Recensione: I want you di Vi Keeland Penelope Ward

I want you
di Vi Keeland e Penelope Ward

Editore: Newton Compton
Data di uscita: 3 ottobre 2019

Trama
"Cara Bridget, ho deciso di scriverti perché non so come altro farti arrivare il mio messaggio. E così, eccomi qua. Non siamo fatti per stare insieme. Tu sei una mamma responsabile, con la testa sulle spalle. Io sono uno specializzando di passaggio, vivo nel tuo garage e tornerò a casa in Inghilterra appena il tirocinio sarà terminato. Eppure... Per qualche dannato motivo, non riesco a smettere di pensare a te. Ti desidero. E credo che anche per te sia lo stesso. Me lo dicono i tuoi occhi ogni volta che una delle mie battutine fastidiose ti coglie impreparata. La mia attrazione per te non è un gioco. Questa lettera è un promemoria per ricordarti che siamo adulti, che il sesso è una pratica salutare e, soprattutto, che puoi trovarmi a pochi passi dalla tua cucina. Inoltre, ti sto facendo sapere che la mia porta sarà socchiusa, qualora decidessi di venire a trovarmi nel cuore della notte. Chissà, prima o poi. Da parte mia, niente domande. Pensaci. Simon"


La mia opinione

Bridget è un’infermiera di trentaquattro anni, è vedova da due e ha un figlio di otto. Faticando a coprire tutte le spese con il suo solo stipendio, decide di affittare la dependance della sua casa ad un ragazzo, amico di una sua amica.
Colui che dovrebbe essere uno sconosciuto non è però tale, è infatti il dottor Simon Hogue, il medico specializzando ventinovenne e sexy che mesi prima le ha tolto un amo da pesca da una natica e che non è più riuscita a togliersi dalla testa. Ormai costretti a convivere e a condividere la cucina, tra una battutina e un doppio senso, una frecciatina e delle lettere molto esplicite, i protagonisti dovranno decidere se e come affrontare, in un certo senso loro malgrado, il rapporto che lentamente stanno creando.
La storia è basata sull’attrazione reciproca che provano Simon e Bridget e sui sentimenti che lui fa nascere in lei. La protagonista ha un figlio che ha già perso il padre, non vuole che si affezioni a qualcuno per poi doversene separare. Il sexy dottore infatti vuole finire la sua specializzazione e poi tornare in Inghilterra, sua terra natia, per cui quella che eventualmente potrebbe instaurare con la sua vicina sarebbe una relazione a termine: a lui andrebbe bene, a lei assolutamente no.
I protagonisti affrontano due diversi percorsi durante la narrazione: Bridget lotta contro il senso di colpa dato dal provare prima attrazione e poi sentimenti per un uomo che non è il suo defunto marito, mentre Simon deve fare i conti con il suo non volersi legare a qualcuno e il ritrovarsi comunque a fantasticare su come potrebbe essere la sua vita se solo si decidesse a metter radici restando con Bridget e con suo figlio, al quale si è ormai affezionato.
È un libro che dal mio punto di vista investe molto sulla sessualità dei protagonisti, non valorizzando però la narrazione più in generale. Non ho trovato dialoghi belli, alcuni anzi mi sono parsi totalmente forzati e incapaci di trasmettermi emozioni. Certo, ci sono conversazioni piccanti, ma non bastano a rendere bello un libro. I protagonisti sono abbastanza ben caratterizzati ma, se rispetto alla loro sfera sessuale le autrici non si risparmiano, su tutti gli altri aspetti sì. Il modo nel quale hanno deciso di scrivere l’ultimo capitolo poi non mi è per niente piaciuto. Hanno infatti dato una lieta novella non raccontandola come tale, ma facendola dire in malo modo a Simon durante uno scontro con i suoi interlocutori. Ho addirittura sperato non fossero vere, quelle parole, almeno non in quel momento e dette in quel modo. Invece no, era serio, quindi scopriamo una bella novità in un modo discutibile. Infine, anche l’epilogo mi ha dato ben poco. 


Punto di vista: prima persona alternata
Sensualità: scene hot presenti
Caratteristiche: leggero
Stile narrativo: scorrevole
Tipo di finale: conclusivo



Ringrazio Newton Compton per la copia ARC del romanzo

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