di Lauren Rowe
(Morgan Brothers #2)
Trama
La prima volta che ho posato gli occhi su Lydia Decker, non sono riuscito a parlare. Nemmeno a respirare, però, o a mettere insieme due pensieri coerenti. Non mi riferisco allo stereotipodel ragazzo folgorato dalla bellezza di una donna. Lydia è bellissima, certo, ma non è questo il punto. Ero immobilizzato, strafatto di antidolorifici e avevo l’umore sbriciolato quasi quanto le ossa. Avevo toccato davvero il fondo. Lydia era la mia terapista, e si occupava della mia riabilitazione. È stata il raggio di sole nel momento più buio. L’unica speranza per la mia anima andata in frantumi. E si è dedicata a me con devozione e cura, dopo aver deciso che la sua missione fosse quella di rimettermi in piedi. Era convinta di essere destinata a salvarmi e io ci ho creduto. Mi sono lasciato guarire da lei nel fisico, nello spirito… e nel cuore. E mi sono innamorato perdutamente. Quello che non sapevo e non potevo nemmeno immaginare è che Lydia Decker aveva molto più bisogno di qualcuno che la salvasse di quanto ne avessi io.
La mia opinione
Generalmente nelle mie recensioni evidenzio sempre un paio di aspetti positivi che possano intrigare le lettrici e le aiutino ad appassionarsi alla storia raccontata, ma questa volta mi riesce un po’ difficile e la prima ad esserne sorpresa sono proprio io. Ho letto molti libri della Rowe e ho sempre apprezzato molto sia il suo modo di scrivere che le storie da lei presentate ma questa volta il libro mi ha lasciata un po’ perplessa o, per meglio dire, non mi ha lasciato molto. Carino ma niente più di questo.
L’avevo letto anche in lingua originale e la conclusione, ahimè, è rimasta sempre la stessa.
Il libro ha un ottimo potenziale e la storia raccontata non è per nulla banale né scontata. Lydia è una giovane fisioterapista rimasta vedova e con tre figli da crescere. Darren, il marito poliziotto e grande amore della sua vita con cui aveva costruito una vita perfetta, viene ucciso da un colpo di pistola alla testa mentre è in servizio e lei, nonostante il dolore straziante, deve riprendere velocemente in mano le redini non solo della sua vita ma anche di quella dei suoi piccoli figli. La storia parte proprio dal momento in cui avviene questo incidente mentre l’incontro tra Lydia e Colby avverrà circa tre anni dopo (ma il salto temporale avviene dopo un paio di capitoli). Colby è un pompiere che crede fermamente in ciò che fa, per lui essere un pompiere non è un lavoro ma rappresenta chi lui sia veramente, una persona sempre pronta ad entrare in azione pur di salvare vite umane. Ed è proprio in uno di questi interventi che resterà gravemente ferito e verrà trasportato in fin di vita in ospedale dove incontrerà Lydia ed inizierà la loro storia.
Se state pensando “caspita, la trama non è niente male”, ecco io ho pensato la stessa cosa fino a questo punto per poi invece ritrovarmi catapultata in un susseguirsi di fatti scontati, prevedibili e banali, privi di reali momenti di riflessione, che non fanno decollare la storia e non la rendono quel viaggio emotivo e coinvolgente che ci si aspetta sempre quando si legge un libro. Per carità, la storia fila ed è costruita rispettando i più classici parametri del Romance, ma c’è solo quello: gran figo lui con molte donne e nessuna voglia di impegnarsi, vita dura e complicata lei, lui la vede e boom… innamorato cotto, lei lo vede e boom… innamorata cotta (ma restia a lasciarsi andare per via dei tre figli), momenti simpatici e divertenti, altri più pesanti e difficili, scoppia il grande amore e… stop. Quando ho letto il finale, il primo pensiero è stato ‘tutto qui?’ Ci volevano realmente 75 capitoli (e quell’unico momento di suspense nella parte finale) per arrivare dove l’autrice porta Colby e Lydia, cioè al fatto di volersi sposare (lui) e concedere una seconda opportunità all’amore (lei)? Questo era chiaro già a metà del libro, quando i due già facevano scintille sotto le coperte.
Essendo un 'contemporary romance', di pagine piccanti il libro ne è pieno, ma per me questo non è un punto sufficiente per definire un libro un gran bel Romance. Che fine hanno fatto la profondità, la riflessione, il percorso di maturazione che accompagna i personaggi? Non è che questi aspetti manchino totalmente dalla storia ma sono privi di spessore, semplicemente accennati in un paio di paginette e poi via, compito finito, l’importante è tornare a far divertire Lydia e Colby sotto le lenzuola, dove sembra avvenga il grosso delle loro riflessioni.
Considero Lauren Rowe un’autrice tra quelle più brave e valide del momento, e qui sinceramente mi aspettavo molto di più da lei, più profondità, più introspezione e meno leggerezza, soprattutto perché si parla più volte del fatto che ci siano non due ma cinque cuori coinvolti in questa loro storia d’amore, di cui tre appartengono a bambini che hanno già sofferto molto.
L’unica piacevole eccezione è rappresentata proprio dalle pagine con protagonisti i bimbi di Lydia ed il loro cercare in Colby una figura paterna, dove il tutto risulta molto dolce e toccante, regalando un po’ di sana concretezza all'intera storia.
Ovviamente questa è, per fortuna, solo la mia umile opinione e magari per qualcun altro questo libro rappresenterà un piccolo grande capolavoro!
POV: Doppio
Stile: Scorrevole
Caratteristiche: per le amanti dei libri con protagonisti i pompieri.
Sensualità: Presente
Finale: Conclusivo
Ringrazio la casa editrice Newton Compton per la copia ARC del romanzo.
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