Recensione: L'anno dopo di te di Nina de Pass

L'anno dopo di te
di Nina de Pass

Editore: Sperling & Kupfer
Data uscita: 17/09/2019

Trama 
San Francisco, notte di Capodanno. Come ogni sedicenne popolare che si rispetti, Cara si sta preparando a partecipare alla festa del secolo. Lei e Georgina, la sua migliore amica, indossano gli abiti comprati per l'occasione, si truccano come delle star e inventano una scusa per depistare i genitori riguardo la loro reale destinazione; dopodiché si precipitano a salutare l'anno nuovo in compagnia di tutti gli amici. Nel corso della serata, però, qualcosa va storto e le due amiche lasciano la festa in anticipo. Salgono in auto, imboccano l'autostrada e vengono travolte da un camion. Dopo lo schianto, Cara è l'unica a essere estratta viva dalle lamiere. Per nove mesi, la ragazza smette di vivere e rimane sospesa in una sorta di limbo, in cui a farla da padrone sono l'insonnia, il dolore e il senso di colpa. Disperata, sua madre decide di mandarla a Hope Hall, un collegio svizzero sperduto tra i monti, nella speranza che la figlia torni a essere quella di un tempo e ritrovi la voglia di vivere. Sulla sfondo incantato delle Alpi, Cara cerca di tenere tutti alla larga e di impedirsi di ricominciare, ergendo dei muri che, pian piano, vengono abbattuti dai suoi nuovi amici. E in particolare da Hector, un ragazzo affascinante, anticonformista e forse in grado di comprendere ciò che Cara sta passando meglio di chiunque altro. Più lei si avvicina a Hector, più la vecchia vita le sembra distante un milione di anni luce. Col passare dei mesi, infatti, Hope Hall ha il sapore di una rinascita, ma come può Cara concedersi la seconda occasione che a Georgina è stata negata per sempre? Un romanzo che racconta di rinascita, di empatia e del potere salvifico dell'amicizia.


La mia opinione


Cara ha diciassette anni ed è in macchina con G quando, pochi secondi dopo lo scoccare della mezzanotte del trentun dicembre, un camion invade la loro corsia ferendo la protagonista ed uccidendo la sua amica. Cara, che era alla guida, si sente colpevole per l’incidente, per la morte di G e per essere sopravvissuta. Il senso di colpa la fa entrare in uno stato di apatia sempre maggiore che culmina con la sua iscrizione, da parte della madre, in un collegio sulle Alpi svizzere, isolato da tutto e tutti.
La protagonista è contraria al trasferimento, non vuole allontanarsi da casa e tanto meno vuole conoscere altre persone; l’unica cosa che vorrebbe, forse l’unica in grado di farla sentire finalmente in pace, sarebbe non avere più quella possibilità di vita che lei stessa ha tolto all’amica.
La scuola in cui viene mandata è la Hope Hall, che qualcuno chiama la scuola dei casi no-hope, senza speranza, e suo malgrado Cara deve interagire con gli altri studenti, trovandosi ad avvicinarsi maggiormente a coloro che nella vecchia vita avrebbe snobbato ed evitando, o almeno provando a farlo, gli eletti che avrebbero fatto parte della sua cerchia ristretta. 
Quel che accade nel libro, pagina dopo pagina, è la vita che tenta di riprendere ad essere tale, i sentimenti che riaffiorano e le lacrime che, finalmente, sgorgano.
Grazie ai suoi nuovi amici Cara si trova a ricominciare a vivere, anche se ormai totalmente lontana da quel senso di invincibilità che così tanto le apparteneva.
Ho voluto bene a Cara, così come ne ho voluto ad Hector. Sono due ragazzi spezzati ma che insieme riescono dove nessun parente, amico o analista è mai riuscito prima, curandosi a vicenda, seppur in modo altalenante, con mille paure e altrettanti sbagli.
Cara è molto diversa dalla ragazza che era nove mesi prima e ne ha piena consapevolezza, l’unico punto in comune con la vecchia sé sono proprio Hector e il tipo di ragazzo che lui rappresenta. Sono anime affini, non possono che trovarsi e riconoscersi, dando vita ad un rapporto basato sulla totale sincerità, anche quella non piacevole, quella che può far male fino a distruggere.
È un libro che parla di errori, di dolore, di senso di sconfitta e di colpa. Parla però anche del tempo che scorre e che, lentamente, lenisce le ferite. Viene raccontata l’accettazione, senza la quale nulla sarebbe possibile, viene descritta la forza dell’amicizia che, in questo caso, conduce alla rinascita. 
È un romanzo che ho adorato e che vi consiglio, Cara ed Hector non vi deluderanno. 


Punto di vista: prima persona Cara
Sensualità: dei baci, ma non è per cercare la sensualità che lo si deve leggere
Caratteristiche: dolore, accettazione, perdono, rinascita, amicizia
Stile narrativo: scorrevole, emozionante
tipo di finale: conclusivo



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