
di Victoria Schwab
(Monsters of Verity, #1)
Trama
Per anni Verity City è
stata teatro di crimini e attentati, finché ogni episodio di
violenza ha cominciato a generare mostri, creature d'ombra
appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e
sangue umani, e i Sunai, più potenti, che come implacabili angeli
vendicatori con il loro canto seducente catturano e divorano l'anima
di chi si sia macchiato di gravi crimini. Ora la città è
attraversata da un muro che separa due mondi inconciliabili e difende
una fragile tregua: al Nord lo spietato Callum Harker offre ai ricchi
protezione in cambio di denaro, mentre al Sud Henry Flynn, che ha
perso la famiglia nella guerra civile, si è messo a capo di un corpo
di volontari pronti a dare la vita pur di difendere i concittadini e
ha accolto come figli tre Sunai. In caso di guerra la leva più
efficace per trattare con Harker sarebbe la figlia. Così August, il
più giovane Sunai, si iscrive in incognito alla stessa accademia di
Kate per tenerla sotto controllo. Ma lei, irrequieta, implacabile e
decisa a tutto pur di dimostrare al padre di essere sua degna erede,
non è un'ingenua...
La mia opinione
Dove sei, Kate?,
domandò a se stessa.
Era un gioco che
faceva, ogni tanto, da quando aveva imparato la teoria degli infiniti
paralleli. Le piaceva l’idea che ci fossero cento Kate diverse, che
vivevano cento vite diverse.
Forse, in una di quelle
vite, non c’erano mostri.
Questo canto selvaggio
è una sinfonia di parole. Il tema musicale non si ferma al
titolo, o al contenuto, o alla suddivisione del libro in preludio,
strofe e elogia, ma permea ogni singolo vocabolo trasformandolo in
nota, le frasi in accordi. L'alternanza dei punti di vista è come un
duetto, e la scansione degli avvenimenti scandiscono il ritmo. Lo
percepiamo, leggendo stiamo davvero ascoltando una canzone, oscura e
bellissima, che ci entra dentro.
Le premesse di questo
libro sono davvero ottime. Prima di tutto, è un mix di generi
(forse potrebbe essere definito “Paranormal Distopico”?). Ci
troviamo in uno Stato post-apocalittico su quella che un tempo
era una frazione degli Stati Uniti, abbiamo una città invasa dai
mostri che per difendersi è stata divisa in due sezioni:
a Nord, Callum Harker è una specie di boss mafioso che tiene al
guinzaglio i mostri e protegge i cittadini che lo pagano; a Sud,
l'idealistico Henry Flynn e la sua squadra vanno a caccia di mostri
(Corsai e Malchai), mentre i suoi tre figli adottivi, tutti Sunai,
eradicano il problema alla radice eliminando gli esseri umani
colpevoli di crimini efferati che con le loro azioni continuano a
produrre mostri.
All'inizio del libro
tuttavia ero molto confusa: si tratta di un mondo così complesso che
ho impiegato un po' a capire dove si svolge l'azione, cosa sta
succedendo e perché.
«Mostri, mostri, belli
e brutti
Verranno a mangiarvi, a
uccidervi tutti.
Corsai, Corsai, artigli
e zanne,
La vostra vita misurano
a spanne.
Malchai, Malchai, vi
mostrano i denti,
E gli occhi rossi,
volenti o nolenti.
Sunai, Sunai, occhi di
pece,
Sentite una musica, poi
l’anima tace.
Mostri, mostri, belli e
brutti,
Verranno a mangiarvi, a
uccidervi tutti!»
La classificazione dei
mostri è essa stessa complessa, esistono infatti tre categorie:
quelli più infimi sono i Corsai, che sono generati da atti
violenti, non sopportano la luce, si nutrono di carne ed ossa e sono
i più inumani. Non hanno una mente propria ma pensano come un
branco. I Malchai nascono in seguito agli omicidi, si nutrono
di sangue e sono quasi umanoidi, ma crudeli. Infine, i Sunai,
che sono i più potenti, nascono da grandi catastrofi, come omicidi
di massa, possiedono un'anima e si confondono tra gli umani, ma sono
costretti a nutrirsi delle anime dei colpevoli che estraggono
servendosi della loro musica, e le conseguenze di un “digiuno”
sono inimmaginabili.
Ed è proprio un Sunai
uno dei protagonisti di questo libro. August è il più
giovane dei tre “fratelli” ed è in perenne conflitto a causa di
ciò che è. Ritiene di non stare facendo abbastanza per aiutare a
proteggere la città, dato che suo padre a malapena gli permette di
uscire, per la sua sicurezza. Ma tutto questo cambia quando gli viene
affidata una missione molto particolare.
Kate al contrario
è umana ma, per ottenere l'approvazione del suo dispotico padre,
cerca in tutti i modi di essere più crudele e spietata possibile,
forzando la sua stessa natura.
Se di August mi sono
innamorata al suo primo POV, per la sua passione per il violino e la
sua introspezione, ho impiegato più tempo ad apprezzare Kate. In
principio le sue azioni appaiono prive di senso e sembra solo una
ragazzina viziata in cerca di attenzioni, ma con il progredire della
narrazione il suo background viene alla luce e si riesce a
comprenderla meglio.
Ho amato il fatto che le
relazioni familiari dei due protagonisti fossero l'opposto di
quello che si potrebbe pensare. Kate proviene da una famiglia
completamente umana, eppure dire che il rapporto con suo padre è
tremendo sarebbe un eufemismo, mentre August proviene da una famiglia
amorevole e tiene moltissimo ai genitori e a sua sorella. Per tutto
il libro viene trasmessa la sensazione che gli esseri umani siano
più crudeli dei mostri, ed è una cosa che ho adorato.
Ho
apprezzato molto le riflessioni filosofiche dei due protagonisti,
ritengo che diano spessore e maturità ai personaggi, oltre che
aggiungere poeticità alla narrazione.
Come qualcuno che era
comparso all’improvviso, come in un gioco di prestigio, temeva la
tenue natura della propria esistenza, temeva che in qualunque momento
potesse, semplicemente, tornare a non esistere.
In questo romanzo non
è presente alcuna componente romance, ma non se ne sente la
mancanza. Tra i due protagonisti si instaura una forte ed inaspettata
amicizia, e va bene così. È una boccata d'aria fresca per un genere
in cui, nel 99% dei casi, è sempre presente una coppia o addirittura
un triangolo. Adoro il romance e i libri in cui ci sono molte ship,
ma avere un po' di varietà è comunque una buona cosa. Se nel
seguito ci sarà uno sviluppo romantico tra Kate ed August ne sarò
contenta, ma sono felice che la storia non ruoti attorno ad essa.
Tirando le somme, è
un libro oggettivamente fantastico e scritto divinamente, che
stranamente però non mi ha fatto innamorare. Esistono libri, sia
capolavori sia mediocri, che ti fanno innamorare perdutamente dei
personaggi e della trama e disperare per avere un seguito, ti fanno
piangere e ridere e soffrire, ti fanno sognare scenari alternativi o
futuri. Con questo libro purtroppo non mi è successo. Durante la
lettura pensavo “Wow, è scritto davvero bene!”, ma in nessun
punto ho riso a crepapelle, né ho pianto disperatamente, né sono
stata terrorizzata. È un'impressione prettamente soggettiva che
forse potrebbe cambiare leggendo il seguito, ma per questo primo
libro mi vedo costretta a togliere una stella.
Punto
di vista:
terza
persona, alternanza POV di Kate e di August
Sensualità:
zero
Caratteristiche:
intrigante, originale
Stile
narrativo: poetico,
musicale
Tipo
di finale:
aperto
ciao l'ho appena iniziato conquistata dalle recensioni fantastiche...sono a quasi 50 pagine e dire che mi sento confusa è a dir poco il libro non mi sta prendendo per niente...spero che andando avanti migliori anche se dalla tua recensione mi sa che la pensiamo allo stesso modo...sight
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaBellissima recensione. Io ho adorato questo libro, soprattutto i suoi due protagonisti, senza i quali probabilmente il romanzo non starebbe in piedi.
E poi l’ambientazione… Wow. Che dire, la Schwab ormai è diventata una delle mie scrittrici preferite!
Bello, bello, bello. Ti lascio il link della mia recensione nel caso volessi darle un’occhiata!
Un abbraccio, Rainy