Recensione: Warm Bodies di Isaac Marion



Trama: R è un ragazzo in piena crisi esistenziale: è uno zombie. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, ma nutre molti sogni. La sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, ma dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di stupore, di nostalgia. Un giorno, mentre ne divora il cervello, R assaggia i ricordi di un ragazzo. Di lì a poco, per lui cambierà ogni cosa; intreccia una relazione con la ragazza della sua vittima, Julie, e sarà per lui un’esplosione di colori nel paesaggio grigio e monotono che lo circonda. Perché l’amore per lei lo trasformerà in un uomo (e in un morto) diverso, più combattivo e consapevole. Di qui avrà inizio una guerra feroce contro i suoi compagni d’un tempo, e una rinascita, le cui conseguenze saranno del tutto inimmaginabili… Divertente, dark, forte di una scrittura acuminata e intelligente, Warm Bodies esplora cosa accade quando il freddo cuore di uno zombie viene tentato dal calore dell'amore umano.


Il mio commento:

Terzo romanzo di zombies che leggo e terzo romanzo che mi piace molto.
La cosa particolare è che non si assomigliano per niente ma ognuno di loro si è guadagnato in posticino tra i miei libri preferiti.
Warm Bodies, è scritto in prima persona dallo stesso protagonista, uno zombie di cui sapremo sempre e solo l'iniziale del nome: R.
R pensa come un umano, assomiglia sempre molto ad un umano e vive in una specie di società di zombies molto simile seppur diversa a quella umana, con tanto di scuola, chiesa, matrimono e figli . Certo il tutto è vissuto dal punto di vista di creature che hanno quasi completamente perso la capacità di decidere! Si limitano a sopravvivere, ubbidire a dei capi, gli Ossuti (ma chi sono poi? I primi zombies? Degli alieni?) e a seguire i loro istinti primordiali: la Fame.
Anche R vivrà passivamente fino a che non conoscerà Julie: un umana!
Lei vive insieme ai pochi umani superstiti in uno Stadio. La sua vita alla fine, non è molto diversa da quella degli zombies: tutti gli umani dello Stadio si limitano a sopravvivere con la consapevolezza che tra poco la loro vita avrà termine. Ma torniamo a loro, R e Julie. Terribile il modo in cui si conoscono: R uccide e mangia il cervello del ragazzo di Julie (Perry) e ne acquisisce i ricordi e i sentimenti: Perry diventerà una sorta di coscienza. Motivo per odiare R??? No! Accade esattamente il contrario! Ti affezioni sempre di più!!! Lui è così tenero, vero e soprattutto pronto a credere di poter riuscire, per assurdo, ad amare Julie che non puoi non tifare per lui. Non si pone troppe domande segue il suo cuore, quel cuore che non ha fisicamente più ma che si fa sentire incessantemente. E Julie? Potrà mai provare qualcosa per R? Anche lei è diversa dai suoi simili umani, non si arrende alla sua vita, vuole almeno provare a cambiarla. La sua sensibilità, le permetterà di vedere al di là di ciò che le hanno sempre insegnato. Si ameranno? E come potranno cambiare quel mondo ormai devastato? Io stessa ho vissuto tutta la lettura con una certa ansia, domandandomi spesso come sarebbe potuta finire questa storia! Forse perchè più volte ho associato R al personaggio di un film di diversi anni fa "Edward mani di forbice"....

Lo stile fresco, semplice ma efficace di Marion, mi ha permesse di sentirmi fin da subito "dentro" il libro per cui è una lettura che consiglio a tutti, uomini compresi!

Il mio voto: 4 stelline




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