Recensione: Il Profumo dell'Oscurità di Emma Holly




Il Profumo dell'Oscurità è il primo libro della trilogia dedicata ad Edmund Fitz Clare.
Si tratta di un paranormal romance assolutamente Adults. Infatti nel libro sono presenti molte scene erotiche.

Il protagonista Edmund Fitz Clare è un professore e upyr (vampiro mutaforma) dai bellissimi occhi azzurri e capelli dorati, padre adottivo di 3 orfani umani, Graham, Ben e Sally (che inizialmente sono all'oscuro della sua vera natura) e padre naturale di Robin, upyr come lui.

Il libro si apre con una scena accaduta nel passato, quando Edmund incontra per la prima volta la ragazza della quale si innamorerà, Estelle Berenger.
Il bel professore incontra la 15enne Estelle a scuola quando accompagna la figlia e le chiede di prendersi cura della sua piccola Sally. Tra le due ragazze nascerà un'amicizia e la vita di Estelle e Edmund sarà destinata ad intrecciarsi.
Qualche anno più tardi infatti Estelle si trasferirà a casa Fitz Clare in seguito alla morte dei propri genitori, ed entrerà a far parte della loro famiglia. Nonostante l'attrazione della ragazza per il bel professore, e viceversa, non accadrà comunque nulla tra di loro fino al momento in cui Estelle ormai 26enne si trasferirà in una casa tutta sua. (E da lì leggerete delle belle scene piccanti...)
Con lo sbocciare della loro storia d'amore accadranno anche altre cose... ci saranno dei risvolti inaspettati tra i figli adottivi di Edmund e qualcuno minaccerà la famiglia Fitz Clare coinvolgendo anche una persona della famiglia stessa...

Personalmente ho trovato il romanzo bello, Emma Holly descrive molto nei dettagli le svariate scene hot presenti ma anche i sentimenti dei personaggi coinvolti. Visto il finale non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e scoprire cosa succederà anche ai figli adottivi, in particolare a Ben e Sally che mi hanno intrigato molto in questo primo libro.

Se vi piacciono i paranormal romance adults questo libro non potete assolutamente farvelo sfuggire!

Il mio voto è 4 stelline.

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