L'angolo degli inediti: recensione "Untamed" di S.C. Stephens

Buongiorno ragazze,
la rubrica oggi riguarda una scrittrice a me molto cara, S.C. Stephens. Chiunque sia amante dei New Adult non può non aver letto Il frutto proibito e non conoscere Kellan e i D-Bags. Fortunatamente quella trilogia è stata tradotta in Italia, ma di recente è uscito in America il quarto libro della non-più-trilogia, dedicato interamente al peggiore dei D-Bag, Griffin. Quindi, vorrei parlarvi proprio di quest'ultimo, Untamed.

“Voglio entrambe le cose—essere la più grande star nella migliore band. Voglio tutto.”


“L'unica cosa che metteva un piccolo freno al mio essere fantastico era la mia posizione di inferiorità nella band.”

TRAMA:
I riflettori non illuminano soltanto. A volte bruciano.
Essere il cattivo ragazzo bassista per la band più sexy del mondo faceva guadagnare a Griffin Hancock dei vantaggi: una grande casa, una macchina veloce e, ancora più importante, un'incredibile moglie, Anna. L'unica cosa che non gli aveva portato era stata la fama. Anna gli diceva di essere paziente, che il suo talento vincerà. Ma Griffin aveva smesso di aspettare il permesso per brillare.
Senza avviso, Griffin prende una decisione shock e fa la scommessa di una vita. All'improvviso è preso in un altro livello di luci, telecamere e caos. Uno che mette alla prova la sua relazione con Anna. Lei ha sempre trovato il suo comportamento imprevedibile sexy, ma ultimamente lui ha visto del dolore nei suoi occhi—che faceva male alla sua anima. Proprio quando il riconoscimento che Griffin cercava è finalmente a portata di mano, la cosa che ama di più nella sua vita potrebbe scivolargli tra le dita...

“Due ore dopo e avevo i capelli castani, maledizione. Li aveva anche tagliati. Erano più lunghi di quelli di Matt, più corti di Kellan, qualcosa nel mezzo come...Denny. Cazzo. Sembravo Denny ora.”


“I ragazzi dovevano accettare la mia grandezza invece di provare a sotterrarla ancora di più. Sì, fin dall'inizio della band, erano stati troppo impegnati a trattenermi che ad apprezzarmi veramente. E ora, ho colpito il proverbiale muro con i D-Bags, e non ho più nessun posto dove andare.”

Griffin. Diciamo che fin da Il frutto proibito si capisce che non è una persona banale. È egoista, egomaniaco, narcisista e chi più ne ha più ne metta. Quindi non dovrebbe essere una sorpresa se è insopportabile dall'inizio alla fine del libro.
La verità è che avevo molte speranze su questo romanzo, ma sono state tutte mancate. Onestamente ho sempre trovato Griffin intrigante, certo, è un personaggio difficile, ma questo non lo rende meno interessante. Quindi speravo che essere nella sua testa sarebbe stato molto divertente, un po' come essere nella testa di Adrian Ivashkov. Invece è stata la più grossa delusione che abbia mai letto.
Ora posso affermare con sicurezza che Griffin è un emerito coglione. Fa parte di una delle band più di successo del mondo e si lamenta che le fan urlino il nome di Kellan e di suo cugino più del suo. Certo, essere il bassista magari non è allo stesso livello di essere un cantante o un chitarrista, ma sicuramente non dare la propria opinione durante le prove o fare sempre il demente senza neanche un'idea che non metta in risalto sé stesso è uno dei motivi per cui i suoi compagni non gli abbiano dato un'opportunità per essere al centro dell'attenzione—cosa che tra l'altro non è vera, perché gli hanno dato più di una volta un'occasione e lui l'ha sempre gettata al vento, ma la sua memoria è quella di un pesce rosso per queste cose.
Ciò però non passa mai nell'anticamera del cervello di Griffin. No, figurarsi. Perché per lui, ognuno è incentrato su sé stesso e sul rovinare la sua carriera, tenendolo nelle retrovie visto che se lo avessero messo al centro del palcoscenico, lui li avrebbe oscurati completamente, rendendoli meno importanti rispetto alla stella splendente che è lui. Certo, Griffin. Hai perfettamente ragione, Griffin.
Quindi, appena gli viene offerta l'opportunità di essere una star, lui non guarda in faccia a nessuno e, senza rivelare ad anima viva quello che sta facendo, probabilmente realizzando nel suo subconscio che è una carognata, accetta.
Ora, parlando di Anna, Griffin dice che è la cosa che ama di più al mondo, che è la persona che gli ha fatto rivalutare le avventure da una sola notte, capendo che averla nella sua vita è più importante di qualsiasi altra cosa. Allora, cavolo, trattala come si merita, non come una bambola che ti porti solo appresso per fare sesso e avere figli, soprattutto perché non è che Anna abbia un carattere molto semplice, anzi.
Infatti, per fortuna, alla fine è proprio Anna a prendere in mano la situazione e a far capire a Griffin che è un completo coglione e che ha perso tutta la sua famiglia solo per rincorrere un sogno del cavolo. Forse però è troppo tardi perché lui riesca a riprendere in mano la situazione, visto che ha mandato tutto a quel paese, causando dolore a tutti.
La fine è... la fine è una grande cavolata. Il problema è che la capisco perfettamente. Non ci sono molte scelte, o era così o era così, sennò probabilmente l'autrice sarebbe stata linciata da stormi di fan arrabbiate, ma mi sembra troppo sdolcinata. Troppo irrealistica e prevedibile. Era tutto un: “ovvio che succedeva questo, certo che si comportavano in questo modo, ma sì che gli dicono così.”
Non lo so. Ero molto tentata di lasciarlo a metà, e per me è molto difficile non concludere un libro, e soprattutto parlare male di un libro, ma su questo non posso trattenermi, perché probabilmente verrà pubblicato in Italia e per fare ciò, non ne tradurranno altri che invece meritano molto ma molto di più. So che la Stephens è una grande scrittrice, sono la prima a dirlo, visto che Il frutto proibito è uno dei miei New Adult preferiti in assoluto, ma Untamed è stato un grande flop che spero vivamente non veda la luce in questa parte del mondo.
Alla fine gli darei 2 stelle e mezzo, solo perché sono stata troppo felice di rivedere tutti gli altri personaggi dei primi tre libri e perché non mi piace dare voti più bassi, ma mano a mano che sto scrivendo questa recensione sto rivalutando la mia scelta, visto che sarebbe dargli un 5 su 10 quando in verità meriterebbe molto meno.
Qualcuno di voi l'ha letto? Ha avuto un'opinione diversa?

“Non piangerò, non piangerò. Va bene lasciarla con una sconosciuta minorenne.”

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