![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjl11tEM_mcqd5UXb9z5nsrm4DiwF_8BbgoDshtSBszJkiAMUFGmqMW08G-ym40E3jkPKaoYgSvdnfOcnwoZU7yhmVFnnzMPx6Z-_oA7lVkNE7iiyqhXjdvbpSslwNXcEtjWWbGxnzqJr5o/s1600/raccontami+di+un+giorno+perfetto.jpg)
di Jennifer Niven
La Trama
È una gelida mattina d’inverno quella in cui Theodore Finch decide di salire sul tetto della scuola solo per capire che cosa si prova a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due animi fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi iniziano a provare la vertigine che li legherà nei mesi successivi. Una vertigine che per lei potrebbe essere un nuovo inizio, e per lui l’inizio della fine… Un romanzo straordinariamente toccante. Una storia che spezza il cuore in tutti i modi possibili.
La mia opinione
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVLSZ-CBNyf37WjYIGfKjqeb-4WN4BdQ8PFGcGSxMCodyelNYf0sqa8U9-j0eYSKEvHlrmGGaYC3i04Aer_3HhmLiqoJTfCmx9qMS7q0qTnUmRD1R1DxzIJbsVL5KiyoZiyb75KEi4_mmT/s1600/citazione+raccontami+di+un+giorno+perfetto1.jpg)
La depressione è così, un buco nero che inghiotte tutto e da solo non riesci più a venirne fuori. Hai bisogno di un aiuto, quella mano salda che sbuca all’improvviso, ti afferra con sicurezza e ti trascina verso la luce, ma non è facile ammettere di averne bisogno. E soprattutto farlo prima che sia troppo tardi.
Violet Markey è una “sopravvissuta”: all’incidente d’auto in cui è morta sua sorella, a quel colpo durissimo che ha spezzato in due la sua anima e l’ha completamente spenta. Così vive senza una ragione, come un automa nella più totale apatia.
Theodore Finch è un ragazzo strano, bizzarro… secondo molti uno “schizzato”.
Finch è affetto da
quello che gli psichiatri definiscono un
disturbo bipolare, una
diagnosi che gli calza a pennello… ma si tratta pur sempre di un’etichetta, un adesivo attaccato in
fronte che lo stigmatizza e lo rende ancora più escluso dal mondo intero.
Nella sua fase maniacale è anticonformista, pieno
di energie, a volte anche aggressivo, in continua sfida con una società che lo
deride e lo isola, fino a compiere gesti folli e spericolati.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8gIvqvtDsEqvamSB_C202KeGccnUZDUsGaqJ96rAL00W_5ANblAbK8DoyZse0JbBlcVx9qQeeyZwu3PNLEZs69cPUELoio4L-j03S7QbRuZugYMXPwmoMywmlHn51d8QapF11bEArMseD/s1600/citazione+raccontami+di+un+giorno+perfetto4.jpg)
Per quanto tempo, non
si sa.
Finch affronta ogni giorno
problemi seri come la morte e l’idea del suicidio, la violenza domestica o gli
atti di bullismo e lo fa con un sarcasmo sottile e un’ironia talmente pungente
che tu, lettore attonito e sconvolto, non sai se ridere o piangere.
Poi però Finch
incontra Violet e finalmente scopre una ragione più che valida per andare
avanti, rendendosi conto che forse (e
sottolineo la parola “forse”) una via d’uscita dal baratro esiste anche per
lui.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW_FXY6n8tIaDtausBqD7x-T8HCXxyViZI2hynC_mhvlpWBUW2-JHRoFbPvsyk2F8KgLU29Dtq2N9bwfTk35bvT_DydS6YxsD32HUQ-c0XQVcqQSONHXhKJF6NlPM-V9KNBX8topHjd2u1/s1600/citazione+raccontami+di+un+giorno+perfetto5.jpg)
Ma gli ingranaggi del cervello di Finch girano
senza sosta e la direzione che prendono di volta in volta è straordinaria e
allo stesso tempo inquietante. E questo è il prezzo che le menti geniali e
iperattive troppo spesso devono pagare.
Questo romanzo dolce e
toccante fa riflettere sulle tragedie della vita in un modo che ti ingarbuglia
lo stomaco e ti stringe un nodo nel petto. E lo fa con una leggerezza e una
semplicità che ti spiazzano.
Ma quello che personalmente mi spaventa di più
è sapere che i meandri della mente umana sono infiniti e complicatissimi e noi
possiamo controllarne solo una parte minuscola ed insignificante.
Tutto il resto è caos e anarchia.
Per questo, quando
termini l’ultima pagina del romanzo, alla fine resti lì… da sola, in assoluto
bisogno di silenzio, con il libro chiuso in mano e addosso uno straziante senso
di sconfitta.
Nessun commento
Se ti è piaciuto il post condividilo!
E se ti va, lascia un commento!