Recensione: The fall of Troy di Dr. Rebecca Sharp



The fall of Troy
di Dr. Rebecca Sharp
(The Odyssey duet #1)

Collana: Heartbeat Edizioni
Data di uscita: 22 Gennaio 2021

𝗟'𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 è 𝗿𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗼𝘀𝗼. 𝗟'𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 è 𝗰𝗶𝗲𝗰𝗼.
𝗟'𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 è 𝗶𝗻𝘃𝗶𝗱𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝗻𝘁𝗲.
Ed io odiavo Léo Baudin. Il mio nuovo professore d'arte. Il mio nemico.
Non mi ero trasferita a Rhode Island per questo. Ero venuta qui per dimenticare la Troian Milanovic che mi ero lasciata alle spalle e ripartire da zero, in un luogo in cui i miei problemi e il tradimento non avrebbero potuto seguirmi.
𝘔𝘢 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘰𝘳 𝘉𝘢𝘶𝘥𝘪𝘯 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘦 𝘭𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰.
Freddo. Caustico. Affascinante. Non aveva semplicemente premuto i tasti giusti in me... Li aveva accesi tutti con il sorrisetto indifferente di un francese stronzo e aristocratico. Ma per quanto lo odiassi, il mio bisogno di lui non faceva che aumentare. Averlo sarebbe stata una vittoria o una sconfitta. Non ci sarebbero stati compromessi.
𝗔𝘃𝗲𝗿𝗹𝗼 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮.
Quindi avevo contrattaccato. Ma io ero Troy e lui era il cavallo di legno pieno di segreti pericolosi che non avevo visto arrivare. Ero stata io a invitarlo tra le mie mura, festeggiando senza guardare oltre il suo travestimento. E con il favore delle tenebre, aveva messo sotto assedio il mio corpo, la mia mente e, infine, il mio cuore.
Il primo potrà essere un mito, ma questa volta i libri di storia avrebbero dimostrato che, se Troy fosse caduta, 𝘭𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢 𝘴è 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢.

La mia opinione

The fall of Troy è un age-gap forbidden romance, i cui protagonisti sono Troian Milanovic, una giovane studentessa di arte problematica, e Léo Baudin, uno dei suoi insegnanti in visita dalla Francia.
I primi capitoli ci vengono raccontati dagli occhi di Troy, una diciottenne trasferitasi nel Rhode Island per vivere con la madre per mettere quanta più distanza possibile tra lei e suo padre, l’uomo che l’ha ferita maggiormente nella sua vita. Si sente in modo frequente con una psichiatra e lavora la sera in un bar per mettere da parte dei soldi. È lì che lo vede per la prima volta. Un uomo trasandato ma decisamente affascinante che attira subito il suo sguardo.
Léo è stato allontanato dal suo vecchio lavoro a Parigi per un incidente in classe e, per cercare di non buttare del tutto al vento la sua carriera, un suo amico gli propone di andare ad insegnare per un semestre negli Stati Uniti. Léo è tutto fuorché motivato. È incazzato con la sua vita e con ogni essere vivente. La sua attenzione, però, viene in fretta catturata da una ragazza il cui unico scopo nella vita sembra mettergli i bastoni tra le ruote.
Mi è strano dirlo, ma ho adorato entrambi i personaggi. Non sono semplici da amare, per nulla, ma c’è qualcosa di affascinante che ti tiene con il fiato sospeso e ti fa continuare a leggere. 
Troy sta cercando di riprendere il controllo della sua vita, ma non riesce a fare a meno di complicarsela sempre di più, mentre a Léo non frega assolutamente di niente e di nessuno e lo continua a ripetere ancora e ancora. Eppure i due sono perfetti l’uno per l’altra, come due metà di un vaso spezzato.
La storia ha reso molto di più anche perché abbiamo avuto la possibilità di vederla da entrambi i punti di vista. All’inizio Léo sembra solo un bastardo arrogante, ma poi abbiamo modo di conoscerlo meglio e questo aiuta molto ad apprezzarlo.
La scrittura di Rebecca Sharp è particolare. Sia nelle descrizioni che nei dialoghi utilizza delle metafore e similitudini lunghe metà pagina. Possono piacere come no, ma visto che stiamo parlando di due artisti come protagonisti, mi sembra uno stile più che appropriato per questo tipo di romanzo.
Ciò che mi ha dato un po’ fastidio, invece, è il continuo uso del francese e, se posso permettermi, un po’ a cavolo. Visto che uno dei protagonisti è francese, non potevo aspettarmi altro, solo che ho trovato rallentassero la narrazione e sentirlo esclamare “putain” mi ha fatto ridere ogni singola volta, mentre sarebbe dovuto essere un momento tragico. In più, con Giselle, che è la sua assistente, anch’essa francese, parla solo ed esclusivamente inglese e mi è suonato un po’ strano. Ma questa è solo una sottigliezza.
L’inizio del romanzo mi ha ricordato uno dei miei libri preferiti in assoluto, The unrequited, e quindi ho fatto un attimo fatica a connettermi con questo, ma ogni nuova pagina mi conquistava sempre più. 
La parte migliore arriva verso la fine ed è un peccato che si sia concluso in modo così aperto e inaspettato, ma ora aspetto con ansia il successivo!
Darei quattro stelle a questo romanzo perché c’è un sacco di potenziale e sono certa che il prossimo mi conquisterà ancora di più. Spero solo che non sia pieno di stereotipi sui francesi, ma essendo ambientato proprio in Francia (per ovvi motivi, tra l’altro) lo tempo un po'. 
In ogni caso, se amate le storie tra studenti/insegnanti, questo è sicuramente il libro che fa per voi, ti prende e ti trascina fino alla fine con estrema facilità.

«Pensai di aver preso la scelta giusta allora, ma oggi avevo imparato la lezione più importante dell’essere adulti: a volte non ci sono scelte giuste nella vita. A volte le cose brutte accadono e l’unica cosa che tu possa fare è scegliere tra il peggio e… il peggio.»

- Punto di vista: punto di vista alternato, prima persona
- Sensualità: scene esplicite
- Caratteristiche: emozionante, forbidden, age-gap
- Stile narrativo: scorrevole
- Tipo di finale: aperto
- Voto: 4 stelle




Ringrazio Heartbeat Edizioni per la copia ARC del romanzo 

Nessun commento

Se ti è piaciuto il post condividilo!
E se ti va, lascia un commento!