Recensione: Voglio solo te di Lauren Blakely



Voglio solo te 
di Lauren Blakely
(Big Rock #5)

Editori: Newton Compton Editori
Data di uscita ebook: 08/04/2020

Trama 
Max Summers è il re degli esperti automobilistici di New York. Non si tratta di un semplice meccanico, lui le auto le costruisce, le modifica realizzando i più assurdi desideri dei suoi clienti e la sua fama lo precede. L’amore per le auto è ciò che lo guida sin da quando è nato a lavorare duro e a dare sempre il meglio. Max, tuttavia, non tiene tutta la sua esperienza per sé, ma la condivide con i suoi giovani collaboratori con cui segue delle specifiche regole di etica lavorativa.
Con tutti tranne che con lei, Henley. La più talentuosa fra i suoi collaboratori (e dal carattere tutto pepe) che sembra tornare dal passato dopo che le cose fra loro non sono finite nel migliore dei modi. Come 5 anni fa Max sente infatti una fortissima, e altrettanto proibita, attrazione nei confronti di quella che è diventata il nemico, iniziando a lavorare per la concorrenza, che gli impedisce di trattarla come se fosse uno degli altri membri del suo team.
Quando l’opportunità della vita si presenta a Max l’ultima cosa che vuole è farsela cadere dalle mani solo perché Henley fa parte del pacchetto. Ma i due riusciranno a lavorare insieme in maniera civile oppure il loro passato gli impedirà di collaborare senza strozzarsi?

La mia opinione 

Finalmente un romanzo con un unico punto di vista maschile. Non so cosa ne pensiate voi, ma un po’ di novità mi fa sempre piacere e Max è proprio una folata di aria fresca. L’incipit del romanzo fa capire da subito che Max non è uno da toxic masculinity - nonostante la sua professione e il suo aspetto fisico sembrerebbero dire il contrario - gli piace quello che gli piace e non se ne vergogna, bagni profumati compresi. Un’altra cosa che ho apprezzato del suo punto di vista sono stati i piccoli (e lo ammetto mal mascherati, a mio parere) messaggi di femminismo da lui introdotti: l’etica lavorativa nei confronti delle donne, la parità dei diritti e anche il rapporto con la sorella che riflette una relazione sana ed equa. È poi soprattutto nella definizione del rapporto con Henley sul posto di lavoro che Max insegna molto, in particolare per quanto riguarda come una donna dovrebbe essere trattata in un ambito prevalentemente maschile, cioè come tutti gli altri. In due sequenze che ho molto apprezzato Max tratta proprio questo argomento, in parte nel momento in cui vede Henley nell’officina circondata dai suoi collaboratori e in parte quando si rende conto che l’accusa che lei gli rivolge (ossia quella di averla trattata diversamente in passato perché donna) non è corretta, l’unico motivo per cui Max deve tenere le distanze da lei infatti è perché fra i due c’è un’inspiegabile attrazione che gli impedisce di essere oggettivo. 
Il romanzo si sviluppa a un ritmo adeguato, né troppo rapido né troppo lento. Nonostante i protagonisti si conoscano da anni infatti, la loro storia non esplode nel secondo capitolo (cosa che ho apprezzato). Il background motoristico è molto presente e gioca un fattore importante anche nella relazione fra i due, che condividono la stessa passione, ma non vi preoccupate: se come me tutto ciò che conoscete delle parti di un’auto sono i pedali, le marce e il volante non avrete problemi a seguire il senso del discorso. 
Errata corrige: quando nella trama ho detto che Henley è una tipa tutta pepe, in realtà ho solo voluto usare un’espressione diffusa. Henley infatti è un personaggio dalle mille sfaccettature, è sì una tipa dura, con carattere da vendere, la risposta sempre pronta e una grande ambizione, ma è anche una donna incredibilmente dolce e comprensiva, sincera e molto femminile. Se nella vita pubblica lavora in un’officina e indossa jeans e stivali, nella sua sfera privata frequenta un corso di salsa, il suo frigo è coperto di calamite che ritraggono pin-up e dopo una delusione si riempie di gelato come tutte noi (o quasi). Quindi sì, Henley è pepe, ma è anche miele e Max sembra volerne provare tutte le varianti possibili. 
Vi domanderete a questo punto (forse) perché allora ho dato solo 3,5 stelle. La risposta è semplice: i nessi. Ora mi spiego, giuro. I modi in cui Max e Henley si ritrovano a passare tempo insieme e a condividere di più di un rapporto di lavoro sono piuttosto strani. Mi riferisco a lei che decide di farsi un bagno a casa di lui, per esempio. Lo stesso vale per la ragione per cui Max in un certo momento del romanzo decide di non condividere certe informazioni con lei, il motivo è poco solido e non ha troppo senso. Per farla breve, certi passaggi sono evidenti tentativi di non usare cliché che però cadono un po’ nel nonsense a mio parere. Detto ciò, il romanzo è piacevole, dai toni leggeri, il punto di vista di Max regala un pizzico di comicità che non fa male e le reazioni di Henley sono quelle che avremmo sempre voluto avere pronte durante certe discussioni. 
“Voglio solo te” è il quinto romanzo della saga Big Rock, tuttavia è molto facile seguirne la trama e i personaggi secondari anche leggendolo come stand-alone. 

Punto di vista: interno, unico (Max), 
il punto di vista di Henley è solo accennato tramite liste di cose da fare
Sensualità: presente, esplicita
Caratteristiche: odio-amore, amanti delle auto
Stile narrativo: accattivante, coinvolgente, ironico
Tipo di finale: chiuso, felice 
Voto: 3.5  stelle


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