Recensione "WOLF. La ragazza che sfidò il destino" di Ryan Graudin

WOLF. La ragazza che sfidò il destino
di Ryan Graudin
(Serie Wolf By Wolf #1)

La Trama
E’ il 1956 e l’alleanza tra le armate naziste del Terzo Reich e l’impero giapponese governa gran parte del mondo. Ogni anno, per celebrare la Grande Vittoria, le forze al potere organizzano il Tour dell’Asse, una spericolata e avvincente corsa motociclistica che attraversa i continenti collegando le due capitali, Germania e Tokyo. Il premio in palio?
Un incontro con il supersorvegliato Führer, al Ballo del Vincitore. Yael, una ragazza sopravvissuta al campo di concentramento, ha visto troppa sofferenza per rimanere ancora ferma a guardare, e i cinque lupi tatuati sulla sua pelle le ricordano ogni giorno le persone che ha amato e che le sono state strappate via. Ora la Resistenza le ha dato un’occasione unica: vincere la gara, avvicinare Hitler... e ucciderlo davanti a milioni di spettatori.
Una missione apparentemente impossibile che solo Yael può portare a termine. Perché, grazie ai crudeli esperimenti a cui è stata sottoposta, è in grado di assumere le sembianze di chiunque voglia. Anche quelle di Adele Wolfe, la Vincitrice dell’anno precedente. Le cose però si complicano quando alla gara si uniscono Felix, il sospettoso gemello di Adele, e Luka, un avversario dal fascino irresistibile...

La mia opinione

Me lo sentivo fin dall’inizio che avrei amato questo libro, eppure la sorpresa è stata comunque grande.
Un affascinante salto nella storia, tra avvenimenti reali e vicende mai accadute, frutto di una splendida fantasia che ha dato vita a una trama esaltante e adrenalinica, prendendo spunti dal passato e plasmandoli con un’ audace impronta personale.
E la scrittrice è stata impeccabile nel mescolare realtà e immaginazione senza farmi mai storcere la bocca, nonostante la storia del Terzo Reich me la ricordassi un po’ diversa. Quindi le cose sono due… o la mia memoria perde colpi o questa nuova versione dei fatti è di gran lunga più accattivante dell’altra.
A cominciare dalla protagonista, così complessa e poliedrica nonostante la sua giovane età. Yael è una ragazzina che porta i ricordi del suo passato tatuati su un braccio, è un membro della Resistenza contro il regime nazista, un’ebrea trasformata in un’adolescente di pura razza ariana, una sorta di esperimento di laboratorio capace di mutare faccia come fosse un camaleonte.
La sua missione è gareggiare nel famoso Tour dell’Asse, una competizione tra ragazzi della Gioventù Hitleriana che si svolge in motocicletta attraverso tre continenti, lungo le principali città dell’impero tedesco e nipponico, e per farlo dovrà assumere il volto di Adele Wolfe (la giovane vincitrice del precedente Tour), con l’obiettivo di conquistare di nuovo il primo posto, aggiudicarsi il ballo col Fuhrer e infine ucciderlo, per far crollare così il Terzo Reich.
Fin dall’inizio Yael incontrerà due grossi ostacoli: Felix Wolfe, il fratello gemello di Adele, e Luka Lowe, il temibile concorrente che nella gara precedente aveva avuto un flirt con la stessa vincitrice. Due enormi fonti di problemi… ma anche due imprevedibili alleati all’occorrenza.
L’affascinante avversario che conoscerà in questa gara, Luka appunto, è un giovane ferito dal precedente tradimento della vera Adele e pertanto dominato dal rancore e dal desiderio di vendetta, nonostante sia ancora forte il sentimento che prova per questa ragazza che sembra più coraggiosa, più sensibile e molto più umana dell’altra.
Tuttavia il fulcro del romanzo non è stata la storia d’amore che, anzi, risulta assolutamente marginale e poco rilevante ai fini della trama. Il vero fulcro è stata la competizione stessa, così esaltante e spaventosamente realistica da creare quasi uno stato di dipendenza. Ogni studiata e crudele scorrettezza tra concorrenti, ogni pericoloso imprevisto, il non sapere di chi potersi fidare e la paura di Yael di essere scoperta… mi hanno tenuta in bilico su un sottile filo d’ansia e di timore, un filo su cui viaggiavo alla loro stessa folle velocità. In questa corsa rocambolesca verso la vittoria però il prezzo da pagare è apparso fin troppo alto. Perciò viene spontaneo chiedersi se valga realmente la pena sacrificare una vita, un’amicizia o la propria umanità per uno scopo superiore come quello di Yael. Ed è stata proprio lei con i suoi pensieri, i suoi dubbi e i suoi timori a prenderci per mano e farci conoscere le risposte alle nostre domande. Fino al raggiungimento del tanto agognato obiettivo finale e al suo imprevedibile e sconcertante risvolto. Che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta, perché non è successo quasi nulla di quello che avrei dato per scontato. Insomma, avevo bisogno di respirare “una grandiosa aria di nuovo” e con questo libro è successo. Col suo stile rapido e penetrante. Con la sua sfida adrenalinica fatta di storia e fantasia. Con la sua eroina dai mille volti, ma aggrappata con tenacia a una sola identità. Quella di una paladina che lotta per la memoria di una famiglia, per il riscatto di un popolo e la libertà di un mondo oppresso dalla tirannia. Feroce e selvaggia come una Valchiria a cavallo di un lupo.

1 commento

  1. Mi è piaciuto tantissimo e infatti l'ho finito in meno di due giorni. L'unica cosa che mi lascia perplessa pero è il finale, non ho capito fino in fondo come realmente si conclude.

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