Recensione: Il mio rischio più grande di Emma Hart

Il mio rischio più grande 
di Emma Hart
(The Game #4)

Trama
Quando Cam, il fratello che amava più di ogni altra cosa al mondo, muore in un terribile incidente d’auto, per Roxy è l’inizio di un incubo: per dimenticare quella tragica notte e tutto il suo dolore, cerca consolazione nell’alcol, nelle droghe e in avventure occasionali.
E così, dopo anni dal loro ultimo incontro, la ritrova Kyle, che resta sconvolto: la sorellina del suo migliore amico si è trasformata in una ragazza disperata, autodistruttiva, sgarbata... e sexy da morire. Kyle ha giurato a Cam che si sarebbe preso cura di lei, perciò decide di fare tutto il possibile per riportarla sulla retta via. Ma presto si ritrova diviso tra i sensi di colpa e l’amore che inizia a provare per lei, mentre Roxy, che ha sempre avuto una cotta per lui, non riesce a credere che i sentimenti del ragazzo siano sinceri: e se stesse mentendo solo per mantenere la promessa di proteggerla? Tra incomprensioni, attrazione, paure e baci infuocati, Kyle e Roxy tenteranno di imboccare la strada verso la felicità. Può esistere un lieto fine, dopo tanto dolore?

La mia opinione

Con questo romanzo si conclude la serie romance new adult The Game. 

Mentre il primo libro è stato di certo il più leggero e superficiale come tematiche e trama, negli ultimi due l'autrice ha fatto un bel salto, introducendo nella storia avvenimenti ed emozioni più complesse da affrontare. Ce ne rendiamo conto immediatamente all'inizio di questo libro, quando la protagonista Roxy in poche righe ci fa capire alla perfezione come si sente dopo la morte dell'amato fratello Cam. 


“Sono passati sei mesi, e la sofferenza non è diminuita. Da quando è successo sento ogni giorno la mancanza di mio fratello con la stessa intensità: chiunque abbia detto che il tempo guarisce ogni ferita è solo un maledetto bugiardo. Non è guarito niente; io non sono guarita. Sono distrutta, ho il cuore a pezzi e sono sola con la mia sofferenza, incapace di confidare a chiunque come mi sento. Quindi non lo faccio: non ne parlo, non tento nemmeno. E non provo nulla. Mi chiudo in me stessa: so che il dolore c’è, ma scelgo di non ammetterlo. Se non mi comportassi così distruggerei ciò che ancora mi tiene in vita, qualsiasi cosa sia. Quella notte non ho perso solo mio fratello, ma una parte della mia stessa anima. La vodka mi brucia in gola e mi scalda il ventre. Per un momento assaporo la sensazione: un’effimera scintilla di felicità, che se ne andrà in fretta com’è arrivata.” 


È sei mesi dopo quel tragico evento che inizia questo romanzo, narrato alternando il punto di vista in prima persona di Roxy e Kyle

Prima della tragedia Roxy era una ragazza dolce, ora nessuno sembra riconoscerla, amici e famiglia non sanno più cosa fare per aiutarla ad uscire da quel baratro di autodistruzione in cui è caduta. Roxy passa infatti da un ragazzo all'altro senza nemmeno volerne sapere il nome, si rifugia nell'alcool e saltuariamente nelle droghe, fortunatamente qualcosa inizia a cambiare con il ritorno di Kyle. 
Kyle è sempre stato il migliore amico del fratello di Roxy e ora che è tornato a casa dal college per alcuni mesi ha tutte le intenzioni di mantenere la promessa che a suo tempo aveva fatto a Cam, quella di proteggere e vegliare sulla sua sorellina. 
Basterà pochissimo tempo però e Kyle si renderà conto che Roxy non è più soltanto la sorellina di Cam, ma una giovane, bellissima e testarda donna. I sentimenti di Roxy verso Kyle sono contrastanti, da una parte è felice di rivederlo visto che ha una cotta per lui da quando aveva 14 anni, dall'altra lo odia per non essere stato al suo fianco quando aveva più bisogno di lui. 
Emma Hart ci racconta con questo libro una storia d'amore dolce e sofferta che nasce nel momento più complicato. 


“Condividiamo un enorme dolore. Entrambi abbiamo sofferto molto, ma paradossalmente è stato proprio questo ad avvicinarci. È ironico che siamo riusciti a trovare la felicità in un momento in cui sembrava non ne esistesse più. Forse era destino che andasse così, e in questo modo ci aiutiamo l’un l’altro a guarire. Forse era destino che scoprissimo la bellezza attraverso la sofferenza.” 

Il lutto, la sofferenza e l'autodistruzione sono le tematiche principali e più complesse che vengono affrontate in questa breve e scorrevolissima storia

Ho adorato subito Kyle, per il suo modo di fare protettivo e deciso, per tener testa a questa nuova Roxy, per non demordere mai e tentarle tutte, anche le iniziative più rischiose. 
Roxy l'ho in parte odiata, come può essersi lasciata andare così? Come può non aver pensato alla propria famiglia? Ognuno però affronta in maniera diversa il proprio dolore, le fasi del lutto sono diverse per ciascuno di noi e in questo romanzo la Hart ci racconta di questa 18enne e come l'ha vissuto lei, ma anche come, e grazie a chi, è riuscita a riprendere le redini della propria vita. 
Ho letto questo romanzo in un'unica serata e l'ho trovato scorrevole, emozionante, intenso e dolce. 
Un bel miglioramento per questa autrice rispetto ai primi frivoli volumi. 
Lettura consigliata.

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