Recensione: FIGLI DELLE STELLE di Emily Pigozzi

FIGLI DELLE STELLE
di Emily Pigozzi

Trama
Rafael Venturi vive per correre. La velocità è nel suo dna, scritta nelle stelle fin dalla sua nascita. Figlio di un campione del mondo di Formula uno prematuramente scomparso, per lui la vita è una gara, una sfida con i suoi demoni e l’impulso continuo a scattare a trecento all’ora senza voltarsi indietro, fino al traguardo. Finché un brutto incidente in pista lo costringe a rallentare e a mettersi in discussione. E una notte, in fuga, salva un ragazzino che fa l’autostop da un’aggressione. Solo che non si tratta di un ragazzino, ma di una misteriosa ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo corpo nervoso e sensuale. Gioia, detta Giò perché come gli confessa con ironia la gioia non la riguarda, e Rafael si imbarcheranno in un esaltante viaggio on the road alla scoperta delle loro paure, senza regole se non quella di un’attrazione impossibile da dominare. Ma chi è davvero Giò? Da cosa sta scappando? E la passione sarà la chiave giusta per vincere davvero? 


La mia opinione



“Noi siamo figli delle stelle, senza storia e senza età”. 
Chi non ha mai canticchiato questa canzone, almeno una volta nella vita?
Una canzone che, probabilmente, sembra un semplice tormentone da ballare con gli amici o da cantare in modo spensierato.
Eppure, dopo aver letto questo romanzo, la prima cosa che ho fatto è stata quella di rileggere ogni singola frase di ogni singola strofa.
I “Figli delle stelle” di cui si parla sono Rafael e Giò, i protagonisti della storia.
Rafael è un giovane pilota di auto, famoso in tutta l’Italia e figlio di un campione di Formula Uno. Ma la sua fama è dovuta soprattutto ad un grave incidente avuto in pista, che lo ha cambiato per sempre.
Così Rafael, che non riesce a lasciarsi il passato alle spalle, decide di partire, o meglio di scappare, da quella vita fatta di corse, belle donne e insicurezze.
Il suo obiettivo? Staccare un po’… e cercare delle risposte alle troppe domande che lo tormentano.
Durante una notte, mentre è a bordo della sua auto super costosa, s’imbatte in un ragazzino con un cappuccio nero in testa e un enorme zaino sulle spalle, che sta facendo l’autostop.
Ma il ragazzino non è affatto un ragazzino.
Gioia, detta Giò, è infatti una ragazza minuta, dai capelli di mille sfumature, piercing all’ombelico che sbuca fuori dalla maglietta, occhi color ambra. Le mancano soltanto le orecchie a punta per farla sembrare, a tutti gli effetti, un personaggio delle fiabe.
Lei è il genere di ragazza che, normalmente, uno come Rafael non degnerebbe mai di uno sguardo.
Eppure Giò è in grado di farsi notare.
Sotto quell’aspetto così stravagante, si nasconde una giovane donna bella e luminosa, a tratti imprevedibile, che riesce ad incuriosire Rafael e poi, a stregarlo totalmente.
Ma Giò è così fragile e misteriosa: senza smartphone né radici, è anche lei in fuga da qualcosa.
Qualcosa di cui lei non vuole parlare.
La paura smisurata per i temporali, le crisi di panico, gli incubi notturni.
Eppure tutti questi segreti tra Rafael e Giò non riescono ad ostacolare una passione crescente, che sembra aumentare a dismisura, giorno dopo giorno, tra un paese e l’altro.
Un viaggio per l’Italia, e poi per l’Europa del sud, fino alla Spagna, di due anime sole e lacerate, che imparano a ricomporsi a vicenda.
Una conoscenza lenta, senza la fretta a cui Rafael è abituato.
Emily Pigozzi riesce a trattare, con grande delicatezza, dei temi molto forti e sicuramente particolari.
Può davvero l’amore andare oltre tutti quei segreti e quelle ferite indelebili?


“ E allora io la bacio, ci baciamo, uno dentro l’altra, così forte, come se diventassimo una cosa sola.”


È stato facile immaginarmi Gioia: una ragazza semplice (e non come le classiche protagoniste sensualissime e mozzafiato che si trovano praticamente in ogni romanzo), che dimostra sì e no i suoi diciotto anni, dall'anima libera e delicata, che vive in un mondo tutto suo.
Un personaggio per cui ho provato da subito simpatia ed empatia.
Non posso, purtroppo, dire la stessa cosa di Rafael.
È stato un protagonista maschile che non è riuscito ad entrarmi del tutto nel cuore.
Sicuramente un uomo protettivo, bellissimo ed ironico, ma non c'è stato quella "scintilla" (scusami Raf!).
Lo stile di scrittura mi è piaciuto.
Ammetto che, in qualche punto iniziale, l'ho trovato un po' confuso, ma è una narrazione scorrevole, che riesce pian piano a prendere il via e a catturare il lettore, lasciando sempre un pizzico di suspense.
Per concludere, una storia romantica e coinvolgente al punto giusto.
Senza dubbio, questo romanzo così fresco e attuale è riuscito a lasciarmi addosso una  sensazione positiva. Emily, tra me e te non finisce qui!

Punto di vista: POV alternato Rafael/Giò
Sensualità: Presenti scene “hot”, anche molto sensuali!
Caratteristiche: fresco, coinvolgente, dolce
Stile narrativo: scorrevole e piacevole



Ringrazio l'autrice per la copia ARC del romanzo.

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