Recensione: Il gatto che scoprì il Natale di Lili Hayward

Il gatto che scoprì il Natale
di Lili Hayward

Trama
Manca pochissimo al Natale e Jessamine Pike vuole dare una scossa alla sua vita. Trasferirsi a Enysyule, un cottage in Cornovaglia costruito secoli prima, potrebbe essere la sua occasione per ricominciare: il piano è quello di ristrutturare la casa di giorno e finire di scrivere il suo romanzo la notte. Con un po’ di sacrifici, dovrebbe riuscire a farcela prima di Natale. Oltretutto, è in buona compagnia: un bellissimo gattone si aggira nei paraggi, comportandosi come se il posto gli appartenesse. Dal suo sguardo obliquo si capisce che è piuttosto scettico sull’ottimismo di Jess. Eppure… c’è una strana magia nell’aria. Le leggende del posto parlano di uno spirito che abita la casa e di un’antica pietra che veglia sulla valle. Come può una storia antica, che risale a più di cinquecento anni fa, intrecciarsi con quella di Jess? Una leggenda legata a doppio filo alla casa, allo spirito di Yule e… a un gatto molto, molto speciale.

Recensione

Il gatto che scoprì il natale è l'opera prima della Hayward per noi italiani, edito dalla Newton & Compton, che come ogni Natale inizia sin da Novembre ad invaderci con libri a tema. Ho scelto di leggere tale volume proprio per addentrarmi il prima possibile in una atmosfera che adoro e che aspetto per 11 mesi l'anno! E poi con un gatto protagonista, non potevo dire di no, venerando alla follia i felini. Ahimè devo dire che ho scelto malissimo, mai come questo 2018 la prima lettura del ciclo “Natale su carta” è stata veramente poco entusiasmante. Andiamo con ordine.
Il volume ci viene presentato graficamente con una bel gattone dal pelo rosso su di uno sfondo innevato, un ottimo biglietto da visita per una storia natalizia; la quarta di copertina ci fa intuire una storia magica come da tradizione per il periodo, una ragazza deve ritrovare se stessa e forse, troverà ben più di quanto sperato. Insomma all'apparenza c'erano tutti gli ingredienti giusti. Invece cosi non è stato.
Non avremo romantiche passeggiate sulla neve, mano nella mano, ed il Natale farà solo da mero sfondo. Se quindi vi aspettate una zuccherosa storia d'amore con tanto di bacio sotto al vischio, complice un gattone rosso, siete assolutamente fuori strada. Il romanzo ci parla si di una ragazza che deve ritrovare se stessa, Jess, si di un gatto dal pelo grigio protagonista di nome Perrin e di due baldi giovanotti che si contenderanno l'amore della ragazza, ma no, non aspettatevi il romance classico con cui scaldarsi.
E' il folklore a farla da padrone, un folklore legato ai miti celtici (forse se a mate la saga di Outlander questo romanzo potrebbe essere per voi) ed allo Yule, la caccia Selvaggia che si tiene il 21 dicembre. Perrin sarà una chiave, assieme al vecchio Cottage Enysyule luogo magico e pieno di misteri, pronto per curare una anima ferita come Jess. Questo è il tema centrale quindi, la rinascita della protagonista grazie alla compagnia del misterioso micio e del mondo magico celato, attorno ad esso. Ripeto, se vi aspettate quindi cene rumorose e tacchini ripieni, addobbi festivi e amore da cardiopalma, avete sbagliato libro. Se invece volete osare qualcosa di diverso ed insolito, non strettamente legato a questi freddi mesi, potrebbe fare al caso vostro.
Non male nemmeno lo stile dell'autrice. Il libro non ha suddivisioni in capitoli, è un lungo racconto (effettivamente sono appena 320 pagine) che si può leggere in qualche ora grazie ad una scrittura lineare e veloce. Nonostante tutto però, il volume scorre senza troppe emozioni. Un buono esercizio di stile ma privo di mordente, non nascondo di averlo letto e di essere andata avanti quasi per inerzia, con la noia sempre a far capolino. Ed è un peccato, speravo in una lettura più entusiasmante, da diabete adatta al periodo!Invece no!
Insomma come libro natalizio non ci siamo e come romance nemmeno. Se cercate qualcosa dove aleggi il mistero senza esplodere mai del tutto, magari buttategli un occhio, io francamente non mi pento di averlo letto ma non credo lo riprenderò mai in mano, una lettura che non mi ha lasciato dentro niente, e questo è il compito principale di un libro. Peccato!

Punto di vista: Prima persona, Jess ci racconta la storia
Sensualità: Assente
Caratteristiche: Misterioso ma privo di veri guizzi
Stile narrativo: Scorrevole
Tipo di finale: Conclusivo

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