Recensione "Dolce e Selvaggio" di Christina Lauren

"Dolce & selvaggio" 
di Christina Lauren
(Wild Seasons #1)

La Trama
Le avventure di una notte andrebbero vissute con la persona giusta, non importa se deplorevole... l’importante è che non sia qualcuno come lui... Questo pensa Mia Holland, ma dopo un week-end da capogiro a Las Vegas, regalo che si è concessa per la sua laurea, perde letteralmente la testa. Terrorizzata dal futuro, prende la decisione più pazza della sua vita: seguire Ansel Guillame in Francia per l’estate. Il programma è semplice: divertirsi e vivere una dolce, selvaggia avventura. Ma presto il gioco di ruoli che i due hanno intrapreso inizia a cedere ai colpi del sentimento, e il copione che stavano recitando si trasforma nella vita reale, una vita così diversa da quella che Mia ha da poco lasciato... Adesso non le resta che scegliere se tornare nel mondo in cui ha sempre vissuto o rimanere in questo, che le sembra lontano anni luce da ciò che ha conosciuto finora.
Dolce & selvaggio è il primo, imperdibile volume della serie Wild Seasons.

La mia opinione

Avevo conosciuto Christina Lauren con il romanzo “Beautiful Bastard” e sinceramente ero rimasta piuttosto delusa perché l’avevo trovato una sequenza di scene erotiche davvero esagerate, senza una vera e propria trama che desse un senso alla storia. Perciò ero un po’ titubante ad iniziare un altro suo romanzo, ma poi ho deciso di darle una seconda possibilità.  E questa volta, ne è valsa assolutamente la pena.
Nemmeno sembra di avere a che fare con la stessa scrittrice, perché “Dolce & Selvaggio” , come dice il titolo stesso, non è soltanto una storia romantica e dolcissima, ma è anche un turbine di passione capace di conquistare il lettore in modo malizioso e sensuale.
Tutto inizia quando tre ragazze si concedono un folle weekend a Las Vegas come regalo di laurea, prima di ritornare alle loro vite fin troppo serie e ad un futuro pieno di responsabilità. Così conosciamo  Mia (la più timida delle tre), Harlow (la più spigliata e disinibita) e Lola (sicuramente la più ragionevole.)
A Las Vegas, tra alcool, musica e divertimento, possono succedere solo guai… e infatti Mia conosce Ansel, un ragazzo francese carismatico e seducente con cui passa una fantastica notte di sesso e l’indomani, chissà come chissà perché, si ritrova inaspettatamente una fede nuziale al dito. 
Ma non basta, perché Ansel, colpito ed ammaliato da lei, le propone di seguirlo a Parigi e restare con lui fino alla fine dell’estate per passare insieme qualche settimana di piacevole follia e meraviglioso sesso. Come si fa a dire di no ad un ragazzo così? Soprattutto dopo aver scoperto un’alchimia quasi perfetta tra loro?
«Voglio amare il resto della mia vita come amo questa nottata» è la frase che la Mia “ubriaca”rivolge alla “Mia sobria e fin troppo controllata” a Las Vegas, spingendola a prendere l’unica decisione che possa regalarle un periodo di felicità, lontana da ogni responsabilità o rigida imposizione.
Per quanto la loro situazione sembri obiettivamente strana e surreale, la scrittrice riesce a gestirla in modo assolutamente naturale, senza nessuna forzatura o esagerazione.
Mentre Mia impara ad amare una città meravigliosa come Parigi, godendo per la prima volta di una libertà che non ha mai avuto, dovrà anche iniziare ad affrontare diversi tipi di problemi tra cui l’ imbarazzo nei confronti di un marito quasi sconosciuto che passa intere giornate oberato di lavoro, la crescente nostalgia di casa e i sentimenti che si faranno strada prepotenti da parte di entrambi i ragazzi. Un amore profondo che dovrà scontrarsi con il breve tempo a loro disposizione prima che l’idillio finisca.
Il sesso tra loro infatti non è un semplice atto fisico, per quanto intenso e potente esso sia, ma è anche un’esperienza catartica, quasi liberatoria per entrambi. C’è una cosa che però vorrei puntualizzare (e che un pochino mi ha infastidito) ed è il fatto che Mia spesso abbia bisogno di indossare “una maschera”, di recitare un ruolo che non le appartiene, per riuscire a lasciarsi andare con Ansel.
Siamo obiettivi, come si fa a resistere ad un ragazzo come lui?  Lei stessa lo definisce «un miscuglio così vario di sensualità spudorata e finta innocenza» … per non parlare del suo lato dolce, sensibile e giocherellone. E poi è gentiluomo fino al midollo. Quando Ansel si innamora, la venerazione che mostra nei confronti di Mia farebbe sciogliere persino la calotta polare dell’Antartide.

Per cui mi chiedo fino a risultare ripetitiva: come cavolo si fa a resistere ad un ragazzo meraviglioso come lui? Semplicemente, non si può.



1 commento

  1. anche secondo me questo libro merita 4 stelle!!! mi sono emozionata tantissimo: ho pianto e mi sono arrabbiata con Mia, con Ansel, ma soprattutto con "Perry"! Dio che stronza che è. io nella vita reale non mi sognerei mai di avvicinare la fidanzata del mio ex! e poi, con quel tono...Dio mi fa venire una rabbia!
    però devo dire che mi piace davvero questo libro perché Mia ha i piedi per terra ed è una delle poche protagoniste di libri che lascia l'uomo della vita o perché lui fa lo stronzo o per cause esterne( vedi fidanzate...! ). e per fare questo ci vuole fegato, io non mi sono ancora innamorata ma se amassi una persona non so se riuscirei a lasciarla... ma l'importante è che il libro finisce bene! :)

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