Recensione "A cena col vampiro - Dark Heroine" di Abigail Gibbs

"A cena col vampiro" di Abigail Gibbs 
(primo libro della serie Dark Heroine)

La Trama:
È un massacro quello a cui assiste Violet una notte nel cuore di Londra. Sei ragazzi pallidi e bellissimi uccidono in pochi minuti una trentina di uomini adulti, armati di bastoni d'argento, muovendosi con agilità incredibile e forza sovrumana. Quando viene presa in ostaggio da loro Violet scopre chi sono: vampiri. Anzi, la famiglia reale vampira -in guerra con quella umana guidata dallo spietato principe Kaspar. Violet ha davanti una sola scelta: farsi trasformare. Diventare una predatrice che si nutre di sangue umano, ma in grado di vivere per sempre. Violet però rifiuta, e solo il fatto di essere la figlia di un'alta personalità del governo inglese fa sì che non venga immediatamente uccisa. Rimarrà perciò prigioniera nel palazzo principesco e segreto dove vive la corte dei non morti, un mondo che si rivela al di là della sua più selvaggia immaginazione, dove avvengono feste sontuose, dove nulla è vietato e uno sbaglio può condurre alla morte. Ma è Kaspar il più grande pericolo, perché al di là della brutale violenza che è capace di esprimere, Violet vede in lui qualcosa di diverso, capace di scaldarle il cuore ed eccitarne i sensi, di attrarla come una fiamma attrae la falena. Ma come ci si può innamorare di un mostro?

La mia opinione:

La trama accattivante di "A cena col vampiro" non è l'unico motivo per il quale desideravo leggere questo libro. L'interessante successo di Abigail Gibbs, una ragazza di soli 18 anni che, pubblicando a puntate questa storia su un sito di fan fiction quando ancora non era maggiorenne, ha ottenuto oltre 17 milioni di visualizzazioni, ha attirato subito la mia curiosità.
Purtroppo, ed è un vero peccato, sebbene la trama di Dark Heroine sia avvincente e piena di grandi potenzialità, questo libro non è riuscito a stupirmi come invece mi aspettavo.

I personaggi principali, Violet e Kaspar, pur rimanendo sempre fedeli a sè stessi, hanno un rapporto tormentato ed in costante conflitto: un rapporto di amicizia, non che d'amore, viene rifiutato da entrambi con grande ostinazione e caparbietà. Kaspar è un vampiro violento, senza regole e con una morale alquanto discutibile, che gode nel vedere i tormenti di Violet ed arriva anche a minacciarla di stupro. Come si arrivi quindi all'attrazione e ai sentimenti d'amore che entrambi sembrano provare l'uno per l'altra, è un mistero. "Sindrome di Stoccolma?" mi sono chiesta, non trovando alcuna risposta.
 Mi sarebbe piaciuto conoscere l'evolversi dei sentimenti dei protagonisti con gradualità e coerenza, senza avere l'impressione di avere davanti agli occhi un mucchio di idee inconlcuse e caotiche.

Detto questo, il romanzo è pieno di ottimi spunti e trame piene di ottime potenzialità. Lo stile di Abigail Gibs è scorrevole e dinamico, anche se forse il romanzo avrebbe avuto bisogno di una revisione e di un editing più accurato prima della grande pubblicazione. Quello che mi è rimasto alla fine della lettura di questo romanzo è poco o nulla. Il libro è pieno di immagini e situazioni idealizzate, che purtroppo lasciano al lettore un senso di superficialità ed incompiutezza che disturba l'intera trama.
Nonostante queste pecche, che fanno di "A cena con il vampiro" una buona fan fiction, più che un buon libro, non mi sono mai annoiata durante la lettura del testo. E, tutto sommato, sono curiosa di leggere il seguito, anche perchè il libro finisce in modo completamente improvviso, in un momento in cui il lettore non se lo sarebbe mai immaginato.





5 commenti

  1. Concordo pienamente con te! un altro blog che seguo ha decantato questo libro. ok che l'autrice ha 17 anni ma è davvero banalissimo. non ci siamo proprio!

    martina

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  2. L'ho letto anch'io, incuriosita dalla trama, ma non mi ha soddisfatto per il motivo che hai detto tu: non abbastanza approfondimento dei personaggi e non si capisce quindi come si arrivi al finale...

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  3. Lo leggerò più avanti per curiosità ma sono contraria a fan fiction che diventano libri! Le FF dovrebbero restare tali perché il modo in cui si sviluppa una FF non è lo stesso in cui si sviluppa un libro vero e proprio. Secondo me avrebbero dovuto prendere lo spunto dalla FF e poi se la ragazza ne fosse stata capace scrivere un libro basandosi su quella....ormai le case editrici si sono spinte piuttosto in basso pur di vendere! I giudizi sul libro comunque li darò una volta letto; la trama sembra avvincente ma leggendo un po' i commenti e la tua recensione mi pare manchi qualcosa!

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  4. Non concordo. Ok, sn una di 14 anni, ma me ne intendo e so riconoscere qualcosa di bello quando lo vedo. Nn vi capisco: cs intendete dicendo ke le descrizioni lasciano a desiderare? Per me vanno benissimo. Questa e' solo una mia opinione, senza alcun rancore!

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    1. Sono completamente d'accordo con te! E poi usciranno altri libri con il seguito della storia e il bello sta nel rimanere col fiato sospeso in attesa di cosa succederà nel finale

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