Recensione: Vorrei solo fidarmi di te di Kennedy Ryan



Vorrei solo fidarmi di te
di Kennedy Ryan
(Shot Series #3)

Editore: Newton Compton Editori
Data di uscita ebook: 28/06/2020

Trama 
Kenan è un padre single, un uomo divorziato e un giocatore di basket professionista. Non ha tempo né voglia di impegnarsi in qualcosa di serio, soprattutto dopo che la sua ex-moglie lo ha tradito. Le sue uniche priorità sono il suo lavoro – e il regime che deve mantenere per essere al top della forma – e ovviamente sua figlia, Simone. Dalla prima volta in cui vede Lotus, però, non riesce a togliersela dalla testa, nonostante la giovane appassionata di moda non sembri degnarlo di uno sguardo. 
Lotus è giunta ad un punto cruciale della sua vita, dopo aver rinunciato agli studi per un’opportunità lavorativa imperdibile, è finalmente entrata a far parte del mondo della moda che tanto ama, ma per qualche motivo il suo cuore sembra non averla seguita. Dopo una serie di storie da una notte, Lotus sente il bisogno di prendersi una pausa dagli uomini e di riflettere sul perché l’intimità, quella vera, sia così difficile da trovare per lei. L’ultima cosa che si aspetta è l’arrivo del “Gladiatore”.
Kenan entra nella vita di Lotus come una rivoluzione inaspettata ed è deciso a restarci, in qualunque modo lei glielo permetta. La loro relazione è però destinata a creare vittime più o meno innocenti ed entrambi dovranno avere il coraggio di fidarsi a vicenda per poter superare gli ostacoli che si frapporranno fra loro. 

La mia opinione 

«“Il mio amato è mio e io sono sua”» 
«E io ho trovato quella che la mia anima ama»

Faccio subito un importante disclaimer: se temi quali il suicidio e la violenza sessuale su minori sono per voi particolarmente difficili da affrontare (per qualsiasi motivo), pensateci bene prima di leggere questo romanzo, o perlomeno preparatevi ad un’alta dose di lacrime. 
Altra informazione di servizio: il romanzo fa parte della Shot Series, ma può essere letto come stand-alone (non lo consiglio però, anzitutto perché gli altri due romanzi sono una bomba e, in secondo luogo, perché si perderebbero alcuni importanti riferimenti).

Kennedy Ryan, preparati. Dopo questo romanzo ti vengo a prendere e ti chiedo di adottarmi ufficialmente. Questa donna è davvero incredibile: dallo stile alla prosa utilizzata, dalla trama ai personaggi, dall’attenzione ai dettagli al suo tocco unico, qualunque cosa lei scriva mi colpisce, mi conquista e per certi versi mi spezza. Sì, perché non c’è modo in cui si possa leggere uno dei suoi romanzi e non sentire niente. NON È POSSIBILE. In parte per i temi davvero delicati da lei trattati e in parte per quel suo modo di scrivere che è così unico, così ironico e romantico, così reale e onesto. Sia che li legga in inglese che in italiano, sono un balsamo per le ferite che altri romanzi infliggono con i loro cliché infiniti e trame scarse.

Il paragrafo precedente sarà tutto quello che dirò in relazione agli aspetti formali del romanzo e dell’autrice perché altrimenti mi perderei in pagine e pagine di fangirling, e non è il caso.
Parliamo quindi dei personaggi, come al solito mi concentrerò sui due protagonisti, ma in realtà anche questa volta Kennedy ha dato importanza ad ognuno di loro e alle dinamiche che li uniscono: le amiche e il capo di Lotus, MiMi, Simone, l’ex-moglie di Kenan e anche personaggi che troviamo negli altri romanzi della serie.

Lotus è un tornado, non c’è altro modo per descriverla. Si butta in ciò che fa con tutta se stessa senza concedersi un attimo di pausa. È bellissima e sicura di sé, non si cura dell’opinione altrui e, nonostante ciò che le è successo in passato, ha una sana relazione con il suo corpo e il sesso. Nel momento in cui si rende conto che avere rapporti occasionali non la soddisfa più infatti, decide di prendersi una pausa e di iscriversi a un gruppo di sostegno per chi come lei è stata vittima di abusi da famigliari per cercare di capire come procedere nella sua vita. La carriera per lei è importante, così come la famiglia, o ciò che le è rimasto di essa, ovvero sua cugina Iris e tanti ricordi e insegnamenti della cara MiMi. Dovete sapere infatti che anche il Voodoo giocherà un ruolo all’interno della trama. L’arrivo di Kenan nella sua vita sembra essere uno scherzo di cattivo gusto, lei decide di darsi alla castità per un periodo e chi arriva? L’uomo più bello e attraente che lei abbia mai visto e con cui non si è concessa nemmeno un’amicizia perché sotto sotto sa che lui sarebbe in grado di distruggerla. Nonostante il “Gladiatore” infatti pensi che il suo interesse sia a senso unico, non è questo il caso.

Kenan è l’uomo perfetto. Ecco l’ho detto. Siete liberissim* di essere in disaccordo con me, ma voglio essere onesta. Il modo in cui quest’uomo si prende cura di sua figlia, gestisce una ex-moglie irritante oltre ogni limite e corteggia Lotus è magnifico. Da subito prova una strana connessione con Lotus e, nonostante il suo divorzio lo abbia portato a non fidarsi delle donne in generale e a non dedicarsi alla sua vita sentimentale, agisce per conquistarla nel pieno rispetto del suo volere e non si arrende mai. Ma proprio mai. Quando Lotus gli chiede di essere solo amici, di andarci piano, di lasciarle il suo spazio e di non poter ancora condividere con lui tutto ciò che la riguarda, lui aspetta. Ripeto, lui ASPETTA. Non le fa pressioni, non le fa battutine su quanto lo stia tenendo sulle spine, non pensa che si stia facendo desiderare. Forse non è per tutte, ma un uomo che invece di prendere, prendere, prendere, è in grado di saper aspettare e ricevere quello che una donna è pronta a dare, a mio parere è l’uomo migliore. Il suo rapporto con Simone ne è l’ennesima prova: Kenan fa tutto ciò che la sua carriera gli permette di fare per stare vicino alla figlia, trasferirsi dalla California a New York e appuntamenti fissi da una psicologa compresi, mentre l’ex-moglie sembra giocare con i sentimenti di tutti in una specie di vortice narcisista da cui uscirà solo verso la fine del romanzo (e grazie al cielo perché avevo voglia di entrare nel romanzo e urlarle in faccia di smettere di fare la bambina viziata). La relazione con quest’ultima è particolarmente difficile, ma a mio parere resa in maniera tristemente realistica. Kenan si rende conto di non essere stato il marito ideale e cerca di essere la persona “superiore” fra i due e ciò permetterà anche alla sua ex-moglie di superare ferite del passato e sensi di colpa.

Le dinamiche fra Lotus e Kenan sono una delizia da leggere. Dove lei è impulsiva, lui è disciplinato, ma ciò che conta è che entrambi decidono di essere pienamente onesti e vulnerabili l’uno con l’altra. L’intesa sessuale è assoluta (non vado oltre, perché questi due sono #relationshipgoals in tutti i sensi) e vedere la sicurezza con cui i due si costruiscono un futuro coinvolgendo anche le loro famiglie fa bene al cuore anche di chi non crede all’amore vero.

Riguardo ai temi delicati trattati in questo caso, mentre quello relativo alla violenza sessuale su minori sia prevedibile per chi ha già letto gli altri romanzi della serie, il suicidio squarcia la trama (e l’anima del lettore) in maniera inaspettata. L’argomento viene trattato in maniera piuttosto rapida e forse è un bene perché, leggendo un romanzo rosa, si possono sopportare solo un certo numero di batoste.

Concludo qui perché non voglio rendere questa recensione più lunga del romanzo stesso (chiedo venia per la mia logorrea): LEGGETELO. Leggete qualsiasi cosa scriva questa donna. E per le case editrici là fuori, continuate a pubblicare i suoi lavori. Vi aprirà il cuore e la mente, ve lo spezzerà e poi lo rimetterà insieme. Ho letto il mio primo romanzo di Kennedy quest’anno e non so come tornare indietro. Ogni volta è un pugno allo stomaco seguito dall’abbraccio più rassicurante del mondo. I suoi romanzi non sono di quelli che si leggono in un pomeriggio (non per me almeno), sono di quelli che ti svegli nel mezzo della notte perché in qualche modo invadono i tuoi sogni e ti spingono a continuare a legger anche se a volte fa male. 

P.S. Mi permetto di fare un piccolo intervento molto personale visto ciò che sta succedendo da settimane nel mondo, ma soprattutto negli USA. Kennedy Ryan è una scrittrice afroamericana e nei suoi romanzi i personaggi appartengono a diverse etnie, credo quindi che leggerli possa essere illuminante in questo periodo, soprattutto per chi si vuole educare su questi temi e rendersi conto dei propri pregiudizi e privilegi. In particolare consiglio il romanzo “Grip” (preceduto dalla novella “Flow”) che tratta queste tematiche in maniera magistrale, a mio parere, e di cui c’è un piccolo cross-over in “Vorrei solo fidarmi di te”. Per chi di voi conoscesse l’inglese consiglio poi di seguire la pagina Instagram dell’autrice che sta tenendo un tour virtuale che consta di una serie di dialoghi con altre scrittrici famose. Il suo ultimo romanzo “Queen Move” è stato pubblicato da poco ed è già nella Top 10 dell’USA Today (e sul mio Kindle) e io spero con tutta me stessa che verrà pubblicato anche in Italia.  

Punto di vista: interno, alternato (Lotus, Kenan)
Sensualità: presente, esplicita, sia positivamente che negativamente connotata
Caratteristiche: padre single, mondo della moda, differenza di età, suicidio, 
violenza sessuale su minori
Stile narrativo: accattivante, coinvolgente, emozionante, a tratti drammatico
Tipo di finale: chiuso, felice 
Voto: 5 stelle 



Ringrazio Newton Compton per la copia ARC del romanzo

Nessun commento

Se ti è piaciuto il post condividilo!
E se ti va, lascia un commento!