di Suzanne Young
(The Program #1)
La Trama
Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita. In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l’epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi… Perché è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti. Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sé tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L’unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. È stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.
La mia opinione

Questa è la storia di Sloane, una ragazzina costretta a
sottostare alle rigide regole di una
società che, per far fronte al drammatico incremento di suicidi tra i giovani,
ha ideato una soluzione drastica e piuttosto discutibile: IL PROGRAMMA.
Grazie ad esso, tutti gli studenti vengono attentamente
controllati per rilevare qualunque sbalzo d’umore o comportamento insolito. Chiunque mostri una forma di depressione o
abbia tendenze suicide, viene prelevato con la forza e rinchiuso in una
clinica, dove verrà “curato” mediante terapie a base di psicofarmaci che
portano alla totale cancellazione dei ricordi, resettando così la mente in modo
completo e definitivo.
Per Sloane non è facile tenere a bada le emozioni negative,
soprattutto dopo la recente perdita di alcune persone care. Ma per fortuna a
sostenerla c’è James, il suo meraviglioso ragazzo, il suo punto fermo, la
roccia a cui aggrapparsi per non precipitare nel baratro. Anche se ad un certo
punto sarà proprio lei a trovare la forza e il coraggio per entrambi quando lui
avrà bisogno del suo aiuto.
Sloane e James sono
due protagonisti assolutamente ben riusciti: nonostante la giovane età,
sono entrambi forti, tenaci e combattivi, soprattutto Sloane che tenta in ogni
modo di non lasciarsi sopraffare dal sistema e mantenere a tutti i costi la
propria identità.

Ed è proprio per questo motivo che la prima parte del libro
mi ha stretto il petto in una morsa e mi ha insinuato un senso di angoscia
enorme, oltre ad una rabbia incredibile perché
mi veniva voglia di gridare ai personaggi “Sveglia! Reagisci!”….e loro
invece non lo facevano.
Perché peggiore della
depressione, c’è solo la manipolazione della mente operata dal Programma:
cancellare la memoria e tutte le emozioni legate ad essa è come uccidere la
vera essenza di una persona.
Sloane che lotta per restare aggrappata ai ricordi all’interno
della clinica e poi cerca di ricostruire i pezzi del suo passato una volta che
è stata dimessa… mi faceva venir voglia
di aiutarla e di combattere la sua stessa battaglia. Qualsiasi cosa pur di non
farle cancellare dalla memoria un ragazzo meraviglioso come James. Mi si è stretto
il cuore per lei, davvero.
Non si può sfuggire alle regole di un sistema.
Non si può sfuggire alla perdita di memoria.
Non si può sfuggire nemmeno al contagio della depressione.
Ma grazie a Dio, non
si può sfuggire nemmeno alle emozioni. Perché per quanto cerchino di limitarle
o di soffocarle …. loro trovano sempre un modo per esprimersi, per spezzare le
catene che le legano ed emergere alla luce del sole con tutta la loro splendida
intensità.
E alla fine releghi l’ansia in un angolino buio e tiri un
sospiro di sollievo, perché nonostante il sistema, nonostante le disgrazie,
nonostante un destino che sembra ineluttabile… l’amore trova sempre una
scappatoia per sopravvivere o rinascere più forte di prima.
Bella recensione, devo leggerlo assolutamente!
RispondiEliminaL'ho letto qualche settimana fa! ^^ Sloane poteva far finta di prenderle quelle pasticche, però...eh! :D A parte questo, la scrittura dell'autrice è quasi magnetica, tant'è che facevo fatica a staccarmi dal libro!
RispondiEliminawowo che bella recensione! Mi sa che mi hai convinta a fare questo acquisto su cui meditavo da tempo ;)
RispondiEliminaCiao, ho appena finito di leggere The Program e condivido molte delle tue osservazioni e in generale devo dire che mi è piaciuto nonostante in prima persona e al presente non sia proprio il mio stile di scrittura preferito...
RispondiEliminaL'ho trovato molto struggente in certi punti, ma soprattutto pieno di contrasti specialmente tra la prima e la terza parte.
Se ti va di dare un'occhiata a ciò che penso su questo libro fai una visitina al nostro piccolo blog: Raggywords - Recensione The Program di Suzanne Young
Scusa per l'eventuale spam indesiderato...
Rainy
Grazie a tutte! Non vedo l'ora che esca il seguito, sperando vivamente di non dover aspettare un'eternità!
RispondiEliminaLa narrazione in prima persona è quella che io preferisco e il tempo presente mi scorre molto meglio di quello al passato. Ma ovviamente "de gustibus"! (Vero Ale, darò un'occhiata al tuo blog, mi hai incuriosita) ^_^