L'angolo degli inediti: Recensione "Under the Mistletoe With Me" di Kristen Proby

Buongiorno ragazze,
questa rubrica, data l'atmosfera, è a tema natalizio. Non è così semplice trovare un racconto di Natale che ispiri e che sia connesso a qualcosa già uscito in Italia. Quindi, dopo lunghe ricerche, sono incappata nella serie With Me in Seattle, di cui ho letto tutti i libri e di cui ne è stato pubblicato il primo in Italia, Ti porto via con me. Under the Mistletoe With Me è una novella natalizia collocata esattamente dopo questo romanzo.

“Non mi sono sentita me stessa fin da quando la bambina è arrivata. Il nostro matrimonio non è lo stesso. Da quando la bambina è nata, la nostra vita sessuale non è un granché. Siamo tutti e due veramente stanchi per tutto il tempo.”



“Babe, parlami.” Isaac si inginocchia di fronte a me e mi allontana le mani dal viso. Mi prende le guance tra i palmi, accarezzandomi la pelle con il pollice e sento delle lacrime formarsi nei miei occhi.
“Pensavo...”
“So cosa pensavi, e mi fa incazzare, ma dimmi perché lo hai fatto, Stace. Questo non è chi siamo.”

TRAMA:
Isaac e Stacy Montgomery sono sposati da dieci anni. Hanno una bellissima bambina, l'impresa di costruzione di Isaac sta fiorendo, e Stacy adora essere una mamma che sta a casa, recensendo romanzi sexy per il suo blog. Con una famiglia estesa molto larga, e i vari privilegi che ne derivano, Stacy è la prima ad ammettere che sono fortunatissimi.
Quando delle sospettose chiamate e dei messaggi iniziano ad arrivare, Stacy mette in dubbio la fedeltà di Isaac per la prima volta nel loro matrimonio. Sa che i neonati portano dei cambiamenti nelle relazioni, ma lo stress dell'essere un genitore ha mandato Isaac tra le braccia di un'altra donna, minacciando di distruggere il loro matrimonio?

“La cosa migliore che abbia mai fatto nella mia vita è stata renderti mia, Stace.”


“Non vedo i cambiamenti, Stace. Vedo mia moglie.”

Under the Mistletoe With Me non è una novella molto lunga, circa 100 pagine, ma è abbastanza da farti sentire di nuovo la magia del mondo dei Montgomery. Tra vari pranzi e cene di famiglia, serate fuori, giornate di shopping, è impossibile non conoscere ed apprezzare sempre di più questa famiglia. Natalie e Luke, i protagonisti del precedente, sono presenti, come quasi tutti i protagonisti dei prossimi libri, ed è un piacere vederli dopo il loro lieto fine.
Questa novella è dedicata a Stacy e Isaac, conosciuti nel primo. Nel caso non ve lo ricordiate, lui è l'unico dei fratelli Montgomery ad essere sposato. Come la maggior parte delle coppie che hanno appena avuto un figlio, loro hanno dei problemi, il loro matrimonio non è più lo stesso, i loro rapporti fisici non sono più gli stessi, non c'è più brio. Quindi, quando Stacy riceve dei messaggi spinti da Isaac, pensa che non siano rivolti a lei ma che li stesse mandando ad una fantomatica amante, sbagliando numero. Il suo dubbio però non dura a lungo, rincuorata quasi subito da Isaac, che le rivela che erano proprio per lei. Lui, infatti, ha deciso di prendere in mano la situazione e di cercare di riportare i loro rapporti a com'erano all'inizio, circa dieci anni prima. Naturalmente Stacy non se lo fa ripetere due volte e senza molti indugi ci viene presentata una scena di sesso dopo l'altra.
Questa novella, anche se con protagonisti diversi dai libri precedenti, non può essere letta a sé stante. Si perde quasi tutta la magia. In più, ci serve come introduzione per il prossimo libro, quello su Jules, e per il quinto, quello su Brienne.
L'atmosfera natalizia ed invernale è presente fin da subito, partendo dalla cena del ringraziamento, fino ad arrivare ad una grossa sorpresa sotto l'albero, che chi ha letto i libri seguenti sa già.
Personalmente, io ho molto amato la serie, a parte il primo libro che è un po' più scarso degli altri, quindi ritrovarmi tutti i protagonisti mi ha fatto molto piacere, soprattutto rivedendoli prima che i loro lieti fine si svolgano. Per questo, e un po' per la storia tra Stacy e Isaac, darei a questa novella quattro stelle.

“Amo averti sotto al vischio, babe.”
“Sì, non hai bisogno del vischio per questo.”
“Non fa neanche male.”

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