L'angolo degli inediti: "All the skies I will not see" di Petra March

Buongiorno ragazze,
la rubrica di oggi è un po’ particolare, perché è dedicata ad una novella di Amico mio irresistibile di Petra March, All the skies I will not see. 
Per ora non ne è ancora prevista la pubblicazione in Italia. Questa storia è un po’ particolare, chi ha letto Amico mio irresistibile saprà chi è il protagonista, per chi non lo ha letto o per chi come me ha una memoria pessima per i nomi voglio avvertirvi che non è la tipica storia.


TRAMA:
Ci vogliono sette secondi per schiantarsi.
Ci vogliono tre secondi per innamorarsi.
Ci vuole un infinito momento per lasciar andare.
La vita di David Medwin sta svanendo e tutto quello a cui riesce a pensare è quello che significa essere vivi.
Una storia intensa sulla vita, la morte e, più importante di tutti, l’amore.


ESTRATTO:
Ora.
Il mio nome è David Medwin, ho ventun anni. Mi è successo qualcosa di brutto.
Questi sono gli ultimi, preziosi, momenti della mia esistenza. Quindi, mentre il mio corpo è avvolto da un intorpidimento misericordioso, lascio la mia mente e la mia anima sveglie e vaganti.
Mi tengo stretti i miei ricordi e i miei rimpianti.
Mi godo il mondo per l’ultima volta.
Il cielo è una densa coperta blu scuro costellato di stelle scintillanti. L’aria è pesante con il dolce odore di fiori e pini. Le voci allegre delle creature della notte cantano una sinfonia pastorale solo per la mia anima.
No, non è giusto. Non sono solo.
Il mio amico Eagan è al mio fianco. Le sue palpebre si muovono senza sosta, parlando di sonno agitato. Mentre contemplo il mio migliore amico, una terribile e inaspettata agonia sorge nel mio petto. È una fredda, spaventosa e forte sensazione che forza la mia mente a concentrarmi sul mio corpo. Le mie membra sembrano stranamente senza peso, come se stessi fluttuando, e la mia pelle fosse fatta di polvere. Ma sono carne e ossa, e la mia mente sa che il dolce intorpidimento è un sollievo temporaneo e l’improvvisa tristezza che fiorisce dentro di me significa qualcosa. Qualcosa di doloroso.
Non sono da solo. Eagan è con me, che significa che qualcosa di brutto sta succedendo anche a lui. Spero che non sia ferito. Voglio che lui viva. Non voglio lasciarlo.
Guardo verso Eagan ancora una volta. Gli occhi del mio amico si aprono e, per un infinito momento, il suo sguardo azzurro si sofferma sulle mie fattezze non con una gentilezza familiare, ma con paura; poi le labbra di Eagan si separarono in un urlo senza parole.


Avete presente quando leggendo un libro giallo scoprite per ultimi l’assassino e ripensando a ciò che avete carpito in precedenza vedete che c’erano tutti i segnali che vi conducevano a quella scoperta se solo aveste trovato subito la chiave con cui leggerli. Ecco, ora, ripensandoci capisco che sono stata stupida a non realizzare quale sarebbe stata la fine del libro fin dalle prime pagine, basti leggere il prologo.
Anche se mi sto lamentando per non aver saputo prima la fine, la verità è che probabilmente se l’avessi conosciuta, non avrei letto questo romanzo e sarebbe stato un grosso peccato perché è uno dei libri più dolci e onesti che abbia mai avuto il piacere di leggere.
Come ho già detto, è solo una novella, quindi di poche pagine, ma ti fa capire che la vita è breve ed è più facile di quanto si pensi farsi scappare le cose dalle dita. È impossibile finire questo libro senza provare nulla. A me ha lasciato una sensazione agrodolce. Per quanto ci sia una conclusione, c’è un determinato fatto che purtroppo non mi va giù. Tutto il tempo perso e che non potranno recuperare e soprattutto la mancanza di un vero confronto, per ovvi motivi.
Detto tutto ciò, darei al libro quattro stelle e lo consiglierei assolutamente, anche se non avete letto il primo. I personaggi sono diversi e anche se c’è qualche connessione con il precedente, non è necessario.

 

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