Recensione: The Hate U Give. Il Coraggio della Verità di Angie Thomas

The Hate U Give. Il Coraggio della Verità
di Angie Thomas 

Editore: Giunti Editore 
Data di uscita: 30 agosto 2017
(Vincitore del Goodreads Award 2017)

Trama 
Starr Carter è un’adolescente afro-americana cresciuta a metà fra due realtà, da un lato la sua casa si trova in un quartiere malfamato dove le gang hanno il controllo delle strade e molti, anche giovanissimi, sono coinvolti nelle attività di spaccio, dall’altro però frequenta un liceo di soli ragazzi bianchi in uno dei quartieri più ricchi della città. In entrambi i casi però, Starr non si sente mai completamente a proprio agio: di giorno al liceo si sente costretta a cambiare persino il modo in cui parla per sentirsi accettata, mentre di notte si sente sempre discriminata alle feste del “ghetto” perché non si atteggia come le altre ragazze e viene più volte accusata di essere snob.È proprio ad una di questa feste che Starr assisterà all’omicidio di un suo caro amico d’infanzia da poco ritrovato, Khalil Harris, per mano di un agente di polizia bianco. Sarà proprio questo omicidio, il secondo ad accadere di fronte agli occhi della sedicenne, a scatenare una serie di eventi che vengono narrati nel libro e che danno una panoramica su cosa significhi essere afro-americani negli Stati Uniti, sui pregiudizi e sul razzismo. Quando la polizia sembra chiaramente non voler fare luce su ciò che davvero è accaduto infatti, l’intero quartiere scende in strada a protestare.Il romanzo si sviluppa intorno alla possibilità di Starr di aiutare Khalil ad avere giustizia, alla sua possibilità di usare la propria voce. Ma se rivelare la verità le impedisse di mantenere il posto nella società che si è conquistata a scuola? E se la polizia sembra fare di tutto per far sembrare l’accaduto un incidente? Allora vale la pena usare la propria voce a favore della giustizia? “Qual è il punto di avere una voce se poi te ne stai zitto nei momenti in cui non dovresti farlo?”

La mia opinione 

Ci sono pochi libri che mi hanno fatto riflettere tanto quanto questo. Pubblicato nel 2017 negli Stati Uniti ha subito scalato le classifiche ed è stato introdotto come lettura obbligatoria in moltissime scuole. Nonostante i temi trattati non siano i più leggeri o i più facili da digerire (soprattutto per un pubblico adulto e ricco di pregiudizi), la scrittrice utilizza un linguaggio facile da seguire e mantiene l’atmosfera sempre relativamente leggera, per quanto possibile.
Premetto di aver letto il libro in originale prima di leggerlo in italiano, e anche da un punto di vista linguistico Angie Thomas stupisce scrivendo un libro in parte in Inglese standard e in parte in AAVE (African American Vernacular English) riflettendo la doppia vita condotta da Starr e i pregiudizi legati al modo in cui la protagonista si esprime.
L’intero romanzo mostra i pregiudizi legati al razzismo negli Stati Uniti, è una storia tragica e forte di cui vediamo esempi in televisione quasi ogni giorno, è una storia ispirata al movimento Black Lives Matter, è una storia che va raccontata.
La cosa che ho davvero apprezzato di questo libro è come sia stato in grado di presentare la società afro-americana in maniera verosimile e come abbia dimostrato che chi vive al di fuori di questa comunità non sia per nulla consapevole di come la vita venga vissuta al suo interno.
Ho amato questo libro per come è riuscito a trattare temi difficili e pungenti in maniera candida e onesta, temi come quello dell’industria della droga che viene utilizzata per impedire che certe minorità abbiano le stesse possibilità di avere successo nella vita della maggioranza delle persone, oppure di come i media distorcano la nostra percezione della realtà e di come le persone che sono pagate per proteggerci a volte non ci considerino degni di essere protetti, ma soprattutto di come il razzismo, intenzionale o no, sia sempre distruttivo.
Per quanto mi riguarda, considero la lettura di questo libro un vero piacere e un dovere. I personaggi sono realistici e credibili, la trama è facile da seguire e tragicamente reale, lo stile è chiaro e diretto e le vicende narrate aprono un vero e proprio nuovo mondo per chi non avesse avuto un’esperienza nella comunità afro-americana. In generale il mondo che viene mostrato in questo romanzo è un mondo crudele e reale, sincero e violento, ma che comunica un senso di speranza verso un futuro migliore.
Si tratta di un libro che vi farà arrabbiare, rattristire, compatire i personaggi e desiderare un mondo migliore. Non stupisce che il titolo si ispiri alle parole del rapper Tupac, dove l’acronimo THUG LIFE sta per The Hate You Give Little Infants F***ks Everyone: ovvero una denuncia nei confronti di una vita che molti bambini devono condurre circondati da odio e violenza per il semplice fatto di essere nati nel quartiere sbagliato.


Punto di vista: interno prima persona 
Sensualità: assente
Caratteristiche: tematiche delicate (razzismo, coppie interrazziali, spaccio, omicidi) 
Stile narrativo: serio, drammatico e allo stesso tempo leggero, 
attinge alla cultura afro-americana
Tipo di finale: chiuso
 

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