A
dividerli è solo la paura
di donare il proprio cuore
di donare il proprio cuore
Priscilla
Wentworth è una gentildonna caduta in miseria e costretta dalle
circostanze a prostituirsi in un bordello. Sir Gerald Stapleton è
stato tradito dalle donne più importanti della sua vita e ora cerca
solo il piacere fisico. Quando incontra Priss, si chiede come possa
essere successo che un gioiello di grazia, bellezza ed eleganza come
lei sia divenuta cortigiana. Nonostante il proponimento di non
lasciarsi più coinvolgere in una relazione di cuore, quando lei ha
bisogno di protezione Gerald la prende come amante fissa. Ne nasce un
sentimento tanto forte quanto socialmente censurabile, per un amore
che sembra non avere futuro…
La mia opinione:
Premetto
che, nonostante sia capace di scrivere delle perle o anche delle
ciofeche immani, adoro Mary Balogh, probabilmente perché il primo
romance che ho letto era suo.
Mi
son stupita che avesse scelto di trattare in un suo libro una
protagonista prostituta, ma la trama mi intrigava un sacco e così
sono partita con la lettura del libro precedente a
questo,fondamentale per capire meglio la storia e il carattere del
protagonista maschile.
In
questo libro troviamo sir Gerald Stapleton, un baronetto trentenne
cinico e abitudinario che non ha fiducia nelle donne e che un paio di
volte alla settimana fa visita alla casa di piacere di Miss Blythe.
Il
nostro Gerald è un personaggio che mi ha intrigato da subito forse
perché preferisce consumare il rapporto sessuale con una partner che
deve stare assolutamente immobile e zitta.
In
una di queste serate gli viene proposto di “provare” Priss, una
nuova arrivata. Lui ne resta talmente soddisfatto da volere solo lei
per i successivi tre mesi poi, quando Priss viene aggredita da uno
dei clienti, Gerald le propone di diventare la sua mantenuta .Priss
accetta.
Se
da una parte il personaggio di Gerald resta sempre un po’
enigmatico, nonostante l’autrice sia molto brava a delineare i suoi
pensieri e stati d’animo, a mio parere ha fatto un vero e proprio
capolavoro con Priss, che è appunto il gioiello raro del titolo.
Priss
è una gentildonna caduta in disgrazia che non si perde d’animo e
non riuscendo a trovare un’occupazione degna del suo rango, invece
di vivere della carità della sua ex governante, miss Blythe appunto,
sceglie di guadagnarsi da vivere con il mestiere più antico del
mondo.
Priss
è un personaggio meraviglioso intelligente e tenace. Più volte mi
sono chiesta: “Come fa Gerald a non capire quanto lei sia
profondamente innamorata di lui e soprattutto che persona
meravigliosa sia?”
A
questa domanda ci risponde lo stesso Gerald in uno dei passaggi più
teneri e belli del libro.
"Non ho
mai fatto niente che fosse giusto,sai. Mai. Suppongo che per lui
debba essere stato un destino crudele che io fossi l'unico a
sopravvivere: Una volta mi raccontò che la maggior parte di quei
figli morti erano maschi. I miei fratelli. E l'unico a farcela sono
stato io. Lo scherzo che Dio ha fatto a mio padre. Non sono mai stato
molto sveglio, ne' molto intelligente - le confido' l'uomo -
Soprattutto le cifre sono state i miei diabolici nemici(...). A molte
persone basterebbe dare un'occhiata a quei registri e capire tutto
quello che c'è scritto nel giro di un ora. Io invece ci ho messo due
giorni. A scuola ce la facevo a malapena. Per me era come se ogni
materia fosse greco."
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