Recensione: Voglio averti di Ava Lohan




Voglio averti
di Ava Lohan 

Self-publishing su Amazon
Data di uscita: 22/06/2020

Trama
Jenna Thompson è tutto quello da cui dovrei tenermi alla larga.
Perché è una ragazza madre.
Perché fa la difficile.
Lei vende fiori.
Io vendo il mio corpo.
Per questo mi disprezza.
Ma io non sopporto i rifiuti.
Quindi ecco quello che farò: mi fingerò migliore e lei cadrà ai miei piedi.
Anche se tenta di resistermi.
Sarà mia.
Perché sono un seduttore bugiardo.
Ricco da fare schifo.
E decisamente irresistibile.
Mi chiamo Finn Wickham, non ho un cuore e sono un accompagnatore di lusso per sole donne, tra cui l’attrice più famosa del momento.
E adesso voglio avere Jenna, la sua più grande fan.
Solo per una notte. Al massimo due.
Perché odio i fiori.
Non sopporto i lattanti.
E la monogamia non rientra nella mia lista delle priorità.

La mia opinione

Voglio averti segue Lui vuole me e Io voglio lei. Non è necessario averli letti per potersi dedicare a questo nuovo capitolo, ma chi lo ha fatto invece troverà nuovamente, in piccole dosi, Rose e Kegan. 
Il romanzo si apre con un giovane Finn deciso a conquistare Daisy e per farlo chiede aiuto al suo migliore amico che altri non è che Kegan Anderson che, a modo suo, svolge il ruolo di Grillo Parlante. 
Terminata la prima parte ambientata nel passato troviamo il protagonista lavorare al Lust, il bordello di lusso che ci è stato presentato nei volumi precedenti. Il giovane Finn era un sognatore innamorato, l’uomo che è diventato è un freddo manipolatore cinico e menefreghista, il cui unico scopo è quello di fare sesso, sia che sia per lavoro che per hobby. È mentre sta cercando di aiutare Kegan e Rose che incontra Jenna per la prima volta, dando per scontato che anche lei, come tutte le altre ragazze, in cinque minuti sarebbe caduta ai suoi piedi. Non va come previsto però, per cui la bella fioraia diventerà il suo nuovo obiettivo, colei che lui dovrà assolutamente portare a letto per poi abbandonare, perché lui non ha relazioni e non ama.
Finn, all’anagrafe Finnegan, ha 25 anni ed è un escort. Dice di essere molto bravo in quel che fa e le richieste che riceve, con i relativi compensi, paiono dargli ragione. Dentro al Lust fare sesso è lavoro, al di fuori è una sfida e un bisogno. In passato è stato un ricco ragazzo qualsiasi, innamorato e con dei sogni. Poi Daisy se ne è andata e lui ha rinunciato alle ambizioni, alle speranze, ad essere la versione migliore di sé. In sostanza ha rinunciato a vivere, trasformando il suo dolore in “sesso per dimenticare”. Quando incontra Jenna e lei non cede alle sue lusinghe lui pensa che voglia solo fare la preziosa, quando invece lei non vuol davvero dargli corda. Lei sa chi lui sia e che lavoro faccia, è decisamente meno abbindolabile di molte altre sventurate e non ha la minima intenzione di svendere il proprio corpo per poi farsi abbandonare.
Per Finn andare a letto con la giovane fioraia si trasforma in una priorità e ovviamente poi non sarà solo sesso, ma per loro sarà difficile mettersi a nudo e affrontare diverse questioni irrisolte e dolorose appartenenti al passato.
Sto per andare controcorrente, ma Voglio averti non mi è piaciuto tantissimo. Ho trovato la prima metà del libro molto ripetitiva. Il personaggio di Finn era da caratterizzare, questo è chiaro, ma forse il concetto è stato ribadito troppe volte, togliendo così spazio a una maggiore evoluzione della storia oltre a rallentarne notevolmente, secondo me, il ritmo. Un altro aspetto che mi è piaciuto poco è stata la presenza costante di termini legati alla sessualità. Ora, ero consapevole di quello che sarei andata a leggere visto il filone nel quale l’autrice si muove, ma ho trovato che certi concetti siano stati ripetuti in modo eccessivo. È un nominare il sesso costantemente, come se la storia non potesse esistere o proseguire senza la ripetizione continua di determinate parole. Purtroppo, quindi, il romanzo non mi è piaciuto molto.

Punto di vista: prima persona Finn
Sensualità: scene esplicite
Caratteristiche: escort lui, madre single lei, lungo corteggiamento
Stile narrativo: a tratti ripetitivo
Tipo di finale: autoconclusivo
Voto: 3 stelline


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