Recensione: La dama dei Medici di Jeanne Kalogridis

La dama dei Medici 
di Jeanne Kalogridis 
(The orphan of Florence)

Trama
Nella Firenze del Rinascimento una ragazza senza passato si trova invischiata in una pericolosa rete di spie. 1478. La Firenze dei Medici si arricchisce dei più grandi artisti del mondo grazie a Lorenzo il Magnifico. Nei vicoli e nelle strade malfamate, intanto, continua la quotidiana lotta per la sopravvivenza degli ultimi, destinati al silenzio della storia. Giuliana è un'orfana cresciuta nel famoso Ospedale degli Innocenti: la sua indole ribelle l'ha resa fin da piccola una presenza sgradita. Così, all'età di quindici anni, è stata messa davanti a una scelta: entrare in convento o sposarsi con un uomo che non amava. Piuttosto che piegarsi, Giuliana ha preferito fuggire. Durante i due anni passati sulla strada, è sopravvissuta grazie a piccoli furti, imparando a confondersi tra la folla dopo aver svuotato le tasche giuste. Ma tutto cambia quando una delle sue vittime, un anziano signore, la coglie con la mano nella sua borsa. Invece di portarla in prigione, l'uomo, presentatosi come "il Mago di Firenze", le fa una proposta: diventare la sua assistente. Così, tra rivelazioni esoteriche e sottili stratagemmi, Giuliana sarà messa a parte della misteriosa attività del cabalista, custode di un segreto che ha a che fare con il suo oscuro passato...

La mia opinione


Jeanne Kalogridis, nota scrittrice storica molto famosa per l'accuratezza delle ricostruzioni nei suoi romanzi, esce in Italia con la sua ultima fatica, La dama dei Medici, The orphan of Florence. Come si può intuire dal titolo, l'opera è ambientata nella Firenze dei Medici, esattamente nel 1478, durante l'ascesa del Magnifico. Purtroppo per me, nonostante le alte aspettative che riponessi nella storia, questo mio primo viaggio con la Kalogridis, si è rivelato un buco nell'acqua. Ma andiamo per gradi.

Affascinata nel periodo storico, la trama della Dama mi ha subito catturata, ho pensato ad intrighi, magia, mistero ed azione, cose che effettivamente non sono mancate, ma non nel modo in cui avrei voluto o sperato io. Il libro ha una lunga fase introduttiva, quasi 130 pagine in cui praticamente non succede nulla. La nostra protagonista, Giuliana, si troverà al cospetto del famoso Mago di Firenze, e resterà in questo limbo per troppo ma troppo tempo. Una sforbiciata sarebbe stata gradita francamente. Passato questo primo blocco, il romanzo prende una accelerata incredibile, che confonde il lettore, fra complotti, rivelazioni ed amori "proibiti".

Uno dei problemi maggiori però, è che mai si riesce ad empatizzare con i protagonisti, Giuliana, il Mago Abramo, Niccolò, gli stessi Medici, sono figure sbiadite, non ci si lega mai a loro, ed in un romanzo questo è un elemento cruciale, almeno per me. Non c'è pathos, l'adrenalina non scorre, e poco ci interessa delle macchinazioni di cui Giuliana dovrà occuparsi. Ed è un grosso peccato, perché gli ingredienti per tenerci incollate alle pagine, c'erano tutti ed invece...

E' quindi un brutto libro? Francamente non saprei dare la risposta. La storia ed i protagonisti lasciano molto a desiderare, ma la ricostruzione storica è davvero ben fatta. Firenze si respira in ogni pagina, si sentono gli aromi ed i sapori, si vedono i colori ed i drappeggi degli abiti di una epoca ormai lontana. La Kalogridis in questo è abilissima, nulla da obiettarle.
Consigliarlo in definitiva? Non saprei, preferisco lasciarvi col dubbio stavolta :p



Punto di vista: prima persona, Giulina è la narratrice dei fatti.
Sensualità: praticamente assente
Caratteristiche: noioso nei fatti, ottimo nella ricostruzione storica
Stile narrativo: scorrevole
tipo di finale: conclusivo

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