di Dana Reinhardt
La trama
Cosa c’è di peggio che essere scaricati di punto in bianco dalla ragazza che si ama disperatamente? Niente, River Dean ne è convinto al cento per cento. Perché è proprio quello che gli è capitato in un inaspettato pomeriggio di fine primavera: Penny l’ha mollato, senza una parola, una spiegazione. E senza nemmeno un passaggio a casa. Se n’è andata, lasciandolo da solo, a piedi, dall’altra parte di Los Angeles. River si mette quindi in cammino, deciso ad autocommiserarsi per il resto dei propri giorni. Finché un’insegna richiama la sua attenzione. Un’insegna che promette una Seconda Occasione a chiunque abbia il coraggio di mettersi in gioco. L’insegna di un gruppo di supporto per ragazzi problematici. Senza pensarci due volte, River si unisce al club. È pronto a tutto pur di guadagnarsi la sua seconda occasione. Anche a mentire spudoratamente e a innamorarsi, di nuovo.
La mia opinione
Il club delle seconde occasioni è stata una lettura particolare, non saprei come altro definirla. È alternata da momenti comici ed ironici a istanti un po’ noiosi, che non mi hanno detto nulla.
Devo ammettere che il protagonista principale, River Dean, l’ho trovato abbastanza palloso. Come spiegato dalla trama, quando viene mollato dalla ragazza è come se il mondo gli crollasse addosso e si rende conto che aveva costruito tutta la vita intono a lei e che, una volta da solo, non aveva più nulla, cosa che lo fa diventare una specie di stalker.
Quando solca la porta del club delle seconde occasioni fa la cosa peggiore in assoluto. Inizia a mentire. Un po’ per caso, un po’ intenzionalmente, ma lo fa, in un posto dove bisognerebbe sempre essere del tutto onesti e questo non l’ho apprezzato molto, soprattutto perché se ne approfitta ed è solo quando tutte le sue bugie implodono ed è costretto ad affrontare le conseguenze che inizia a pensare di rivelare chi sia in realtà.
Lo so, è solo un diciassettenne dal cuore spezzato che reagisce come meglio può, però certe cose non si possono scusare.
Ciò che ho invece adorato è la crescita evidente di River, che riesce a maturare e a liberarsi di quell’amore malato che sente all’inizio, capendo anche il suo vero problema e provando a risolverlo.
Il tutto è coronato da delle scene molto divertenti e ironiche che mi hanno fatto ridere in diverse occasioni. La lettura è stata anche piuttosto scorrevole, quindi nel totale darei tre stelle e mezzo a questo romanzo interessante.
Nessun commento
Se ti è piaciuto il post condividilo!
E se ti va, lascia un commento!