Recensione: Gelosie all’ombra delle mura di Karen Ranney

Gelosie all’ombra delle mura 
di Karen Ranney 
(Trilogia dei Duchi Ribelli #1)

Trama
Scozia, 1861. 
Da due anni al servizio come cameriera presso il maniero di Blackhall, Lorna Gordon è infatuata del Duca di Kinross, esattamente come tutto il personale femminile del castello. Stanca di doverlo soltanto ammirare da lontano e persuasa di poterlo avere tra le sue braccia almeno per una notte, Lorna prende parte al grande ballo in maschera organizzato dal duca. Dopo aver dissimulato la propria identità grazie a uno sfarzoso abito da sera ritrovato per caso nel palazzo, impersona l'esotica Marie, lasciando a bocca aperta tanto gli astanti quanto il duca. Attratto da quella magnetica e misteriosa bellezza, lui cede alla passione con conseguenze che segnano il destino di entrambi. Costretti dalle circostanze a convolare a nozze, Alex e Lorna imparano a conoscersi e ad amarsi, ma presto saranno costretti a fronteggiare un pericolo che si cela nella loro stessa dimora.


La mia opinione


Gelosie all’ombra delle mura è il primo romanzo della trilogia dei Duchi ribelli di Karen Ranney, ogni romanzo presenterà un aristocratico del ton avente come caratteristica una nazionalità differente; il primo è il potente quanto bollente, Alexander di Kinross, scozzese. Seguiranno The English Duke e The Texan Duke, che non nego essere il volume che maggiormente mi incuriosisce. Ogni romanzo può essere letto come uno stand alone, ciò è sicuramente un bene per le amanti degli autoconclusivi, ma fidatevi, sarà un male a fine lettura, almeno col primo libro, ma veniamo al nostro primo Pari. 

La vicenda nel suo sviluppo non presenta elementi di grande novità, i due protagonisti si incontreranno, si ameranno e per uno scherzo del destino finiranno sposati, dovendo allora comprendersi veramente ed arrivando al tanto agognato Ti amo, naturalmente un nemico tenterà di rovinare la loro felicità. Un canovaccio molto classico.
Ciò che rende interessante la storia, sono i personaggi principali ed il realismo in cui la Ranney li immerge.

Lorna è una giovane cameriera, figlia di un ex studioso di botanica che trovatasi orfana, sceglie la via della servitù, scelta che prima ricadeva su quasi tutte le ragazze prive di genitori, dote o capacità particolari. Nel 1800 per una donna senza marito non vi erano molte opzioni, o la domestica o la strada. Nonostante la sua umile posizione, non rinuncia ai suoi sogni, si invaghisce del datore di lavoro e cerca, come una Cenerentola 2.0, una possibilità ad un ballo in maschera. La ragazza è ben caratterizzata, divertente, sfrontata, intelligente e profondamente testarda, tenace ed anche insicura. Generalmente non amo le eroine dei romance, smielate e sin troppo principesse da salvare, eppure Lorna nonostante tutto, cerca di cavarsela da sola, combatte contro un determinato avvenimento (niente spoiler!) come una tigre, senza mai risultare eccessiva. Non nascondo di aver tifato per lei da subito. Insomma siamo lontane anni luce dalle noiose damine della Cartland, e anche lontane dai super ego femminili della Stuart storica.

Alex, invece ha un background ancor più interessante. Figlio superstite ad una epidemia, cosa non cosi rara per i tempi, è un vedovo disilluso, uno scienziato chiuso sui suoi libri e sulla ferrea logica della scienza; il dolore per la perdita dei fratelli e del padre, la perdita della prima moglie, infedele e scandalosa, lo hanno reso freddo e distante, un uomo che mangia senza mai degustare i piaceri della vita, attento solo ai doveri del suo prestigioso titolo nobiliare. La corazza inizierà a scricchiolare con il primo magico incontro con Lorna, per rompersi definitivamente solo a fine libro, in una dichiarazione tanto semplice quanto meravigliosa. E’ lui forse, il personaggio migliore della storia, cosi vivido e vero, tridimensionale, carico di sfumature; un lavoro eccellente che da tempo non leggevo nei classici romanzi d’amore. Un personaggio che nasce e cresce e si apre totalmente in 360 lunghe pagine.

 La relazione fra i due sarà contrastata dai loro caratteri, il villain in realtà è intuibile dalla sua prima apparizione e poco presente nella storia effettivamente. La tensione sessuale fra i protagonisti, fortemente bollente ed erotica, non  sfocerà mai in pagine e pagine di amplessi (scelta che francamente ho apprezzato), ma anzi manterrà viva l’attenzione del lettore facendo si, che il romanzo si divori in poche ore; solo ad epilogo finalmente potremmo tirare un sospiro di sollievo. Non nascondo che in certi momenti ho pensato “ok, finirà male, aiuto!”. Possiamo dire care lettrici, che se la storia narrata è tipica, non lo sono le caratterizzazioni ed i due piccioncini. Plus poi, sono i secondari, non macchie sfocate come accade spesso, ma personaggi che in più punti interverranno nella vicenda principale, aiutandoli e portandoli finalmente a capire la potenza del loro sentimento!

In conclusione do 5 stelline piene al romanzo, è un peccato che non ci sia un seguito, mi sarebbe piaciuto ancora rivedere Alex e Lorna; per le lettrici romantiche che non si vergognano di sognare di sciogliere bollenti Duchi è un romanzo assolutamente da leggere e rileggere.
Ps: Forse sarà a gusto personale ma la scena di sesso di Alex in kilt è veramente da puro infarto! E si sa che il kilt ha il suo DISCRETO fascino. Io non vi ho detto niente, eh?

 Punto di vista: Narratore esterno
Sensualità: Bassa, poche scene di sesso presenti ed esplicite
Caratteristiche: Romantico, carico di tensione erotica fra i protagonisti, ricco di pathos
-Stile narrativo: Scorrevole
 Tipo di finale: Conclusivo

Recensione a cura della nuova collaboratrice


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