di S. Jae-Jones
(Wintersong #1)
Un labirinto di bellezza e
oscurità, musica e magia. Questo è il mondo in cui ti
perderai
L’inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per
partire alla ricerca della sua sposa…
Sin da quando era
una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle
leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue
composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda
di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno
scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma
quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra
scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si
ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante,
costretta ad affrontare una decisione fatale. Ricco di musica e
magia, personaggi straordinari e storie avvincenti e romantiche,
Wintersong trasporta il lettore in un’atmosfera
indimenticabile.
La mia opinione
L'autrice si è vagamente ispirata per
questo libro a Labirinth (il film con David Bovie), ma è riuscita a
infondere un'aura di mistero al Sottosuolo, nonché di dolcezza,
romanticismo e passione, con un forte carattere introspettivo, che
rendono questo libro unico nel suo genere. In mezzo, si può anche
percepire una vaga reminiscenza dal mito di Ade e Persefone e un
forte richiamo al folklore tedesco.
C’era
una volta una bambina che suonava la sua musica per un bambino nella
foresta.
Lei
era piccola e aveva i capelli scuri, lui era alto e aveva i capelli
biondi, ed erano una bellissima coppia mentre ballavano insieme, sì,
ballavano al suono della musica che la bambina sentiva nella sua
testa.
Quando
era bambina, Liesl credeva in tutti i racconti di sua nonna sul Re
dei Goblin e il Sottosuolo. Danzava e suonava per lui, senza neanche
rendersi conto di cosa significasse. Ma poi è cresciuta e ha messo
da parte quelle fantasticherie per occuparsi di faccende più
terrene, come occuparsi della locanda e di tenere unita la famiglia.
Figlia maggiore, non è né bella some la sorella, né ritiene di
possedere il talento musicale del fratello. Le è stato ripetuto fino
alla nausea che lei non è all'altezza e che le sue composizioni
musicali non valgono nulla, fino a quando ha iniziato a crederci
davvero e il suo animo a spegnersi.
Ma
qualcuno non si è mai dimenticato della sua musica: il Re dei
Goblin, il quale è disposto a qualunque stratagemma per riaverla
indietro.
Rapisce
quindi sua sorella Käthe
per obbligare Liesl a scendere nel sottosuolo a liberarla. Ma non è
affatto un'impresa semplice. Liesl dovrà superare tutta una serie di
ostacoli, sia fisici sia mentali, che il signore degli inganni le
porrà davanti, prima di riuscire a salvare Käthe.
Ma
chi è davvero il Re dei Goblin e quale fine persegue? È il signore
degli inganni? Il bambino che ballava con lei nella foresta? O il
giovane austero che ogni tanto riesce a intravedere sotto la facciata
di Re dei Goblin? A mano a mano che Liesl rimane sempre più
invischiata nelle sue spire, non può fare a meno di chiederselo.
Questo
libro è suddiviso in quattro parti, ma la vera differenza sta tra la
prima metà e la seconda.
Se
all'inizio infatti la narrazione si concentra sull'azione e sugli
ostacoli che Liesl deve superare per salvare Käthe,
la seconda è più introspettiva e psicologica e possiamo avere una
visione ben chiara del complesso personaggio che è Liesl.
Si è
sempre sentita sminuita sia per quanto riguarda il suo aspetto sia
per le sue capacità. È invidiosa di sua sorella e suo fratello e
prova insofferenza nei confronti dei suoi genitori, eppure ama la sua
famiglia con tutto il cuore e mette le loro esigenze di fronte alle
sue. È molto umana e, nonostante il libro sia narrato interamente
dal suo punto di vista, a volte le sue azioni appaiono quasi
imperscrutabili.
Il Re
dei Goblin è affascinante e si rimane catturati nella lettura
soprattutto per il bisogno di scoprire di più sul suo conto. Nella
prima metà del libro può apparire crudele e senza scrupoli, ma nel
corso della narrazione altri aspetti della sua personalità vengono
alla luce, subisce un cambiamento che lo porta ad essere decisamente
apprezzabile.
«Sei
un uomo con la musica nell’anima. Sei capriccioso, ostinato,
contraddittorio.
Ti
diverti con giochi da bambini, e ti diverti ancora di più a vincere.
Per
un uomo così intensamente devoto, sei sorprendentemente meschino.
Sei
un gentiluomo, un virtuoso, uno studioso e un martire, e di queste
maschere quella che mi piace di meno è quella del martire. Sei
austero, sei pomposo, sei pretenzioso, sei sciocco».
La
trama è seducente e misteriosa. Forse è un po' lenta per quanto
riguarda l'azione, specialmente nella seconda metà, ma secondo me
questo aspetto non ne sminuisce il valore.
Ho
apprezzato moltissimo lo stile di scrittura dell'autrice, descrittivo
e poetico.
In
questo libro la musica è la padrona assoluta e diventa un mezzo per
capire le emozioni e la personalità dei personaggi. Comporre è
infatti ciò che fa di Liesl quello che è ed è anche ciò che più
la lega al Re dei Goblin.
«Avete
la musica nell’anima. Una musica selvaggia e indomita che mi parla
e che non si cura di tutte le regole e le leggi in cui voi umani
l’avete ingabbiata.
La
sento crescere dentro di voi, e desidero liberarla».
I
richiami al folklore tedesco aggiungono oscurità al racconto. I
goblin, i chageling e le altre creature del Sottosuolo sono
inquietanti e pericolose, eppure se ne resta affascinati.
Per
quanto riguarda l'ambientazione, questo villaggio della Bavaria del
tardo Settecento riesce perfettamente a incorniciare questa storia,
un paese in cui le leggende folkloristiche sono tangibili. Pare
perfettamente plausibile che l'ingresso al regno dei Goblin possa
trovarsi proprio nell'oscura foresta lì accanto. In
contrapposizione, quando vengono menzionate città come Parigi o
Salisburgo, sembrano appartenere ad un altro mondo. Sembra che
l'intera vicenda sia narrata all'interno del globo di vetro che fa da
copertina al libro, isolata dal mondo reale.
Quando
ho preso in mano Wintersong non mi sono informata se fosse
autoconclusivo oppure una saga, e dire che il finale mi ha lasciato
l'amaro in bocca sarebbe un eufemismo (ero abbastanza disperata in
effetti), ma per fortuna è in arrivo il seguito, Shadowsong!
«Sei
tu che volevi un lieto fine, mia cara. Dimmelo tu, come finisce
questa storia?».
Concludo
dicendo che, avendo io l'abitudine di associare una colonna sonora ai
libri ed essendo questo un libro incentrato sulla musica, mi prendo
la libertà di consigliare un artista musicale da “abbinare” a
Wintersong: Agnes Obel. Immagino le composizioni di Liesl simili ai
suoi brani, per l'oscurità e il sentimento che vi percepisco.
Punto di vista: Prima
persona, Liesl.
Sensualità: Introspettiva.
Caratteristiche:
Misterioso, oscuro, romantico, poetico.
Stile narrativo: Descrittivo
Tipo
di finale: Aperto, primo di una
duologia.
Ho visto spesso questo libro in libreria ultimamente e la copertina mi è piaciuta molto quindi mi stavo giusto chiedendo di cosa parlasse e se fosse bello o meno. Dopo questa recensione penso che lo aggiungerò alla mia lista di libri da leggere 😎
RispondiEliminaQuesto libro mi ispira moltissimo, ne sento parlare benissimo!!! Segnato sulla mia lista infinita!!! :D :D
RispondiEliminaHo letto sia recensioni positive che negative - le quali lamentavano appunto un po' la lentezza della storia e qualcosa che "stonava" - però ad affascinarmi subito è stata la figura del Re dei Goblin.
RispondiEliminaSono ancora indecisa, magari aspetterò di leggere le recensioni del sequel quando uscirà.
Io ho adorato questo libro: i suoi tempi, la musica, la sensazione di essere dentro a un sogno, la claustrofobia del sottosuolo e il Re dei Gobilin. Meraviglioso, potrei cimentarmi con la lettura in lingua pur di sapere come andrà a finire :)
RispondiEliminaBaci