capitoli sono incentrati sui primi approcci della coppia inframezzati da qualche cenno sui piani di Samael e degli Adariani. Nonostante l'elemento azione sia pressoché nullo (comincia infatti dal capitolo 15) ho adorato questo incipit per la delicatezza immensa usata dall'autrice nel dipingere i personaggi.
Vediamo un Az che, oltre ad essere ex-Angelo della Morte e primarca dei vampiri e quindi in lotta costante col suo istinto di predatore, non vuole essere precipitoso con la sua cherubina, vuole fare in modo che si conoscano con calma e che ogni cosa avvenga a suo tempo per non traumatizzarla, nè farla soffrire. 
Però i pericoli sono sempre in agguato e Azrael si vede costretto a chiedere aiuto ai suoi amici vampiri per proteggerla.
Altro punto a favore che ha contestualizzato il tutto è la molteciplità dei punti di vista (POV). Oltre a quello di Az e di Sophie, sono presenti quelli dei cattivi.
Alla fine il libro lascia delle domande irrisolte sugli Adariani, sui draghi, sul Vecchio e sui loschi piani di Samael. Il che mi fa scalpitare per avere in mano i seguiti per saperne di più.
L'epilogo è scritto dal POV di Michele, può essere considerato una sorta di prologo del prossimo libro e termina con un bel cliffhanger (che sarebbe un colpo di scena se fosse contenuto nel seguito), ma quello che mi fa più "arrabbiare" è che non si sa ancora la data di uscita in America del libro sull'Angelo Guerriero.
Concludendo, ho adorato questo libro dall'inizio alla fine. Ho solo storto il naso per la presenza (ricorrente nella serie) dei contratti disonesti di Samael rendendo lo schema narrativo un po' ripetitivo, ma attendo con ansia il libro su Michele. 
Se anche voi siete titubanti se proseguire o meno la serie, vi consiglio caldamente di dare una possibilità ad Az, non vi deluderà.




5 commenti

  1. Io invece trovo che la serie proprio non decolla :(
    Questo terzo libro è, sicuramente, il migliore; Azrael e Sophie sono i personaggi più affascinanti, finalmente si legge una trama diversa dai due libri precedenti ma, purtroppo, rimangono tutti i difetti dello stile lento e ripetitivo della Killough-Walden (ripete gli stessi concetti un infinità di volte >_<).
    C’è ancora troppa confusione, troppi POV, personaggi che saltano fuori all’improvviso (ora ci sono anche i draghi, i fantasmi, gli spettri, gli incubi, etc.), invece gli invincibili Adariani si sono praticamente estinti in un puff.
    La serie non è orribile, continuerò a leggerla, ma se anche non l’avessi mai letta, non ci perderei il sonno. Se la paragono per esempio a Lords of deliverance della Ione che, in qualche senso, me la ricorda, c’è un abisso!

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  2. L'ho finito giusto ieri sera io!
    Anche a me è piaciuto, Azrael è uno dei miei preferiti come personaggio!
    Michele mi incuriosisce un sacco...
    Certo paragonata alla Ione preferisco anche io quella ma apprezzo anche questa saga!

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  3. Mi è piaciuto moltissssssimo l'ho letto tutto d'un fiato. Aspetto con ansia quello su Michele che mi affascina molto, e spero vivamente che ce ne sia uno anche su Samael. Ciao Elena;)

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  4. io leggerò tutta la serie a breve ...bella recensione però ! grazie

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  5. Io li ho adorati tutti e 3, in particolare quello di Az. Ma non vedo l'ora di leggere quelli di Michele e di Samael, spero che usciranno a breve. Ciao Elena ;-)

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