di Anna Chillon
Non ero pronta per lui, ma questo non gli importò.
Entrò come un tornado nella mia vita,
la stravolse spezzandomi il fiato
e mi rese donna,
a dispetto di tutto e tutti.
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare. Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui. E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.
La mia opinione
Avete presente la trama di questo
libro? Quella sinossi, scritta accanto a quella copertina deliziosa,
che fa pensare a una sensuale e travolgente storia d’amore tra
ragazzi?
Bene, dimenticatela. Subito. Perché
siete completamente fuori strada.
In fondo dovevo immaginarmelo, perché
da un diavolo come Anna Chillon sarebbe stato assurdo aspettarsi
una trama scontata. (E lo dico con tutta la gratitudine di questo
mondo.)
Perciò ho iniziato la lettura
aspettandomi il tormentato rapporto tra Giada, l’inesperta
diciottenne, e Simon, il bad boy poco raccomandabile e
invece… BOOM. Botta tra capo e collo.
Ecco che salta fuori, col suo
impatto devastante, un desiderio proibito. Una relazione immorale.
Una passione illecita. Quella tra una ragazzina e l’amico
quarantenne di suo padre, Vincent, l’adulto maturo e
responsabile che avrebbe dovuto sorvegliarla nei weekend durante
l’assenza dei genitori, impedendole di gettare al vento la sua
verginità con un tipo come Simon, di cui lei pensa di essere
infatuata.
Ma col passare del tempo gli arguti
battibecchi e gli scontri generazionali tra Giada e Vincent lasciano
il posto a un’attrazione sporca e morbosa, soprattutto
perché la tenera e inesperta ragazzina nasconde pensieri perversi
che l’uomo adulto saprà comprendere e trasformare in cruda e
peccaminosa realtà.
E’ stato come tornare indietro nel
tempo e riappropriarmi di un’innocenza come quella di Giada, non
solo fisica, ma anche mentale, per poi vederla violata e strappata da
un uomo dal passato oscuro e sofferto.
Tutto questo è sbagliato. E’
immorale. E’ malato. Ma Dio… è stato così intenso e
struggente da sembrare fin troppo giusto.
Simon? Chi è Simon? Nessuno, se
paragonato a Vincent.
Un uomo che mi ha scandalizzato con le
sue punizioni e mi ha sbriciolato ogni difesa con una tenerezza
inaspettata. Un uomo che mi ha fatto arrabbiare e allo stesso
tempo eccitare mentre con la sua prepotenza insegnava a Giada le
regole di un gioco bollente e un po’ sporco. Un uomo che mi
ha quasi commosso perché dietro la maschera del mostro
approfittatore nasconde un animo fragile e tormentato, che finalmente
può gioire del suo attimo di Paradiso e imparare da una ragazzina
come si assapora l’intensità della vita. Anche se significa
pugnalare alle spalle il suo migliore amico, possedendo il corpo e il
cuore di sua figlia.
«Mi prendo te, perché
sei la mia piccola e perché ti amo.
Non è giusto forse, ma
ormai è così,
e che il mondo vada
pure a farsi fottere.»
E poi c’è Giada e ciò che prova per
Vincent. La sua non è una banale cotta adolescenziale, non è una
semplice ossessione. E’ un amore genuino, intenso e disarmante.
Nonostante tutto e tutti.
«Lo amavo con una
potenza da far collassare in esso ogni altro sentimento.
Forse non era molto
adulto il mio modo di esprimerlo, ma era comunque reale.»
Nessuno può capire ciò che
provano. Ciò che vivono. Ciò che rappresentano l’uno per
l’altra. Nessuno tranne loro. E noi… che veniamo travolti da
questa insana valanga emotiva. Mentre la città di Roma si rende
spettatrice inerme di una passione struggente e proibita. Dove un
uomo ha forzato una bambina a trasformarsi in una donna. Ed è stato
bellissimo.
Cos’è che rende una storia
indimenticabile?
Il fatto che riesca a logorarti nel
profondo con ogni sua parola.
E questo libro lo ha fatto.
Mi ha riempito di sé con prepotenza
e poi mi ha svuotato di tutto, di ogni sensazione o stato d’animo,
lasciandomi sfibrata, assetata e palpitante.
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