Recensione:Un Natale indimenticabile di Trisha Ashley

Un Natale indimenticabile 
di Trisha Ashley

Trama 
Le cose non potrebbero andare peggio per Tammy. Non solo è stata accusata di un crimine che non ha commesso, ma ha anche perso il lavoro, pugnalata alle spalle da qualcuno di cui si fidava. Come se non bastasse, il suo ragazzo l'ha lasciata e si è pure sbarazzato del gatto. L'aiuto insperato arriva da un'adorabile anziana signora di nome Mercy, che ha il dono naturale di sapersi prendere cura delle persone in difficoltà. Per infondere a Tammy un po' di autostima, Mercy le chiede di aiutarla a risollevare la sua impresa in crisi, la Marwood's Magical, specializzata nella produzione di decorazioni natalizie. Per Tammy potrebbe essere l'occasione per lasciarsi il passato alle spalle, se non fosse che Randal, il nipote di Mercy, non si fida di lei e la considera un'approfittatrice. Riuscire a convincere quell'uomo affascinante ma severo della propria onestà potrebbe essere il miracolo di Natale di cui Tammy ha disperatamente bisogno. E chissà che un anno di disastri non possa, invece, finire in bellezza...


La mia opinione 



Partiamo dal presupposto che da un libro ambientato nel periodo natalizio io abbia una serie di aspettative. Nulla di fuori dal mondo, sia chiaro: mi aspetto la neve, che rende tutto magico. Luci scintillanti posate su grandi alberi addobbati, baci appassionati, dolcezza. Mi aspetto un testo in grado di emozionarmi, di farmi sognare, che sia leggero e scorrevole, che mi faccia arrivare all'ultima pagina senza rendermene conto. Da un romanzo dal titolo “Un Natale indimenticabile" ho, di conseguenza, queste attese.
Peccato che nel libro non abbia trovato nulla di quanto sopra elencato. Innanzitutto è molto lento e con molte parti descrittive, le quali a volte risultano eccessive, quasi superflue (come, ad esempio, tutti i dettagli relativi alla ristrutturazione del vecchio mulino, con la posizione delle vetrate piuttosto che delle uscite di emergenza).
Poi. I protagonisti si incontrano fugacemente all’inizio, poi poco dopo aver superato le prime cento pagine, poi ancora poco prima della duecentesima. In tutto questo, neanche a dirlo, il sentimento predominante non è certo l'amore. Onestamente, sono arrivata alla scena finale senza aver letto i presupposti per i quali quel che è accaduto avesse motivo di accadere.
E ancora. Sono due i giorni di Natale che la narrazione copre, ma non è mai trattato come periodo particolare. Entrambe le volte succede qualcosa ma in nessuna troviamo magia, luci ed emozioni.
E poi ancora. Io amo i dialoghi, amo la quantità di informazioni che danno e il modo in cui le danno, per cui sono di parte. Però Tabby e Randal si scambiano davvero un numero di battute ben al di sotto della soglia minima necessaria affinché si capisca perché i fatti si vanno poi ad evolvere in quel determinato modo.
Insomma, molta attenzione è stata data a tutti i particolari per far sì che la storia funzionasse, però è stata trascurata tutta la componente magica ed emotiva che accompagna le letture natalizie.


Punto di vista: prima persona, principalmente di Tabby
Sensualità: qualche bacio
Caratteristiche: poco natalizio
Stile narrativo: lento
Tipo di finale: conclusivo

Si ringrazia la casa editrice Newton Compton per la copia ARC del romanzo

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