Recensione: Dolce Prigionia di Julia Sykes

Dolce Prigionia
di Julia Sykes
(Captive #1)

Editore: Grey Eagle Publications 
Data di uscita: 31/10/2019

Trama
Non mi piace essere toccata. Sono la dea dell’hackeraggio informatico dell’FBI. Quando mi nascondo dietro il mio schermo, mi tengo a distanza di sicurezza da tutti; isolata, potente. Nessun uomo mi ha mai toccata, ma, quando vengo rapita dal boss della droga colombiano Andrés Moreno, non ho più il diritto di rifiutare. È sfregiato e spaventoso, e il suo crudele fratello Cristian gli ha affidato il compito di piegarmi. Cerco di combattere, ma non posso sfuggire alle sue braccia forti e alla sua dura disciplina. Pretende che io accetti il suo tocco, e il mio corpo vergine non può fare a meno di reagire alle sue esperte manipolazioni.
Più rimango intrappolata con lui, più giungo a sospettare di non essere l’unica prigioniera in casa di suo fratello. Le cicatrici di Andrés sono più profonde dei diabolici solchi incisi nella sua carne, il suo dolore si riflette nelle oscure pretese che mi impone. La sua ossessione è deviata e sbagliata, ma forse sono deviata anch’io.

Voglio che mi salvino da lui? Oppure è lui quello che ha realmente bisogno di essere salvato?

La mia opinione


“Dolce prigionia” è un dark-erotic romance ambientato quasi interamente in un’unica stanza. 
Come si può ben intuire dal titolo (che a me, personalmente, non piace per niente), la protagonista femminile Samantha, detta Sam,  una dea dell’hackeraggio informatico che lavora per conto dell’FBI, viene rapita dal famigerato Cristian, un criminale mafioso, tenuto già sott’occhio dall’FBI a causa del traffico di Bliss (la cosiddetta “droga dello stupro”). 
Per cercare di far parlare Sam, Cristian decide di darla in mano a suo fratello Andrès. 
Andrès è un uomo turbato e deturpato fisicamente. Una grossa cicatrice gli attraversa il viso, rendendolo assolutamente spaventoso. Il suo compito è quello di rendere Samantha più docile, con mezzi molto discutibili (vi lascio immaginare!).
Ma stare con Andrès si rivelerà tutt’altro che una tortura per la nostra amica Samantha.


“Gli occhi scuri di Andrès erano tesi per l’angoscia, la cicatrice profondamente distorta sulla sua guancia. Un ringhio gli sfuggì tra i denti stretti, ma cominciò a dirigersi rigidamente verso la sedia di metallo che era stata posizionata a pochi metri davanti a me.”


Sam è una ragazza acqua e sapone, impacciata e da sempre innamorata del suo migliore amico, nonché collega, Dex, il quale è totalmente inconsapevole dei sentimenti di Sam e per questo motivo la nostra protagonista lo spia tramite computer. Samantha è la classica ragazza normale, un po’ nerd, che non ama il contatto con la gente e non si sente sexy o super bella. 
Perciò è molto facile simpatizzare con Sam sin dalle prime righe. Io l’ho amata!
Andrès è un protagonista/antagonista assolutamente inquietante, ben delineato, folle e non facile da amare a primo impatto. Ammetto che, infatti, inizialmente non mi piaceva per niente, perché riuscivo a vederlo soltanto come un ipotetico nemico,  spietato e crudele, mentre poi, pian piano, le cose sono cambiate…
Pur essendo due persone apparentemente opposte, Sam e Andrès hanno molte cose in comune, primo fra tutte il passato turbolento  e traumatico, che lentamente emerge e che ti colpisce come  una frustata (anche se alcune cose potevano essere già intuite durante la lettura).
Un passato spietato, che li ha portati ad essere così come sono.
Le scene di sesso non mancano di certo, anzi! Diciamo che occupano circa l’80% del libro, eppure, strano ma vero, sono molto intense e particolari, sicuramente non noiose come invece capita spesso (o almeno per me) nei Dark. 
La trama del libro è, in realtà, molto semplice e non troppo sviluppata, ma il tutto viene compensato dalle scene bollenti tra Andrès e Sam, che hanno una chimica innegabile.


“Non mi ero indebolita durante la sua prigionia; ero diventata più forte che mai. Mi aveva fatta a pezzi, riducendomi al mio io più primordiale, e poi mi aveva ricostruita, rendendomi completa per la prima volta dopo anni.”


Inizialmente, comunque, ho storto un po’ il naso di fronte alle “torture” subite da Sam, più che altro per l’atteggiamento di quest’ultima.  Sam, infatti, seppur con qualche misero segno di resistenza (mooolto misero), cede subito ad Andrès, lasciandosi andare completamente e senza mai considerare sul serio la parola “stupro”.  Forse questo suo atteggiamento è frutto dei traumi del suo passato oppure dei sentimenti che si accorge, sin da subito, di provare per il suo aguzzino. Non saprei.
Lo stile di scrittura della Sykes è veramente piacevole e adrenalinico quel tanto che basta per non riuscire a scollare gli occhi dalle pagine. Ogni è scena è così dettagliata da sembrare che Sam e Andrès siano proprio lì, davanti ai miei occhi.  L’autrice lascia davvero poco spazio per l’immaginazione e questa cosa mi è piaciuta sin da subito.
“Dolce prigionia” è un libro che vi consiglio di leggere se siete già abbastanza esperti di Dark Romance, proprio perché è molto esplicito ed ha una trama essenziale, ricchissima di scene hot. 
Diciamo che, se questo fosse il primo romanzo Dark in cui v’imbattete, non mi sentirei di consigliarvelo. Se, invece, amate e conoscete questo genere…allora correte a leggerlo!


Punto di vista: POV alternato di Samantha
Sensualità: presente dalla prima all’ultima pagina, esplicita e dettagliata
Caratteristiche: erotico, esplicito, intenso
Stile narrativo: piacevole e dettagliato
Tipo di finale: conclusivo


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