Recensione: A Caccia del Diavolo di Kerri Maniscalco



A Caccia del Diavolo
di Kerri Maniscalco
(Stalking Jack the Ripper #4)

Editore: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Data di uscita: 10 Novembre 2020

Trama
Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cress-well sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti.
Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante.
Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola “fine” anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?

La serie Stalking Jack the Ripper è composta da:
1. Stalking Jack the Ripper (Sulle tracce di Jack Lo Squartatore)
2. Hunting Prince Dracula (Alla ricerca del Principe Dracula)
3. Escaping from Houdini (In fuga da Houdini) 
4. Capturing the Devil (A caccia del Diavolo)



La mia opinione


A caccia del diavolo
è il quarto romanzo della serie Stalking Jake the Ripper di Kerri Maniscalco ed è la degna conclusione della storia di Thomas e Audrey Rose.
Riprende proprio dove l’ultimo ha lasciato. Siamo a New York, i nostri protagonisti sono promessi sposi e fanno una scoperta piuttosto insolita. 
In alcuni diari del fratello viene rivelato che Jack lo Squartatore non era esattamente chi credevano fosse alla fine del primo romanzo. Invece, si scopre che c’è qualcun altro che fino ad adesso era riuscito a rimanere nell’ombra. Anche i nuovi omicidi, come quello a bordo della nave che li ha portati fino a New York, cominciano ad acquistare un nuovo senso. L’assassino che stanno cercando potrebbe non essere un emulatore di Jack lo Squartatore, come pensavano all’inizio, ma il vero e unico.
Le cose cominciano a farsi più complicate quando non solo Thomas e Audrey Rose si trovano ad affrontare questa nuova indagine che va ben più nel personale delle precedenti, ma anche dei nuovi problemi di natura sentimentale che non si sarebbero mai aspettati arrivare.
I drammi, in questo quarto capitolo, decisamente non mancano.
Audrey Rose torna ad essere la protagonista intelligente e scaltra che era nei primi due romanzi. Ha le idee molto più chiare su quello che vuole e su chi vuole come compagno e non è disposta a scendere a compromessi. La vita e, soprattutto, una certa persona, però, non sembrano del tutto concordare con lei e cercano di metterle i bastoni tra le ruote, lasciando il suo futuro in bilico. 
Al contrario del precedente romanzo, però, sono d’accordo con tutte le scelte che fa e sembrano essere ben più nel suo carattere di donna indipendente.
Thomas, invece, è il solito arguto e calcolatore, ma si trova ad affrontare qualcuno altrettanto furbo. 
A parte qualche sbandamento iniziale, in questo libro si riesce a vedere bene l’evoluzione di questo personaggio, in modo particolare il modo in cui diventa “morbido” quando si tratta di Audrey Rose. 
Sono contenta che ci fossero più scene tra Audrey Rose e Thomas rispetto ai precedenti volumi. So che di solito i romanzi di questo genere si concentrano più sulla storia che sulla parte “romantica”, ma questo era l’ultimo e in più parlava degli alti e bassi del loro fidanzamento. 
Dopo il precedente, mi sembra giusto che questo si focalizzasse di più sulla storia d’amore rispetto agli altri. Con questo non voglio dire che non ci sia storia, perché c’è. Semplicemente, è come il primo. Al contrario del secondo e del terzo dove Kerri Maniscalco si è concentrata molto sui personaggi secondari e sul nuovo tema del libro, in questo il tema centrale sono proprio Audrey Rose e Thomas, e credo sia la scelta perfetta. Il modo migliore per dire addio ai nostri due protagonisti.
Sono una fanatica di true crime, quindi il modo in cui la Maniscalco riesce sempre a prendere dei fatti realmente accaduti e a piegarli a suo piacimento per creare una nuova avventura per i nostri protagonisti mi ha sempre intrigata fin dal primo romanzo. Anche in questo non mi ha per nulla deluso.
Mi è piaciuta l’idea che questo libro si collegasse al primo, con il “nuovo/vecchio” Jack lo squartatore, inoltre ci sono stati dei cameo di personaggi presentati negli altri tre a rendere il tutto più interessante ed anche più malinconico. È stata una giusta conclusione del cerchio.
Se avete letto i primi tre volumi della serie, questo non può assolutamente mancare nella vostra libreria!

«Combatti. Combatti per ciò che vuoi. Non crogiolarti nel dolore, non gettare la spugna. Voglio farti capire che non devi rimanere ferma mentre ti prendono a pugnalate, bambina mia. Alzati e rispondi all’attacco.» Vidi il fuoco avvampare nei suoi occhi. «Sei caduta, e allora? Resterai in terra a piagnucolare per un paio di ginocchia sbucciate? O ti spolvererai la sottana, ti sistemerai i capelli e andrai avanti? Non abbandonare la speranza, impugnala con forza. È la migliore arma che si possa brandire.»



«Il mio amore per te sarà sempre una costante in un mare di variabili sconosciute. Potremo litigare o arrabbiarci l’uno con l’altra, ma il sentimento che proviamo non svanirà né appassirà mai. Fidati delle mie parole. Fidati di noi. Dimentica il futuro e le paure. L’unica cosa che mi terrorizza davvero è vivere nel rimpianto. Non voglio svegliarmi e chiedermi come sarebbe stata la mia vita accanto a te. Non voglio pentirmi di non averti dato tutto l’amore di cui sono capace.»


- Punto di vista: prima persona
- Sensualità: qualche bacio appassionato
- Caratteristiche: emozionante, gotico, macabro
- Stile narrativo: scorrevole
- Tipo di finale: conclusivo 




Ringrazio Mondadori per la copia ARC del romanzo 

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