Recensione: Flawed. Gli imperfetti di Cecelia Ahern

Flawed. Gli imperfetti 
di Cecelia Ahern
(Flawed #1)

Trama
In un futuro non molto lontano, il giudice Crevan è a capo della Gilda, uno speciale tribunale con il compito di condurre una spietata crociata contro l’immoralità. È lui e lui solo a decidere chi è un cittadino modello e chi invece è un “imperfetto”, un essere Fallato da marchiare a fuoco con una F sulla pelle e da allontanare dalla società civile. Celestine ha diciassette anni e non ha mai avuto dubbi sul suo ruolo nel mondo: è una figlia perfetta, una studentessa perfetta, ed è anche una fidanzata perfetta. La fidanzata di Art, il figlio del giudice Crevan. Ma un giorno tutto cambia. Celestine vede un Fallato in fin di vita e sente di doverlo aiutare. D’un tratto, ciò che ha sempre ritenuto giusto non lo è più, perché la compassione è più forte. Più forte della legge e delle rigide regole del giudice Crevan. Celestine decide quindi di soccorrere il pover’uomo e quel gesto si ripercuote su di lei con conseguenze drammatiche. Allontanata dalla famiglia, arrestata e umiliata, la ragazza viene trascinata in tribunale davanti a Crevan. E proprio lui, incurante delle suppliche di Art, la condanna a essere marchiata a fuoco come Fallata. Sarà durante il processo che la strada di Celestine incrocerà quella di Carrick Vane, un ragazzo misterioso e affascinante: l’unico amico su cui d’ora in poi Celestine potrà contare. Dalla penna dell’autrice bestseller internazionale di P.S. I love you e Scrivimi ancora, il primo capitolo di una nuova, affascinante saga distopica che diventerà un film per Warner Bros.

La mia opinione

In un futuro prossimo e in un Paese non ben identificato (ma probabilmente la Scozia, dato che si parla di Highlands e castelli del XII secolo), per risolvere i problemi che affliggevano la società e il governo sono nate delle misure drastiche. Dato che i gravi dissesti economici del Paese erano stati causati dalle pessime decisioni dei loro leader, si è pensato di istituire la Gilda, un organo che si occupa di scovare individui Fallati, ovvero che non rispecchiano le rigide norme morali che hanno imposto. Questo organo che inizialmente doveva essere temporaneo, diventa con il tempo uno strumento finalizzato a rimuovere completamente l'immoralità dalla società.
I Fallati sono diversi dai criminali. Quest'ultimi vengono incarcerati per aver commesso atti illegali, mentre i Fallati vengono marchiati a vita perché considerati imperfetti dal punto di vista morale, anche se compiono atti perfettamente legali. Infedeltà, menzogne, errori di giudizio e molto altro possono portare a un'accusa di questo tipo, mentre prestare aiuto a un Fallato può comportare l'incarcerazione. I Fallati non possono ambire a cariche pubbliche, devono sottostare a coprifuoco e rigidi regimi alimentari, non possono andare all'estero, non possono riunirsi a più di due alla volta e sono sotto stretta sorveglianza ventiquattr'ore su ventiquattro. E vengono marchiati a fuoco sulla pelle, in base alla loro manchevolezza.

“La tempia, in caso di decisione sbagliata.
La lingua, in caso di menzogna.
Il palmo della mano destra, in caso di furto ai danni della società.
Il petto, all’altezza del cuore, in caso di slealtà nei confronti della Gilda.
La pianta del piede destro, in caso di deviazione dalle regole imposte dalla società.”

Per non parlare dell'ostracizzazione a cui sono sottoposti da parte dei cittadini “perfetti”. E per far ricadere su di sé tutto questo, basta commettere un solo, singolo, errore. È quello che succede a Celestine North, ragazza modello, amante della matematica e della logica, che ha sempre visto tutto bianco o nero. Il suo ragazzo Art, amico d'infanzia, non è altri se non il figlio dell'uomo a capo della Gilda, Crevan. 
Celestine crede fermamente negli ideali della Gilda. Dopotutto, il loro scopo è quello di ottenere una società perfetta. Ma, quando una persona a lei vicina viene incriminata, tutto il suo sistema di valori crolla. Basta così poco a essere dichiarati Fallati? Le persone a loro vicine cosa proveranno? È davvero un trattamento giusto?
Così, quando incontra un anziano Fallato gravemente malato, notando che nessun'altra persona interveniva in suo aiuto, compie un'azione avventata e finisce lei stessa sotto accusa.
Ora le restano solo due possibilità: essere onesta e moralmente corretta e diventare una Fallata, oppure mentire ed essere prosciolta.
Ma le cose si complicano ulteriormente, perché il processo non riguarda solo le sue azioni, ma Celestine diventa una pedina in mano a forze politiche molto potenti, che la trascinano da una parte e dall'altra. Non sa più di chi fidarsi, chiunque potrebbe usarla.
Per tenersi salda, Celestine si ancora al pensiero di Carrick, suo compagno di sventura, con cui si sente intimamente legata pur senza scambiarsi neanche una parola.

Questo libro può apparire lento, in quanto non è presente un gran quantitativo di azione. Bensì l'autrice si sofferma con dovizia di particolari nel descrivere la società in cui Celestine vive, con i suoi difetti, le sue incongruenze, la sua crudeltà.
Ci mostra come il tentativo di realizzare un mondo privo di difetti è impossibile, perché l'essere umano è sempre tendente ad errare e, se sbagliare può essere costruttivo e portare a dei miglioramenti, cercare di ricreare la perfezione con artificiosità non può far altro che portare all'annichilimento dell'umanità presente nelle persone. 
Vengono anche messe in luce altre carenze dell'essere umano, come per esempio il disinteresse verso ciò che non ci coinvolge direttamente, come i fatti di cronaca e le tragedie vengano visti come un fatto astratto se non vengono vissuti in prima persona.

“Ho capito che le persone non sono crudeli. 
O comunque non tutte le persone[...] 
Le persone hanno semplicemente un forte istinto di conservazione. 
E se una cosa non li riguarda da vicino, 
non si lasciano coinvolgere più di tanto. 
Dovrei saperlo bene, visto che fino al mese scorso ero anch’io così. 
Chi si lascia coinvolgere, di solito, ha un motivo per farlo.”

Questo romanzo è di lettura scorrevole, veniamo trascinati dalle emozioni della protagonista che si ritrova coinvolta in vicende che la travolgono completamente. La parte romance passa un po' in secondo piano perché, anche se Celestine pensa continuamente sia ad Art sia a Carrick ed entrambi, per motivi diversi, sono invischiati nell'intrigo che si è venuto a creare, la presenza dei due è molto flebile nel racconto e in particolare il contatto tra Carrick e Celestine è stato praticamente nullo.
Molto forte invece è stato il rapporto famigliare, soprattutto da parte dei genitori e del nonno, ma anche della sorella, con cui ha un rapporto molto complicato.
Nel complesso però non ho incontrato una gran quantità di pathos e suspense, e in quanto ad originalità lascia un po' a desiderare. Tuttavia, porta a profonde riflessioni sul concetto di giusto e sbagliato e sulla manchevolezza della società e del genere umano, che secondo me è fondamentale in un romanzo distopico.
Spero di avere presto tra le mani il secondo libro, Perfect, per sapere come si conclude questa duologia.  

1 commento

  1. Romanzo pessimo. Non prenderò mai il secondo. Banale, stupido e superficiale. Altro che profonde riflessioni... Ma per favore.

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