Recensione: "Il fuoco della notte" di Larissa Ione

"Il fuoco della notte"
di Larissa Ione
(MoonBound Clan Vampire #1)

La Trama
Nicole Martin aveva solo otto anni quando i vampiri insorsero ribellandosi alla schiavitĂą e uccisero la sua famiglia. Per questo ha dedicato la sua vita alla ricerca di un vaccino contro il vampirismo, sapendo che l’unico modo per liberarsi dal dolore dei ricordi è spazzare via quei maledetti succhiasangue dal pianeta. Ma non può sfuggire alla bruciante attrazione per il vampiro che dovrebbe odiare e temere piĂą di tutti: Riker. Membro di un clan di vampiri allo stato brado, il MoonBound, anche Riker è perseguitato dal demone della vendetta: Nicole appartiene alla famiglia che rese schiavi i suoi cari. Eppure, la sua nemica mortale diventerĂ  la sua ossessione, la sua tentazione e forse la sua salvezza. Due cuori che bruciano di risentimento e desiderio di vendetta riusciranno a trasformare quel fuoco in amore?


La mia opinione:

Premetto innanzitutto che la trama di questo romanzo non mi diceva proprio nulla. Gli ho dato una possibilità solo perché lo ha scritto la mitica Larissa Ione, creatrice della serie Demonica e della serie dei Cavalieri. Però devo ammettere che, una volta superato lo scoglio dei primi capitoli introduttivi, la trama mi ha coinvolto parecchio. I personaggi sono come sempre ben costruiti: Nicole è una giovane donna con un passato traumatico e che, con buone ragioni, odia e teme i vampiri, ma nonostante tutto ha coraggio da vendere e un grande spirito di sopravvivenza; Riker è un vampiro trasformato (cioè non è nato vampiro ma qualcuno lo ha trasformato) che ha perso anni fa sua moglie incinta e che non si aspetta di certo di ritrovarsi attratto da Nicole, erede della famiglia che Riker ha giurato di sterminare.
Anche i personaggi di contorno sono ben definiti, e forse anche più intriganti di quanto non siano i due protagonisti... primi tra tutti il vampiro dal passato oscuro, Myne (l'origine del suo nome è davvero straziante) e il capo del clan dei vampiri, Hunter, che sarà il protagonista del secondo volume di questa serie.
Ora, ciò che di più mi ha affascinato di questa serie è l'ambientazione originale, ovvero un presente alternativo in cui l'umanità è venuta ormai a conoscenza dell'esistenza dei vampiri e ha reagito schiavizzandoli e sfruttandoli come se fossero animali. Il libro ha inizio una ventina di anni dopo una ribellione in cui i vampiri si sono rivoltati contro i loro padroni e si sono liberati dalle catene della schiavitù. A capo della fazione di umani che fin dall'inizio ha schiavizzato i vampiri c'è la famiglia di Nicole Martin, che all'epoca della rivolta era poco più di una bambina. Per quanto riguarda i vampiri invece, quelli a piede libero sono ora riuniti in clan, ma rischiano di continuo di essere ricatturati e messi in catene in laboratori, dove vengono usati come cavie. Nicole e Riker si incontreranno (o meglio rincontreranno) proprio perché lei verrà presa in ostaggio dai vampiri per poterla barattare con la libertà di una levatrice vampira catturata qualche giorno prima. Ovviamente per quanto i due si detestino, le scintille partono a raffica fin dall'inizio... ;)
Una cosa di questa serie mi ha un lasciata però un po' scombussolata. Infatti nel suo insieme è davvero molto originale, ma se analizziamo i dettagli uno per uno, ci si accorge che sono ripresi da altre serie in circolazione.
1.La cittĂ  dove si svolge la storia è Seattle, il che da solo non richiama necessariamente Twilight, se non fosse che 2. l'origine dei vampiri risale ad un'antica leggenda nativo americana: “due capi indiani combatterono fino alla morte, dopo di che un corvo e un merlo si litigarono i loro resti e così facendo il sangue dei due animali si mescolò a quello dei due corpi, ravvivandoli.” Di conseguenza tutti i vampiri nati tali hanno origine nativo americana e gli occhi umani, mentre i vampiri trasformati sono riconoscibili perchĂ© una volta mutati, i loro occhi diventano color argento e riprendono il colore umano solo quando sono eccitati; 3. Un po' come nei libri della Ward i vampiri hanno difficoltĂ  a portare a termine le gravidanze e da qui l'importanza di salvare la levatrice sopracitata dagli umani; 4. inoltre un vampiro maschio può nutrirsi solo da un vampiro femmina, cosa che crea problemi per le coppie M/M, di cui ne viene citata una brevemente, coppia che forse verrĂ  approfondita nei volumi successivi (o almeno lo spero perchĂ© sono davvero carini insieme!) 5. la questione delle compagne ricorda un po' sia i demoni Seminus che i Cacciatori Mannari della Kenyon, infatti nel maschio compare un marchio solo dopo aver fatto sesso con la donna a lui destinata, cosa che lega lui a lei, ma non necessariamente lei a lui; 6. Come nella Stirpe di Lara Adrian, anche qui ogni vampiro ha un potere speciale individuale ed ereditario.
Direi che è tutto. E bisogna dare credito alla Ione, perché una volta messi insieme, tutti questi particolari creano uno scenario originale e particolare, che ho apprezzato di più che non la trama amorosa, che ho trovato un po' troppo conveniente e piena di cliché. Ma con abbastanza colpi di scena da renderla adeguatamente avvincente.
Nutro invece grandissime speranze per il prossimo libro, quello su Hunter, il capo vampiro nativo americano, che a quanto pare dovrĂ  aver a che fare con un antico demone e con una coppia di gemelle vampire, di cui una sarĂ  la sua salvezza e una la sua rovina... Risulta ovvio fin da questo primo libro chi sarĂ  la gemella giusta per lui, ma chissĂ  quanto ci metterĂ  lui a capirlo?
Aspetto con ansia anche la storia su Myne, che mi ha giĂ  conquistato con il suo passato tenebroso, le sue adorabili insicurezze e il suo umorismo nero in stile Wraith.










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