Recensione: Perché la notte appartiene a noi di Amabile Giusti

Perché la notte appartiene a noi 
di Amabile Giusti  

Trama
L’inverno in Alaska è spietato: lo sa bene la giovane Mira Kendall che non si è mai allontanata da Noweetna, un villaggio di trecento anime. Per affrontare il buio perenne di quelle latitudini, la ragazza si è creata un piccolo mondo interiore ricco di luce: legge tantissimo, colleziona fiocchi di neve e sogna di vivere un grande amore romantico.
L’arrivo di Kade scuote ogni suo equilibrio. Lui è un trentenne tanto bello quanto inquietante: ha i capelli lunghi, un occhio verde e uno nero, strani tatuaggi perfino sul viso e sulle mani, e un pessimo carattere. Non socializza con nessuno, vive da solo su una vecchia barca arenata e nasconde di sicuro un terribile segreto.Impossibile per loro non incontrarsi, così com’è impossibile per Mira non trovarsi combattuta fra due emozioni opposte. Una parte di sé disapprova Kade per i suoi modi sgarbati, e l’altra è irresistibilmente attratta dal suo fascino feroce e dal mistero che lo avvolge. Lentamente, l’iniziale reciproca antipatia si trasforma in un sentimento inatteso, tanto profondo da travolgerli entrambi. Ma Kade ha troppe cose da nascondere. Quando il suo passato torna a minacciarlo, diventa necessario fare una scelta dolorosa che potrebbe separarli per sempre.
Una storia passionale e sensuale sullo sfondo di una terra selvaggia, fra due anime più affini del previsto, dapprima ostili, dubbiose, rabbiose, e poi follemente bisognose, gelose e affamate d’amore.

La mia opinione


“L'affascinava l'idea di rendere eterno qualcosa di effimero come un bocciolo di ghiaccio. Le sembrava di poter fare tutto, se riusciva a catturare la neve".

Confesso, ho scoperto Amabile Giusti da poco e per caso, ma la adoro, penso stia entrando a far parte delle mie autrici preferite! 
Le parole che utilizza, le descrizioni di luoghi e persone che ci regala, le immagini che riesce a creare con la sua scrittura, tutto fa sì che i personaggi prendano forma, acquistino spessore, diventino reali. 
Ho adorato Mira e Kade. La storia di Mira l'ha portata a credere di non poter essere amata, perché non meritevole dell'amore altrui. Non si accorge invece di quanto affetto e protezione vi siano invece intorno a lei. Che siano amici, conoscenti o amici di amici, tutti si preoccupano affinché lei non rischi di soffrire ancora. Quello che mi ha colpito di lei è la sua forza interiore, unita alla sua cocciutaggine. Sa esattamente quel che vuole, non ha paura di dare un nome a quel che prova ma soprattutto non si fa mettere i piedi in testa accontentandosi, non elemosina nulla. 
Kade è un drago dentro, più simile ad un orso fuori. Diverso da ognuno degli abitanti di Neweetna è alto, muscoloso, imponente. Segnato da cicatrici e tatuaggi, grezzo, violento, rozzo, volgare, arrogante, pericoloso, propenso a soddisfare i propri impulsi, a prescindere da con chi. È l’antieroe per eccellenza, possiede tutte le carte per risultare antipatico. Eppure l'ho amato, davvero. Dopo una vita passata nel fango e col fango dentro, contro ogni logica, buonsenso e previsione, scopre il profumo del miele, la necessità, il bisogno. Scopre che è la persona che è arrivata fino a quel punto, ma che può essere anche altro. 
Insieme Mira e Kade possono sentirsi forse deboli, sicuramente sono impulsivi, affamati, arrabbiati, spaventati, pericolosi, gelosi, consapevoli, estremamente forti. 
Ho letto questo libro in un solo fiato, in modo quasi compulsivo, sapevo di dover rallentare per godermelo di più, ma non ho potuto. Avevo bisogno di sapere e ne è valsa la pena, il finale è scritto senza tralasciare niente, rispettando i tempi che al lettore servono per comprendere quel che sta accadendo, per vederlo. Perché, come dice Mira, “Ci sono molti modi per viaggiare".

Punto di vista: alternato
Sensualità: ci sono brevi scene hot 
Caratteristiche: passionale, emozionante
Stile narrativo: scorrevole
Tipo di finale: conclusivo


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