Recensione: "Il segreto di Black Rabbit Hall" di Eve Chase

Titolo: Il segreto di Black Rabbit Hall 
Genere: Romanzo storico/ suspense/ autoconclusivo
Data di pubblicazione: 12 gennaio 2017
Autrice: Eve Chase
Editore: Rizzoli

Sinossi


Amber Alton sa che il tempo scorre in modo diverso a Black Rabbit Hall, la grande casa di famiglia dove lei, il suo gemello Toby, i piccoli Kitty e Barnes trascorrono le estati e le vacanze. Vacanze all’insegna della libertà, delle corse scalzi sulla spiaggia o tra i boschi. Il tempo a Black Rabbit Hall è immobile, eterno, nessuno fa caso agli orologi e sembra non accada mai nulla. Eppure una notte tempestosa qualcosa succede, qualcosa di terribile, e niente più è come prima. Sono passati oltre trent’anni quando Lorna arriva a Black Rabbit Hall, decisa a sposarsi in Cornovaglia, in una di quelle maestose e austere residenze che hanno il sapore di un’altra epoca. È un incontro col passato degli Alton, un’immersione totale, sconvolgente, nella stagione felice di una famiglia che sembra essersi dissolta tra le sale ormai fredde e umide, i soffitti crepati, le stanze polverose di quella grande casa. È tra quelle camere che Lorna scopre l’urgenza di capire cosa è accaduto a quei bambini e al tempo stesso di trovare risposte al proprio passato, disseppellendo ricordi e immagini della sua infanzia e della madre adottiva, scavando nei segreti che ancora segnano la sua famiglia.Con un romanzo intriso di atmosfere gotiche, Eve Chase ci conduce in un viaggio affascinante nel cuore di due donne, separate dai decenni eppure irrimediabilmente legate in un nodo di misteri e non detti che avvolge ogni pietra, ogni soglia, ogni gradino di Black Rabbit Hall.

Cosa ne penso

NON SARETE PIÙ VOI STESSI DOPO AVER LETTO IL SEGRETO DI BLACK RABBIT HALL
“Il segreto di Black Rabbit Hall” è un romanzo nel senso più classico del termine, permeato di un aroma storico e romantico, immerso in una foschia gotica, ma soprattutto strutturato come solo i migliori autori di suspense sanno presentarci. 
Ad alcune persone l’inchiostro scorre nelle vene e si mescola al sangue, una di queste è senza dubbio l’esordiente alla narrativa Eve Chase, pseudonimo di una già affermata giornalista inglese di Oxford.
Ed è proprio di sangue che si parla in questo libro, di radici, di una famiglia e dei suoi segreti. Il sangue che anima un luogo, Black Rabbit Hall, come se fosse una creatura viva con un temperamento definito: la vera protagonista attorno a cui si dipana la matassa della vita degli Alton tra il 1960 e il 1970; la maliarda strega che, più di trent’anni dopo, attirerà Lorna. Una giovane maestra londinese che sin da piccola ha trascorso le vacanze estive in Cornovaglia e che sta cercando una location speciale per il suo matrimonio, ma inconsciamente anche delle risposte sul proprio passato. 

Place House a Roseland, probabilmente la villa che ha ispirato 
l'autrice
“Black Rabbit Hall non è una casa accondiscende con chi ha fretta, non più di quanto lo sia con chi deve fare una telefonata e Lorna lo scopre presto. Si dischiude con i suoi tempi; i corridoi, gli ingressi e le pause ritmiche delle sue vedute covano una sorta di indugio trasognato, una disponibilità a smarrirsi. É perché è stata costruita per le classi privilegiate, si chiede, o c’è qualcos’altro? Proprio quando crede di aver finito con una stanza e sta per uscire, ogni volta Lorna nota qualcosa che non aveva visto prima e che la trattiene ancora un po’, non solo nello spazio, ma anche con le sensazioni, come se Black Rabbit Hall in qualche modo costringesse l’esterno e l’interno a sincronizzarsi.”

É straordinario trovare un romanzo d’esordio così completo. Il linguaggio della Chase è quanto di meglio possa offrirci la lettura contemporanea perché è mutevole. Nel rapporto tra i ragazzi - i  gemelli Amber e Toby e i piccoli Barney e Kitty - l’autrice utilizza un stile in cui è facile trovare delle  attinenze con Natalia Ginzburg, ma poi cambia repentinamente, si espande nelle sorprendenti descrizioni della Cornovaglia, diventa insolito nelle similitudini e viscerale nell’approfondimento dei sentimenti.

“Ho l’impressione che gli adulti nel tempo si consumino, come gli scogli che affiorano dal mare: restano dove sono, solo più lenti e più grigi, con quelle buffe rughe verticali davanti alle orecchie. Ma i giovani continuano a cambiare forma da una settimana all’altra. Conoscerci significa correre al nostro fianco, come qualcuno che cerca di urlare da dietro il finestrino di un treno in movimento.”  

In quest’opera appare un netto dualismo tra un “prima” solare e sognante e “un dopo” disilluso e doloroso. Come il clima dell’isola Roseland in cui è ambientato il libro, che dalla luce ambrata passa repentinamente alla tempesta, anche gli Alton e parallelamente Lorna, vivranno momenti di pace e di sofferenza, ma noi resteremo al loro fianco sino ad un atteso e inaspettato happy end.

Certi libri hanno il potere di sconvolgere profondamente la nostra routine lasciandoci storditi in uno stupore attonito, sorpresi nel constatare che la nostra vita sia ancora la stessa. “Il segreto di Black Rabbit Hall” ci lascia addosso la salsedine e l'umidità della Cornovaglia, ci inzuppa di pioggia per poi riscaldarci con un sole improvviso, mentre il vento continua a fischiarci nelle orecchie per giorni, sussurrandoci di tornare ancora dentro alle pagine per ritrovare la bellezza di Amber, gli angoli vivi di Toby, l’entusiasmo di Barney e la tenerezza di Kitty, la gioia incorrotta della loro madre Nancy e l’amore incondizionato che Hugo nutre per lei. 

“La cosa più notevole degli Alton intesi come banda - e sembrano davvero una banda, tutti vicini, le braccia gettate a caso sulle spalle altrui - è il loro spirito, che brilla dallo sbiadire degli anni, segnati con una bella grafia in corsivo - ESTATE ’65 PASQUA ’66 - in fondo a ogni pagina. Non si può camuffare la felicità nei bambini, Lorna lo sa per esperienza. Quelli che ce l’hanno la possiedono fino in fondo. Brillano e splendono. Ed è sospesa attorno a loro come un’aura dorata in ogni foto.”  

Uno spaccato dell’Inghilterra alla fine degli anni ’60, ancora legato al ricordo di una borghesia decaduta e delle sue ferree leggi sociali. Uno stralcio di vita che non potrete dimenticare facilmente. Se avete amato Espiazione di Ian McEwan, adorerete questo romanzo. 

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