L'angolo degli inediti: recensione "Never Tear Us Apart" di Monica Murphy

Buongiorno ragazze,
quest’oggi vorrei dedicare la rubrica ad un nuovo romanzo di Monica Murphy, la scrittrice della serie New Adult One Week Girlfriend, che è stata pubblicata in Italia, il primo dei quali con il nome Non dirmi un’altra bugia. Oggi, però, non voglio parlare di questa serie, ma di un altro libro, Never Tear Us Apart.

“Ho perso la mia innocenza all’età di dodici anni, fin troppo presto. E l’uomo che me l’ha rubata mi perseguiterà per sempre.”




“Katie Watts. Bella. Bionda. Innocente. Dolce e piena di fiducia e così bisognosa di me. Era quella che continuavo a seguire come una droga. Era quella che non potevo mai avere.”

TRAMA:
Folle come otto anni possano sparire in un istante. Uno sguardo a Katie Watts e sono di nuovo un quindicenne—quello che ha rischiato tutto per salvare una ragazza terrorizzata da un contorto rapitore. È cresciuta ora—bellissima, tranquilla, composta—e sta dicendo la sua storia a tutto il mondo. Una storia che coinvolge me in più modi di quelli che si possano immaginare. Era solita chiamarmi il suo angelo guardiano. Certo, ho rischiato la mia vita, ma per lei valeva la pena morire.
Dovevo entrare in contatto con lei. Solo per assicurarmi che fosse al sicuro.
In qualche modo ci riconnettemmo. Diventammo di nuovo amici…ma voglio di più. Voglio renderla mia. e lo vuole anche lei. Sa chi sono? L’ha capito? Non ancora. Ma lo farà. Nel frattempo, ho bisogno di assicurarmi che qualsiasi presa che quell’animale aveva su di lei sia sparita.
Quindi, sì, sto rubando questi momenti con lei. Li sto assaporando. Sapendo, temendo, che scoprirà presto chi io sia veramente. E tutto verrà distrutto. Tutto per quel deviato mostro pervertito che sta seduto sulla linea della morte. Il suo rapitore. Un condannato serial killer.
Mio padre.

“La voglio. Per quanto sbagliato e contorto so che sia, non posso negarlo. La voglio, tutta per me stesso.”



“Non c’era nessun tornare indietro. Non per noi. Non oggi. E non volevo tornare indietro. Volevo lui. Ogni volta che ero vicino a lui mi sentivo avida. Volevo afferrarlo e dire al mondo che era mio. Che apparteneva a me.”


Questo libro è un po’ particolare, non solo perché viene raccontato da quattro punti di vista diversi, due nel presente e due nel passato, ma anche perché tratta di un argomento molto sensibile. Vista la mia passione del momento per Top Crime e Giallo, ma specialmente per Law & Order: Special Victim Unit, non ho potuto fare a meno di leggerlo.
Devo dire che, però, non era esattamente come me lo aspettavo e che soprattutto pensavo fosse autoconclusivo e che non finisse con un Cliffhanger, cosa che invece purtroppo fa. Quindi ora devo aspettare altri mesi per sapere come si concluderà questa storia.
Katherine, dopo otto anni di silenzio, ha finalmente deciso di parlare in diretta nazionale di quello che gli era successo quando era piccola. Le ci è voluto molto tempo e molto coraggio per riuscire ad affrontare il suo incubo, ma ora lo fa, davanti a milioni di telespettatori.
Tra questi c’è Ethan, il ragazzo che le ha salvato la vita quando era piccola e che ha messo in discussione tutto quello che ha sempre conosciuto, per portare via una ragazzina di dodici anni dalla prigionia di suo padre.
Ethan ha passato quegli stessi otto anni a nascondere chi fosse. Ha cambiato nome e ha dato un taglio al passato, ma vedendo Katherine in televisione, non può fare a meno di domandarsi come stia adesso, dopo tutto quel tempo.
La cosa leggermente irritante e che secondo me fa sembrare Ethan fin troppo vicino alla pazzia di suo padre è che diventa praticamente uno stalker. Segue Katherine da tutte le parti, andando persino a parlare con i suoi vicini. Un altro punto che mi ha disturbato è il fatto che, dopo il loro primo incontro, in cui Katie non lo riconosce, Ethan non le rivela chi sia. Anzi, nonostante le ventimila occasioni che ha per dirglielo, si rifiuta, pensando che se glielo dicesse, il rapporto che ora avevano creato, andrebbe a quel paese. Secondo me, questo ragionamento è completamente sbagliato. Katherine gli ha detto più volte che lui era il suo eroe e ha anche potuto vedere quanto lei fosse affezionata ad una cosa che lui le ha regalato, quindi per me non ha senso. Dovrebbe crescere un paio di palle e usarle. D’altra parte, capisco che il fatto che l’incubo di Katherine sia suo padre, possa pesargli e possa farlo agire in maniera sbagliata, ma comunque, non sono d’accordo con la sua decisione.
Questo libro lascia ancora troppe domande senza risposta, nonostante, grazie al quadruplo punto di vista, abbiamo una prospettiva sia del passato che del presente, di entrambi i protagonisti. Ciò lo rende, però, un pelo lento.
Nel totale comunque darei al romanzo quattro stelle e spero che il seguito esca in fretta dato come cavolo finisce il primo.

“Mi hai salvato da lui. Sei il mio eroe. Come un angelo dal paradiso.”

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