Ciao readers,
se amate il fantasy / paranormal romance oggi vi proponiamo la recensione (già pubblicata tempo fa) del primo romanzo della trilogia A Court of Thorns and Roses di Sarah J. Maas. Il primo volume, dal titolo La corte di rose e spine sarà disponibile da domani in libreria e in ebook grazie a Mondadori.
Probabilmente avrei dovuto scrivere la recensione di A Court of Thorns and Roses prima di leggere il suo seguito, A Court of Mist and Fury. Questo perché ACOTAR mi ha fatto innamorare e sognare in una favola (che altri non è che il retelling de La Bella e la Bestia, in versione dark) in cui sì la bestia trasformata in principe è un sogno divenuto realtà, colui a cui tutte aspirano, ma è lei, lei, a combattere per quell’amore, lei disposta a rinunciare a tutto per ciò in cui crede, lei che è pronta a sacrificare anche se stessa per gli altri. E quando la favola finisce e si trasforma in un horror, quando si raggiunge quell’agognato lieto fine ma a caro prezzo, quando ti rendi conto che, pur sopravvivendo, nulla potrà più essere come prima, ecco che pensi: “Questo è il libro più bello che io abbia mai letto.”
se amate il fantasy / paranormal romance oggi vi proponiamo la recensione (già pubblicata tempo fa) del primo romanzo della trilogia A Court of Thorns and Roses di Sarah J. Maas. Il primo volume, dal titolo La corte di rose e spine sarà disponibile da domani in libreria e in ebook grazie a Mondadori.
Probabilmente avrei dovuto scrivere la recensione di A Court of Thorns and Roses prima di leggere il suo seguito, A Court of Mist and Fury. Questo perché ACOTAR mi ha fatto innamorare e sognare in una favola (che altri non è che il retelling de La Bella e la Bestia, in versione dark) in cui sì la bestia trasformata in principe è un sogno divenuto realtà, colui a cui tutte aspirano, ma è lei, lei, a combattere per quell’amore, lei disposta a rinunciare a tutto per ciò in cui crede, lei che è pronta a sacrificare anche se stessa per gli altri. E quando la favola finisce e si trasforma in un horror, quando si raggiunge quell’agognato lieto fine ma a caro prezzo, quando ti rendi conto che, pur sopravvivendo, nulla potrà più essere come prima, ecco che pensi: “Questo è il libro più bello che io abbia mai letto.”
Eppure,
arriva ACOMAF e, invece
della favola, troviamo la realtà.
Forse più crudele, ma è meglio vedere le cose come stanno,
piuttosto che vivere in una bugia. E infatti tutte le menzogne, le
mezze verità e gli inganni vengono a galla, ti rendi conto che il
nero è in realtà bianco e il bianco è nero e capisci che tu,
lettrice, sei cambiata insieme alla protagonista. Ebbene,
dimenticatevi di ACOTAR, perché ACOMAF
è pure meglio. E una
volta finito, pur con un finale in sospeso che mi ha lasciato a
contare i giorni per l’uscita del terzo, tutto quello che volevo
fare era andare a rileggere il primo per rivedere ogni azione, ogni
singolo istante, sotto una luce diversa.
Ma
andiamo con ordine.
La corte di rose e spine
di Sarah J. Maas
(A Court of Thorns and Roses #1)
ACOTAR
Trama
Quando la cacciatrice diciannovenne Feyre uccide un lupo nei boschi, una creatura bestiale arriva a chiedere un risarcimento. Trascinata in una terra magica insidiosa che lei conosce solo dalle leggende, Feyre scopre che il suo rapitore non è un animale, ma Tamlin, uno dei letali, immortali esseri fatati che un tempo governavano il loro mondo.
di Sarah J. Maas
(A Court of Thorns and Roses #1)
ACOTAR
Trama
Quando la cacciatrice diciannovenne Feyre uccide un lupo nei boschi, una creatura bestiale arriva a chiedere un risarcimento. Trascinata in una terra magica insidiosa che lei conosce solo dalle leggende, Feyre scopre che il suo rapitore non è un animale, ma Tamlin, uno dei letali, immortali esseri fatati che un tempo governavano il loro mondo.
Mentre
si sofferma nella sua tenuta, i suoi sentimenti per Tamlin si
trasformano da un’ostilità glaciale a una passione ardente che
brucia attraverso ogni bugia e avvertimento che le è stato detto sul
bellissimo, pericoloso mondo dei Fae. Ma un’antica ed empia ombra
si espande sulle terre Faerie, e Feyre deve trovare un modo per
fermarla… o condannare Tamlin – e il suo mondo – per sempre.
La mia opinione
Una
vita per una vita – ma se una vita offerta come pagamento
significasse perderne altre tre?
Feyre
ha dovuto fin da piccola imparare a prendersi cura della sua
famiglia. Pur essendo
la figlia minore, la madre le ha fatto promettere sul letto di morte
di prendersi cura delle sorelle e del padre il quale, dopo aver perso
tutti i suoi averi per colpa di pessimi affari, non ci prova neanche
più a trovare un nuovo lavoro, si trascina avanti rimpiangendo la
ricchezza perduta e sperando nella mera sopravvivenza. È durante un
inverno particolarmente duro che questa famiglia si ritrova quasi
sull’orlo della morte per inedia e Feyre, alla caccia di
selvaggina, trova un cervo che tuttavia è minacciato da un temibile
lupo. Non sa se si
tratta di un animale oppure di un Fae, ma le leggende dipingono
questi ultimi come creature mostruose e spietate, di conseguenza non
si fa scrupoli ad ucciderlo per poter catturare la sua preda.
Errore
madornale, in quanto si trattava appunto di un Fae e, una sera, una
bestia simile a un orso irrompe nel loro cottage, chiedendo vendetta.
Afferma che una legge stipulata secoli prima tra Fae e umani, firmata
dopo una sanguinosa guerra tra le due fazioni che ha lasciato il
mondo diviso a metà, stabilisce che se un Fae viene ucciso da un
mortale verrà
richiesta una vita in cambio.
Una vita che dovrà trascorrere a nord del Muro, nelle terre Faerie
di Prythian, per sempre allontanata dal mondo mortale.
Tuttavia
la sua sorte non è così grama come si aspetta. Tamlin,
la bestia che è venuto a prenderla, è l’Alto
Lord della Corte della Primavera,
una delle corti in cui è divisa Prythian, e con il trascorrere del
tempo Feyre si rende conto che le creature fatate non sono affatto
come vengono dipinte dai mortali.
Avendo
già letto quattro libri della serie Throne of Glass, avevo alte
aspettative della Maas, aspettative
che sono state ampiamente superate.
Se infatti la serie Throne of Glass fatica a ingranare nel primo
libro, qui troviamo subito una perla, una storia con una struttura
narrativa ben definita, personaggi perfettamente caratterizzati,
un’ambientazione socio-politica complessa ma chiaramente delineata
ed emozioni che ti fanno vivere in prima persona le esperienze della
protagonista.
Ci
troviamo in un mondo in cui per millenni gli umani erano stati
schiavi dei Fae, fino a una ribellione che si è conclusa con un
Trattato e la divisione del mondo in due: a Nord di un muro
invisibile le creature fatate, a sud i mortali, e da allora, per
secoli, i due popoli sono stati divisi. Ma ora questa pace forzata è
in bilico e Feyre si ritrova in mezzo.
Feyre
è una protagonista forte e indipendente,
che per troppo tempo si è sacrificata per la sua famiglia e la cui
massima aspirazione era trovare un briciolo di pace e tranquillità.
Nel momento in cui le sue sicurezze crollano, si ritrova insicura sul
suo futuro e sul suo posto nel mondo, ma si rende conto che può
aspirare alla felicità. E quando quel pezzetto di felicità rischia
di esserle sottratto, lotta strenuamente per impedirlo, anche
condannando se stessa.
Contro
la schiavitù, contro la tirannia, andrei volentieri incontro alla
mia morte,
non importa la libertà di chi stessi difendendo
non importa la libertà di chi stessi difendendo
Tamlin
invece è… esattamente come vi immaginate il principe de La Bella e
la Bestia. Chiuso e riservato, lentamente si apre a mostrare un animo
gentile e protettivo. Sembra l’uomo perfetto di cui innamorarsi.
Considerata
la derivazione fiabesca, in A Court of Thorns and Roses la
componente romance è un perno centrale della trama, ma l’azione
non viene lasciata da parte.
Anche se la prima parte del romanzo è più “tranquilla”, essa è
fondamentale per introdurre i personaggi e il contesto, nonché per
mostrare un’evoluzione dei sentimenti che fosse credibile e
strutturata. È nella parte finale che avviene uno stravolgimento di
atmosfera, la speranza viene spazzata via e lascia lo spazio alla
disperazione per concludersi con un finale che, benché
soddisfacente, lascia al lettore un senso di vuoto e di “sbagliato”
(per fortuna avevo già pronto il secondo).
Vorrei
fermarmi qui, ma non posso non parlarvi del personaggio che mi ha
rubato il cuore e che sarà fondamentale nel secondo libro. Non dirò
molto, per non rovinarvi la sorpresa, ma ecco. Pensate alla notte,
alle tenebre e le ombre, pensate agli incubi e ai sogni più belli,
pensate all’oscurità e alla luce delle stelle, al mistero e al
fascino. Ecco Rhysand.
E non aggiungo altro.
«Sii
felice del tuo cuore umano, Feyre. Compatisci coloro che non provano
nulla.»
Silvia: di un'eventuale pubblicazione da parte della Mondadori non si sa ancora niente, vero?
RispondiEliminaChe io sappia per il momento non è prevista per nessuna CE italiana.
EliminaPeccato, sembra una serie davvero bella!
EliminaGrazie. ...bellissima recensione
RispondiEliminaHo appena letto il primo volume e sono rimasta entusiasta!!davvero bellissimo nonostante richiaminla storia della bella e la bestia comunque é completamente originale e per niente scontato.bella trama bello i personaggi.leggendolo in inglese sono comunque riuscita ad apprezzare nonostante in italiano renda molto di piú certe sfumature che altrimenti non avrei colto. Aspetto che esca anche il secondo volume in italiano ma temo che dovrwmo aspettare almeno un annetto! Sobsob
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