Recensione DREAM. PATTO D'AMORE di Karina Halle

Dream. Patto d'amore
di Karina Halle


Trama
Linden McGregor è un pilota di elicotteri con un accento scozzese e fascino da vendere. Stephanie Robson è una donna d’affari ambiziosa che possiede le armi per sedurre un uomo. Potrebbero essere una coppia perfetta e invece sono solo amici per la pelle. Quando erano piccoli hanno fatto un patto: se nessuno dei due avesse trovato l’anima gemella entro i trent’anni, si sarebbero sposati. Ora che il tempo è scaduto, e che gli amanti entrano ed escono dai loro letti sempre più spesso, è giunto il momento di onorare quella promessa, anche a costo di rovinare un’amicizia che dura da una vita. Ma sarà davvero possibile per due amici andare a letto insieme, o addirittura ritrovarsi sull’altare?



La mia opinione

Prima di buttarmi sulla recensione di questo romanzo, vorrei aprire una piccola parentesi per ricordare il povero Owen. Per quanto abbia fatto una cosa abbastanza pietosa e personalmente imperdonabile, non si merita quello che succede. In più, è una specie di povero personaggio cuscinetto che è assolutamente inutile. Quindi, Karina Halle, perché tratti così Owen? Anche i personaggi secondari (terziari? Ultime ruote del carro?) hanno dei sentimenti.
Va beh, dopo la mia cavolata del giorno, posso finalmente iniziare. Questo romanzo inizia in un modo un po’ strano. I primi capitoli sono dedicati ognuno ad un compleanno della protagonista, Stephanie, o del protagonista, Linden, dai 25 anni fino ad arrivare ai fatidici trent’anni, ovvero da dove la storia inizia a svolgersi in modo più approfondito. 
Dico fatidici, perché i due hanno fatto un patto secondo il quale se entrambi sarebbero stati ancora single a trent’anni si sarebbero sposati tra di loro.
Stephanie ha accettato perché ha sempre amato Linden fin da quando l’ha conosciuto. Poco sa che anche lui prova le stesse cose, motivo per cui le ha proposto il patto. Il problema più grosso per cui nessuno di loro due si fa avanti è che sono migliori amici… e beh, anche per il personaggio più insulso del libro, James, forse battuto in “insulsità” solo da Nadine, la fantomatica fidanzata di Linden.
Non è facile spiegare la trama di questo romanzo perché ci sono così tante cose nel mezzo che a volte è difficile venirne a capo, quindi spero di spiegarmi bene. James è il terzo migliore amico del gruppetto trinità ed anche ex ragazzo di Stephanie, anche se, personalmente, ritengo sia molto difficile considerarlo migliore amico di Linden visto che i suoi attacchi passivo aggressivi sono essenzialmente le uniche battute che ha nel libro, a parte quando cerca di far sesso con Stephanie.
Stephanie non mi è dispiaciuta come protagonista, ma c’è stato anche un certo punto in cui non l’ho capita. Né lei né Linden se è per questo. Fanno due o tre ragionamenti che per me non hanno senso, ma capisco che ci siano modi di pensare diversi dai miei. 
Non sono sicura mi sia piaciuto molto come hanno gestito la cosa i due protagonisti con i rispettivi fidanzati, ma forse non c’era altro modo per evolvere la storia.
Il romanzo mi ha comunque intrigato dalla prima pagina e ho fatto le tre di notte per finirlo. La verità è che fin da quando inizi vuoi sapere assolutamente che cosa succederà tra i due ed è quello che ti fa andare avanti nella lettura.
Ho sempre avuto nel kindle i libri di Karina Halle, ma questo è effettivamente il primo che leggo ed ora sono curiosa di iniziarne un altro. Darei nel totale quattro stelle e mezzo a Dream. Patto d’amore perché mi ha preso anche troppo, inoltre è stata una lettura divertente e leggera.
Voi l’avete letto? Che ne pensate?

«Penso che sto per perdermi», le sussurro dopo essere venuti, i nostri corpi nudi, sudati e sazi, membra su membra, mani nelle mani. Mi sento la gola stretta, il respiro affannoso, le parole che pesano una tonnellata. «Ogni volta che sono dentro di te, con te, penso di perdermi un po’ di più.»
Giro la testa di lato per guardarla. Mi sta fissando con i grandi occhi lucidi, così pieni di tutto quello che potrei mai volere da lei. «Alla fine potresti avere tutti i miei pezzi», le dico. «Ti prego, trattali bene.»


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