Recensione: LE ALI di Rebecca Quasi

LE ALI
di Rebecca Quasi 


Editore: DriEditore
Data di uscita: 26/04/2019

Trama
Una figlia appena nata, una promessa alla quale non può sottrarsi e un futuro tanto incerto quanto doloroso, sono ciò che Adriano Abregal, ingegnere di Formula Uno, si trova a dover affrontare. Il fatto che al suo fianco ci debba per forza essere Bianca Bastiani, una ballerina dallo stile di vita turbolento, non è certo incoraggiante. E per far funzionare la cosa i due “soci” studiano un patto blindato e preciso come un pit stop, una terra di nessuno asettica e impersonale dove all'apparenza sentimenti e passione non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.



La mia opinione

Non sapremo mai come sarebbero andate le cose, se avessimo agito diversamente.


Le ali racconta la storia di MaVi e di Alberto, di Bianca e della piccola Teo(dora). Nel testo troviamo ciò che sicuramente non sarebbe successo se Alberto non si fosse sposato con Maria Vittoria e gli avvenimenti non si fossero evoluti tragicamente proprio quando invece ci sarebbe dovuta essere solo gioia. È una storia nella quale c’è chi ha preso decisioni importanti per sé ma anche per gli altri, senza chiedere, dove ci sono molti non detti, molti aspetti taciuti, dove è più facile nascondersi dietro ad uno scontro piuttosto che dare e darsi una possibilità. È un romanzo che parla di legami e di fiducia e che pone le proprie basi su una promessa. Promessa che Alberto, volendo, avrebbe potuto non onorare. Forse ingenuamente, ma mi sono commossa quando l’ingegner Abregal è andato contro sé stesso pur di non venir meno alla parola data a Maria Vittoria. Non voglio dirvi di più sulla trama di questo romanzo, col senno di poi ho apprezzato che non vi fossero troppe informazioni iniziali sulla storia che stavo per leggere. Quel che però posso dire è che Le ali effettivamente è un po’ distante da quello che è il mio libro ideale, ma l’ho amato. L’ho amato anche se non ci sono i bei dialoghi che mi piacciono tanto, che non lasciano spazio a dubbi. L’ho amato anche se le parole che i protagonisti si negano vicendevolmente sono più di quelle che si donano per molto tempo. L’ho amato anche se alcuni dialoghi mi sono proprio mancati, in determinati momenti. Mi sono piaciuti i protagonisti nelle loro imperfezioni, così difficili, spaventati, segnati, impauriti, increduli, rassegnati, terrorizzati, rotti. È un libro che parla di impotenza di fronte al destino, di sofferenza, tanta, e di amore ancora di più. È il libro delle seconde possibilità, ma forse anche delle terze, dove il perdono è la chiave di tutto.

È un romanzo che ho letto quasi correndo, con la solita consapevolezza che si fa largo quando leggo un libro davvero bello: arrivata all’ultima pagina, all’ultima parola, mi sarebbe mancato. Così è stato. Leggetelo, è davvero bello. 

Punto di vista: terza persona
Sensualità: hot ma non hottissimo
Caratteristiche: emozionante
Tipo di finale: auto-conclusivo
 

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