di R.L. Naquin
(Monster Paradise #1)
Avete presente le
guerriere toste e coraggiose dei nostri romanzi fantasy? Ecco,
toglietevele dalla testa perché Zoey, la protagonista di questo
libro, è l’anti-eroina per eccellenza.
Ragazza goffa e
pasticciona, wedding planner divorziata, con un pessimo gusto in
fatto di abbigliamento e capace di sfoderare all’occorrenza potenti
armi di difesa personale come… una borsa a tracolla o lo scopetto
del water. Ma non basta, perché Zoey non riesce mai a dire di no a
nessuno e la colpa è tutta da attribuire alla sua dote insolita e
assolutamente affascinante: è un’empatica,
una calamita per tutti gli stati d’animo altrui e in grado di
placare le emozioni negative come fosse una sorta di medicina
dell’umore.
A volte è una
benedizione, perché in questo modo riesce sempre a dire e fare la
cosa giusta al momento giusto (con un pizzico di invasione della
privacy… ma questo è un dettaglio su cui possiamo sorvolare). Ma è
anche un supplizio, perché significa avere un guazzabuglio di
emozioni che le sovraccaricano la testa e sembrano sul punto di farla
esplodere. Se poi agli umani bisognosi si
aggiungono anche creature sovrannaturali di ogni tipo, ecco che la
situazione si complica e la povera Zoey si ritrova a dare asilo
politico ad una mandria di mostriciattoli, fatine e folletti.
“Il mondo è pieno di
cose strane, se solo uno si prende la briga di guardare”.
Eh si, perchĂ© in mezzo agli umani vivono i “Nascosti”, esseri
bizzarri la cui sola esistenza rasenta quasi la follia.
E tra di essi ce n’è
uno che ha conquistato fin da subito la mia simpatia: Maurice,
il famigerato mostro nell’armadio di cui
ogni bambino dovrebbe avere paura quando va a nanna la sera. Dico
“dovrebbe”… perchĂ© in realtà è una
delle creature piĂą adorabili che abbia mai conosciuto.
E diventerĂ l’ospite senzatetto di Zoey, sempre iperprotettivo nei
suoi confronti e capace di rivelarsi all’occorrenza un fantastico
chef.
Ma Zoey, in quanto ragazza
pasticciona, si caccia ben presto in un grosso guaio… un guaio
chiamato Sebastian: un demone-Incubo che vuole
assaggiarla come fosse un succulento bocconcino, prosciugando tutte
le emozioni che come empatica ha assorbito dentro di lei.
A cominciare proprio dalle persone con cui è venuta a contatto, come
fossero antipasti prima della portata principale.
Ma per fortuna c’è
Maurice, che le mette alle calcagna delle guardie del corpo un po’
strampalate e poco convenzionali.
E poi c’è Riley,
un “cavaliere” decisamente particolare. Sexy,
simpatico, paramedico e misterioso…. insomma, musica per le mie
orecchie e gioia per i miei sensi. Sebbene
non compaia così spesso come avrei voluto, ma confido speranzosa nel
secondo libro della saga.
Ora però torniamo a Zoey,
la vera protagonista del romanzo, un’antieroina in cui ognuna di
noi può immedesimarsi senza difficoltà . I
suoi pensieri sono davvero spassosi, persino in momenti di tensione o
in situazioni delicate. Per non parlare poi delle buffe scenette dei
matrimoni che organizza o dell’approccio piuttosto imbranato con il
paramedico bello e tenebroso, l’ultimo uomo al mondo che una
ragazza sana di mente dovrebbe frequentare.
Appunto… sana di mente. E lei non lo è di sicuro.
Alla fine dei giochi però,
nonostante insoliti e preziosi alleati, Zoey dovrĂ contare
soprattutto sulle sue abilitĂ per sconfiggere il demone che sta
seminando morte e terrore attorno a sé. E
forse riuscirĂ a diventare anche lei una vera eroina, di quelle
forti e coraggiose, anche se piuttosto improvvisate.
Insomma,
consiglio questo fantasy leggero, frizzante e
ironico a tutte coloro che, come me, amano divertirsi e viaggiare con
la fantasia senza troppe pretese, senza cercare a tutti i costi un
senso o una logica in un mondo un po’ assurdo, popolato da creature
buffe e strampalate, ma assolutamente adorabili.
di R.L. Naquin
(Monster Paradise #2)
Eccoci arrivati al
secondo capitolo di questa saga fantasy frizzante e un tantino folle,
dove la nostra povera Zoey è costretta ad affrontare una valanga di
guai che sembrano moltiplicarsi a vista d’occhio, regalandoci
sempre un bel sorriso e ogni tanto anche un po’ di sana
preoccupazione.
Riley viene messo in
punizione dai suoi superiori, perché il bel paramedico nel primo
libro si è preso la briga di salvare la vita di Zoey per ben due
volte, violando spudoratamente le leggi che avrebbe dovuto
rispettare. Ma non preoccupatevi, perché la ramanzina tocca anche a
lei, che dovrebbe essere morta stecchita e
invece si ritrova viva e vegeta… piĂą goffa e pasticciona che mai.
Per questo motivo il
Consiglio degli Affari Nascosti decide di sottoporla ad un test per
verificare se Zoey è realmente un Aegis: un
umano che vigila sui Nascosti, proteggendoli grazie a una dote
speciale in suo possesso (che nel suo caso è appunto l’empatia).
Se fallirĂ , dovrĂ finire in una bara una volta per tutte.
Ma i guai non vengono mai
da soli, perchĂ© uno tira l’altro come in una catena di Sant’
Antonio. Per cui la povera Zoey si trova costretta a subire
le minacce di morte da parte della mafia dei Leprecauni,
che le impongono di pagare un pizzo in cambio di protezione e
riversano su di lei (e sulle persone che la circondano) una sfortuna
di proporzioni epiche. Sfortuna che crescerĂ a vista d’occhio per
colpa di un malocchio lanciato su di lei dagli
stessi membri del Consiglio e soprattutto per colpa di Silas, un puka
peloso che si insedia di prepotenza a casa sua
come un ospite sgradito,
sempre disordinato e simpatico come un pugno in pieno stomaco. Ma
per fortuna Zoey sopporta tutto col suo solito umorismo e con una
sana e grassa risata. E per questo io l’adoro.
Insomma, questo secondo
capitolo della saga è un bel minestrone di pasticci, disavventure e
ogni forma di iella che possa precipitare sulla testa di un essere
umano… tutti descritti e affrontati in modo ironico, leggero e
brillante. Così, grazie all’aiuto di amici
fantastici e un pochino strambi, come sempre Zoey ce la metterĂ
tutta per superare ogni situazione catastrofica nel miglior modo
possibile. Con mezzi alquanto discutibili… ma è il risultato che
conta, no?
Il lato romance non è
mai preponderante, resta sempre soft, quasi un po’ appartato,
facendo la sua comparsa a volte in modo dolce e delicato, altre volte
in modo buffo e assolutamente divertente (quei due poveretti non
riescono a passare una serata tranquilla senza intrusi sgraditi o
“intoppi sovrannaturali” di qualche tipo).
Tuttavia non ho sentito così tanto la sua mancanza, forse perché il
resto della storia è talmente dinamico, vivace e frizzante da
catturare la tua attenzione e farti passare il tempo in modo
divertente e molto piĂą che piacevole.
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