New Adult Corner - L'Angolo degli inediti: Ten Below Zero di Whitney Barbetti

Buongiorno ragazzi,
oggi vorrei dedicare la rubrica ad un libro che ti lascia in sospeso fino alla fine. Il romanzo in questione è Ten Below Zero di Whitney Barbetti.

“Non ho bisogno che un milione di persone sappia che sono esistito. Voglio solo qualcuno che sappia che ho vissuto.”



“Le parole possono mordere. Quando parlo con gli sconosciuti, voglio che le mie parole abbiano le zanne.”

TRAMA:
Il mio nome è Parker. Il mio corpo è segnato da delle cicatrici causate da un attacco che non ricordo. Che non voglio ricordare. Ho scelto di vivere la mia vita osservando, non facendo esperienze. Mentre le persone ridono e si baciano e interagiscono, io sto in disparte. Guardandoli vivere. Sono indifferente a tutto, a tutti. L'unica emozione che provo è la noia e la provo spesso.
Un messaggio inviato al numero sbagliato si dimostra essere la mia rovina.
Il suo nome è Everett, ma lo chiamo scortese. È invadente, è arrogante, invade il mio spazio personale e peggio ancora: mi fa provare emozioni.
Sceglie di vestirsi tutto di nero, sempre, come se si aspettasse di partecipare ad un funerale. Forse perché è così.
Everett sta morendo. E sta trascorrendo i suoi ultimi giorni vivendo, vivendo veramente. Facendo così, mi sta forzando a sentire, a guarire. A venire faccia a faccia con i demoni che ho soppresso nella mia memoria.
Mi fa male, mi soddisfa, mi completa. E ancora, sta morendo.

“Non voglio solo esistere, Parker. Voglio vivere. Voglio lasciare il mondo con quel mio dolce momento.”

Dopo aver letto libri fuori dal genere, sono tornata finalmente sul New Adult. Mi era mancato.
Questo libro mi era stato consigliato qualche mese fa, ma non avevo mai avuto il coraggio di prenderlo in mano, soprattutto perchè non ero riuscita a scoprire se Everett moriva o no, cosa che necessitavo sapere prima di iniziare. Alla fine ho deciso di buttarmici lo stesso e di fregarmene e penso di aver fatto bene.
Parker è una ragazza di ventun anni che vive per inerzia. Lavora, studia e basta. L'unica persona che può chiamare amica è Mira, la donna che l'ha salvata tre anni prima, ma neanche con lei ha un rapporto normale. Le sue coinquiline la trattano come un'autista e basta e lei si lascia trattare così. Ciò che le è successo a diciotto anni le ha cambiato la vita, ma a lei sembra non importarle. Non vuole lasciarsi coinvolgere o trasportare. Non vuole provare niente, perché provare qualcosa significherebbe rischiare di ricordare quello che le è successo.
Una sera, riceve un messaggio da un certo Everett per Sarah, una persona che lei non conosce. Presa dalla noia, sentimento che prova costantemente, decide di rispondere e di incontrarlo, fingendosi l'altra donna. Ed è così che conosce il misterioso ragazzo vestito di nero dalla testa ai piedi e dallo sguardo di ghiaccio.
Everett sta morendo. Ha un cancro al cervello che ha deciso di non farsi operare. Ha solo ventisei anni, eppure è la terza volta che si trova ad affrontare questa malattia. La seconda gli ha portato via parti importanti della sua vita, che stavolta non vuole perdere. Preferisce morire giovane, piuttosto che rivivere di nuovo l'esperienza. Quindi, si dimette dal suo lavoro e decide di partire, invitando con lui la ragazza che ha conosciuto per caso una settimana prima.
I due non sanno praticamente niente l'uno dell'altra, a parte che Everett riesce a leggere Parker meglio di qualsiasi altra persona e sembra essere l'unico a farle veramente provare qualcosa oltre la noia, che sia odio o amore, ancora non lo sa. Lui, d'altra parte, sembra incapace di starle lontano, nonostante continui ad essere scortese ed irritante, facendola incavolare continuamente.
Everett è quello con il destino segnato, eppure è l'unico tra i due che sappia cosa significhi vivere. Parker è così intenta a dimenticare, che scappa sempre il più veloce possibile appena inizia a provare qualcosa. I due riescono però alla fine a trovare un equilibrio. Riusciranno però a salvarsi a vicenda? Questo non ve lo rivelo, dovrete aspettare di arrivare fino alla fine per scoprirlo.
Adoro la relazione che hanno Everett e Parker, è un continuo tira e molla, che anche se sembra allontanarli, in verità li avvicina sempre di più. Fa scoprire loro aspetti dell'altro che magari non si aspettavano o che non conoscevano.
Mi piace molto il modo di scrivere dell'autrice, ti rende parte della storia e ti coinvolge, facendoti vivere quello che prova Parker ogni giorno.
L'unica cosa che non ho capito è che Everett dovrebbe essere un alcolizzato, ma poi Parker mette come regola che lui non può bere e smette senza problemi. Io non sono un esperta, ma soffro di crisi d'astinenza se non mangio la cioccolata, non dovrebbe soffrirne almeno un pochino anche lui? Eppure questo aspetto non si vede nel libro.
Darei quindi a questo libro quattro stelle e mezza.
Cosa ve ne pare? Sperate come me di vederlo presto in Italia?

“Volevo così disperatamente essere la sua gravità, ancorarlo alla terra ed impedirgli di lasciarmi.”


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