di Isabella Vinci
Auto-pubblicato
Data di uscita: 27 luglio 2019
Trama
"Caro amico lontano, ho pensato a lungo a cosa scriverti, a come risponderti. Sono confusa e arrabbiata ed è il momento più brutto della mia vita, ma ho capito una cosa. Non so più chi sei e forse non l'ho mai davvero saputo. Sono giunta a questa decisione. Non ti scriverò più."
Gabriele è affamato della più piccola briciola di vita al di fuori dell'ospedale. Sofia è la ragazza che ama e che non ha mai visto, con cui si scambia lettere fin da quando è bambino, mentre lui è la colonna portante di lei, sua guida nei momenti più bui, suo migliore amico e sua anima gemella. Si può amare così intensamente qualcuno che non hai mai incontrato? La persona che l'ha spinta a vivere davvero, a viaggiare, a sperimentare e a inseguire il suo sogno. Anche se si ostina a non volerla incontrare in una camera sterile di un triste ospedale. Sofia è convinta che nessuno avrà mai il suo cuore come lo possiede Gabriele, finché non si scontra letteralmente con Leonardo, misterioso, a tratti freddo come il ghiaccio, taciturno e bello come un dio dannato, sembra portare il peso del mondo sulle sue spalle. E arriva il momento in cui ha bisogno di chiarezza e di un contatto reale, perché ha bisogno di capire. Perché se Gabriele le ha insegnato qualcosa, in tutti quegli anni di fitta corrispondenza fatta di lettere, email e messaggi, è che la speranza non muore mai. Non importa quanto questa sia pericolosa e possa toglierle tutto in un singolo istante. Non le resta che smettere di sperare e iniziare a seguire la strada che le indica il cuore. Sempre che non sia troppo tardi.
La mia opinione
“Blu d’inchiostro” è un romanzo che parla di qualcosa di davvero insolito: il rapporto tra due “amici di penna”.
Sofia, la protagonista della nostra storia, ha soltanto 8 anni quando inizia a scrivere a Gabriele.
Come Sofia e Gabriele si siano conosciuti, non ci è dato saperlo: forse grazie a qualche progetto scolastico in cui ci si scambiano lettere tra alunni di istituti diversi, oppure grazie ad internet… l’autrice lascia il lettore libero, con la sua immaginazione (anche se, in tutta onestà, avrei davvero voluto saperlo!)
Il rapporto tra i due protagonisti si evolve lentamente e cresce, insieme alla loro età.
Nonostante le difficoltà e nonostante la lontananza, Gabriele e Sofia sembrano due anime destinate ad incastrarsi, due persone unite da un filo che non può essere spezzato, nemmeno dal destino.
E , senza ombra di dubbio, il destino di Gabriele non è stato clemente con lui: Gabry, infatti, ha una rara malattia che lo costringe in un letto di ospedale, perennemente monitorato e con la flebo attaccata.
Ma la malattia di Gabriele non può fermare la sua voglia di vedere Sofia, di conoscerla personalmente.
Lentamente, il rapporto tra i due inizia a mutare in qualcosa di più profondo.
Un sentimento difficile da identificare e, sicuramente, il fatto di non essersi mai visti (se non in foto) non aiuta i due ragazzi.
Gabriele sa di non poter lasciare l’ospedale, o almeno non momentaneamente.
Vedere felice Sofia è l’unica cosa che conta, anche a costo di lasciarla libera.
Durante la narrazione, subentra un nuovo personaggio: Leonardo.
Leonardo è uno studente universitario, che Sofia conosce casualmente durante un piccolo incidente.
Sin da subito, Sofia inizia a provare qualcosa per questo ragazzo biondo e tenebroso.
Non saprei se definire Leonardo un protagonista, ma ha, senza dubbio, un ruolo molto importante: Leonardo è il destino, così bello, testardo, tenebroso… così reale.
Forse, più che il destino, chiamerei Leonardo uno “scherzo del destino”; chi fosse lui in realtà, lo avevo intuito fin da subito.
Mi sono affezionata moltissimo a Gabriele e Sofia.
Sofia è una giovane donna piena di vita e speranza, determinata e ottimista. Ho adorato il suo modo di scrivere a Gabriele e il rapporto che ha con la sua migliore amica, Alice (l’ho amata!) e con sua mamma.
Gabriele è un ragazzo di una dolcezza unica, l’amico che tutti noi vorremmo.
Nonostante la sua malattia e il fatto di essere costretto a restare chiuso in un ospedale, lui non si perde d’animo: scrivere alla sua Sofia lo rende l’uomo più felice del mondo.
Isabella Vinci ha un modo di scrivere molto semplice, senza utilizzare tanti giri di parole, ma che è stato in grado di coinvolgermi e di rendere leggera e fluida la narrazione.
In conclusione, “Blu d’inchiostro” è un libro toccante, che affronta argomenti delicati e che non ha paura di parlare del destino. Non fatevelo scappare!
Punto di vista: terza persona
Sensualità: quasi del tutto assente, tranne qualche scena descritta in modo soft
Caratteristiche: intenso, toccante, delicato
Stile narrativo: scorrevole e semplice
Tipo di finale: conclusivo
Ringrazio l'autrice per la copia ARC del romanzo
Nessun commento
Se ti è piaciuto il post condividilo!
E se ti va, lascia un commento!