di Marilena Barbagallo
La Trama
Se potesse, Krum ucciderebbe il ricordo di Ambra. Se potesse, Krum smetterebbe di… Non lo sa. Krum non sa più cosa prova. Una cosa è certa: deve trovarla e riportarla al Tempio. Deve seguire gli ordini della Setta. Deve seguire gli ordini del suo cuore. L’unica persona che era riuscita a sciogliere il gelo della sua anima, è la stessa che lo tormenta da sedici giorni. Sedici giorni di vuoto e lontananza. Quando i loro destini si incrociano ancora, tutte le torture che Krum desiderava infliggere ad Ambra, svaniscono. Desidera solo stringere tra le braccia quella donna potente. Potente per lui e per la Setta del Tempio. Per Ambra, fare i conti con le proprie origini si rivelerà più difficile di quanto aveva previsto. Ciò che scoprirà le cambierà la vita e metterà scompiglio all’interno della società segreta che teme tanto. Il ruolo di Ambra non verrà ben visto dal terzo membro fondatore, il quale tramerà alle loro spalle superando tutti i limiti. E quando i limiti vengono superati, il guardiano non perdona nessuno. Led diventa solo Krum. Per entrambi non ci sono più confini, ma attimi da vivere. Sanno che ogni istante può essere infinito, anche se dovesse essere l’ultimo. Nella vita non sempre si va verso la luce, a volte, si sceglie il lato oscuro.
La mia opinione
Quando un libro ti si insinua nelle
viscere, abbandonarlo diventa un sacrificio e una tortura. E per
questo gradirei che la scrittrice si sentisse in colpa… non tanto
da non dormirci la notte, ovvio, ma un pochino si. Dovrebbe proprio.
Perché “Lei vuole tutto” mi ha fatto esattamente questo effetto,
ancora più del primo libro.
E comincia così, col vuoto che
risucchia l’anima di Krum dopo che la sua donna l’ha abbandonato.
Vorrebbe odiarla. Vorrebbe punirla. Vorrebbe stringerla di nuovo tra
le braccia. E Ambra combatte la stessa crudele battaglia tra amore
e disprezzo, rifiuto e desiderio. Fino a che non si incontrano di
nuovo, perché ovunque lei vada, lui la troverà sempre. E’
una minaccia? Una promessa? No ragazze, ai miei occhi questo è un
dannatissimo privilegio.
Krum la riconduce al Tempio per
farla diventare a tutti gli effetti un membro della Setta, ma i
programmi di Leonardo Andolfi non coincidono affatto col desiderio
di vendetta di Ambra nei suoi confronti. Krum sarà disposto a
tradire l’uomo che lo ha cresciuto come un figlio pur di proteggere
la donna che ama? Beh, ormai lo conosciamo… quando il toro vede
rosso, diventa una forza inarrestabile. E per questo, ancora più
eccitante.
Il loro ricongiungimento però non sarà
affatto tranquillo, perché quei due ci regaleranno fin da subito un
magistrale scontro di volontà, entrambe potenti, entrambe
orgogliose, entrambe capaci di strapparti le emozioni dal petto senza
chiederti il permesso. E di sconvolgerti con attimi di
brutalità e di dolcezza che si susseguono senza confini
tangibili, come fossero una cosa sola. Una sfida tra dure parole e
tenere azioni, dove la ragione ordina e il cuore disobbedisce. Un
amore più maturo e consapevole rispetto al primo libro, ma
ugualmente folle e sconsiderato, dominato da un desiderio così
viscerale che rischia di soffocare e distruggere entrambi, perché se
stare vicini è una guerra continua… separarsi diventa un tormento
insopportabile.
Il Guardiano di ghiaccio e la
principessina stronza. Un cobra velenoso e una leonessa caparbia. Due
protagonisti che hanno lasciato il loro marchio su ogni parte di me,
non solo con la loro ben nota sensualità selvaggia, ma soprattutto
con la violenza con cui fondono le loro anime, con la delicatezza con
cui si amano, con cui si prendono cura l’uno dell’altra e si
curano le ferite a vicenda. Come quelle di Ambra, obbligata a
rinunciare alla propria dignità per aderire a una setta che
disprezza, ingoiando il sapore amaro del tradimento e della scoperta
di nuovi sconvolgenti legami affettivi. O quelle di Krum, un uomo che
nasconde in sé un bambino cresciuto troppo in fretta, in un modo
ingiusto e perverso.
E tutto questo per me si chiama
perfezione. Né più, né meno.
Ma la vera bomba di questo libro sono
loro, i pensieri di Krum. Porca vacca. Mi hanno ucciso,
letteralmente. Perché quel pazzo di un bulgaro promette
crudeltà ma regala dolcezza e (…udite udite!... ) persino
sprazzi di romanticismo e ironia che lo confondono e lo rendono
molto più umano e un po’ meno animale.
Lui sa che Ambra è il suo punto
debole, la sua roccia indistruttibile, il suo ossigeno per respirare.
Ma ne brama talmente tanto, da farlo diventare tossico per se
stesso e tossico per noi, perché la loro passione devastante brucia
la mente e incendia i sensi. Ogni dannata volta.
Ma non basta, perché la scrittrice ci
trascina in una spirale fatta di bugie, incomprensioni, litigi,
riconciliazioni e soprattutto rivelazioni inaspettate
all’interno di una Setta dove i ruoli non sono poi così limpidi e
la partita è ancora tutta da giocare.
Marilena Barbagallo ha creato il
Paradiso e l’Inferno con l’inchiostro della stessa penna.
Ha dato vita a un amore sfibrante e
corrosivo che ci sazia e poi ci rende più affamati, ci lacera e poi
ci ricompone. A volte con una ferocia animale, a volte con una
delicatezza fuori dal comune, ma sempre senza chiedere scusa.
Ed è giusto così. Perché è
bellissimo essere consumati dalle stesse pagine che abbiamo divorato
con una necessità quasi disperata, fino ad arrivare ad un
epilogo perfetto, emozionante e meraviglioso, in cui tutti i
pezzi tornano al loro posto… pezzi di vita… pezzi di anima…
pezzi di cuore.
«Guardati
dentro e troverai il tuo senso -
mi ha detto una volta, quando tutto era buio.
E
io lo faccio.
Mi
guardo dentro e trovo il mio senso.
Il
mio senso è lui.
Il
senso della mia vita è Krum.»
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