Recensione "Beauty and the Cyborg" di Miriam Ciraolo


Beauty and the Cyborg
di Miriam Ciraolo 
(Beauty and the Cyborg, #1) 

E se questa storia iniziasse con: 
C'era una volta l'elettricità?
Il Nido di Spine è una cittadina francese dove la corrente elettrica non scorre più come un tempo. Dopo una guerra chiamata “Nuova Notte” gli equilibri mondiali sono cambiati e i continenti sono stati messi in ginocchio dai Cyborg, esseri privi di anima che torturano innocenti.
In un mondo dove la parola scritta è vietata e gli esperimenti elettrici sono punibili con la morte, si muove la ricercata Bellatrice Sparks.
Lei sa leggere, sa scrivere e dal giorno in cui ha fatto funzionare una torcia elettrica nella sua città, è costretta a fuggire per salvaguardare la sua famiglia.
Rapita dai trafficanti di schiave viene venduta ai sovrani di Elettra. Ma in un castello dove l'elettricità pulsa ancora un essere ignoto si aggira nell’ombra. Per fronteggiare l'enigmatica creatura e per riabbracciare la sua famiglia, Bellatrice dovrà sottrarsi agli inganni della proibita e misteriosa Ala Ovest del castello.
Ma deve fare molta attenzione, cosa si cela dietro la maschera dell'odio? 

La mia opinione

Inizierò la mia recensione con una semplice domanda: “Come cavolo ha fatto questo libro a sfuggire alle mie grinfie fino ad ora? Come ha potuto eludere il mio radar di piccoli capolavori?” Perché il fantasy futuristico scritto da Miriam Ciraolo è esattamente questo.
Un piccolo capolavoro sci-fi che si plasma come un elegante vestito attorno al corpo di una favola. Quella della “bella e la bestia.” Concepito in un modo così unico e accattivante da far guadagnare un inchino alla fervida immaginazione della scrittrice.
La protagonista è Bellatrice Sparks, una giovane ricercata in fuga dal Nido di Spine, uno dei numerosi centri abitati assoggettati alla Città di Luce, nati al solo scopo di servirla e condannati al buio perpetuo. Perché l’elettricità è bandita dal pianeta come fosse un virus letale, ovunque tranne a Elettra e nelle altre città che detengono il potere e ogni forma di tecnologia.
Ma un giorno Bella viene catturata e condotta proprio nella capitale, per diventare una delle schiave del castello alla mercé dei suoi regnanti e dei loro capricci. Ed è qui che, nell’oscurità dell’Ala Ovest perennemente avvolta dal mistero, incontra la bestia. Il ragazzo Cyborg dalla corazza di ghiaccio. L’Ombra dall’Occhio Rosso divenuta tetra leggenda.
Ma una creatura dotata di un animo vulnerabile, in grado di citare Shakespeare e capace di proteggere Bella sempre e ovunque può definirsi realmente una bestia? Io non credo proprio.
Durante la sua permanenza al castello, Bella approfondirà a poco a poco la conoscenza di questo essere enigmatico e pericoloso, scoprendo dettagli inquietanti su di lui e su se stessa e sopportando il peso di rivelazioni inaspettate e sconvolgenti. Capaci di lasciare a bocca aperta persino me.
Geniale. La scrittrice è stata semplicemente geniale.
La sua distopia è stata studiata in modo scaltro e ingegnoso, perché ci affascina e ci incuriosisce con una tecnologia avanzata che contrasta con scenari fin troppo primitivi. Perché ci avvolge con un mantello fatto di entusiasmo e tensione, dato da spietate cospirazioni, organizzazioni segrete e strane alleanze. E un vile ricatto da cui nasce un crudele conto alla rovescia.
Ma soprattutto perché ci emoziona col tocco delicato di un sentimento impossibile, fatto di respiri che si sfiorano e calore misto a dolcezza.

«Posso dirti, in tutta onestà, che quando per tutta la vita cerchi di nascondere il tuo cuore,
non penseresti mai che una mattina qualunque, in un giorno qualunque,
qualcuno possa aggirarsi in punta di piedi in quel nascondiglio per rubarlo.
Tu mi hai rubato il cuore, Bellatrice.
E se anche tu volessi nascondere il tuo cuore,
sappi che una mattina qualunque, in un giorno qualunque, qualcuno potrebbe rubartelo.
E quel giorno spero di essere io il tuo ladro...»

Volete che vi spieghi ancora perché è doveroso innamorarsi di questo libro?
Perché è un elogio alla fantasia oscura mescolata a una sfavillante tecnologia.
Un inno a un amore capace di unire carne e acciaio… e di impedire a quell’acciaio di dominare quella carne. Una lode alla grandiosità di due protagonisti così impavidi e allo stesso tempo così fragili.
Che come un re e una regina guidano la loro ribellione personale per donare la libertà a una famiglia o a un popolo, in un mondo distopico che si erge in tutta la sua gloria, ci avvolge con la sua luce artificiale e ci inghiotte senza via di scampo nella sua esaltante versione tecnologica di una favola d’altri tempi.
Per il cui lieto fine dovremo aspettare ancora un po’. E io pazienterò col cuore in mano per il seguito di questo piccolo capolavoro. Promesso.


3 commenti

  1. Grazie per la magnifica recensione, la porto nel cuore <3

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  2. Adoro la bella e la bestia, è in assoluto la mia storia preferita. Avevo adocchiato questo romanzo ma poi per mancanza di tempo non sono riuscita a leggerlo. Direi che dopo questa recensione la lettura è d'obbligo!!♥

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  3. Bellissima recensione mi ha fatto venire voglia di leggerlo e poi non sono mai stanca di leggere retelling sulla fiaba della bella e la bestia <3

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