Recensione: First. La mia prima volta di Laurie Elizabeth Flynn

First. La mia prima volta 
di Laurie Elizabeth Flynn

Trama
A diciassette anni, Mercedes Ayres ha le idee ben precise in fatto di sesso: la porta della sua camera da letto è aperta solo per ragazzi alla prima esperienza. Mercedes è pronta a indirizzarli e aiutarli, e in cambio chiede solo che rendano speciale la prima volta delle loro ragazze. Che sia una prima volta perfetta, quella che Mercedes non ha avuto. Fino ad ora mantenere il segreto su ciò che accade nella sua camera da letto è stato facile. La sua impegnatissima madre è sempre fuori durante il giorno e non immagina quali siano le attività extrascolastiche della figlia, e la sua migliore amica super religiosa, Angela, non si azzarda neanche a pronunciare la parola “sesso” prima del matrimonio… Ma ci sono cose che Mercedes non ha messo in conto: non avrebbe mai potuto prevedere, ad esempio, che proprio il fidanzato di Angela venisse da lei e le chiedesse un “trattamento speciale” in cambio del silenzio, o che qualcuno fosse attratto da lei per com’è e non per ciò che sa fare a letto… Quando la sua perfetta organizzazione va in frantumi, Mercedes dovrà darsi da fare per salvare la propria reputazione e anche per capire che posto dare al suo cuore…

La mia opinione

Atmosfere da Sundance Film Festival per un romanzo di formazione adatto anche ai giovanissimi 


La penna Laurie Elizabeth Flynn è veloce e visiva, come deve essere la narrazione oggi. Uno stile cinematografico che, per le ambientazioni “scolastiche”, il carattere e l’atteggiamento della protagonista, mi ha fatto pensare subito al solare e dissacrante “Juno” di Jason Reitman, anche se la trama è completamente diversa. Una lettura che, proprio a partire dalla trama, ha generato parecchia resistenza tra le mie colleghe lettrici. Le obiezioni che ho sentito più spesso si riconducono a una sola considerazione: “Andiamo, chi può affezionarsi a una diciassettenne ricca che si porta a letto i fidanzati delle compagne di liceo?” Io! Perché amo le bad girl e perché, ovviamente, c’è sempre qualcosa oltre la superficie.

Sotto alla scelta opinabile della protagonista di “insegnare” ai ragazzi vergini come “rendere magica” la prima volta delle loro fidanzate, ci sono il disagio e le paure di Mercedes Ayres. 
Sotto alla cinica ironia di Mercedes, c’è la delicata incertezza e l’incredulità di chi non ha mai scoperto cosa significhi amarsi, ed essere amata. 
Al fianco di Mercedes troviamo Zach, un bookfriend atipico, perché normale, ma proprio per questo credibile e Faye, una nuova compagna di scuola che piomba addosso alla protagonista senza darle il tempo di alzare le barriere emotive. 
Ogni personaggio principale ha un’ottima caratterizzazione e sa vivere nell’ambiente tratteggiato dalla Flynn. Zach è attraente, pur non essendo il bello della scuola, rassicurante, ma umano e quindi fallace; Faye è un’outsider ed è il personaggio che ho apprezzato di più, è una ragazza che ha vissuto eventi orribili, ma ha saputo superarli e insegnerà a Mercedes a fare altrettanto. 

Questo romanzo si inserisce nel sempre più nutrito filone dei  “nuovi romanzi di formazione”.

Ne sono un esempio Jhon Green con il suo “Città di carta” e il  precursore Stephen Chbosky che - già nel 1999 con “Noi siamo infinito” - coglieva il disagio adolescenziale dei millennials. Lo stesso Chbosky ha poi sceneggiato e diretto il successo cinematografico che porta il nome del libro. 


In conclusione “ First la mia prima volta” possiede un raro spessore emotivo, ma non rinuncia alla leggerezza che una lettura per ragazzi deve possedere. Non mi stupirei se a breve ne nascesse una pellicola, il cui esordio potrebbe tranquillamente essere presentato al Sundance. 

NB: Il libro non contiene scene di sesso esplicite, ma apre alla riflessione su quando e come sia giusto farlo, ed è quindi adatto e consigliabile ad un pubblico pre adolescenziale. 


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