Recensione: Principi di spettrologia di S.S. Harmon



Principi di spettrologia
di S.E. Harmon 
(The spectral files #2)

Editore: Triskell edizioni 
Data di uscita: 5 aprile 2023

Trama
Nessuno aveva detto che essere un medium sarebbe stato facile.
Rain Christiansen, ex agente dell’FBI e ora detective che si occupa di casi irrisolti, sta cominciando a pensare che sia il lavoro più difficile che abbia mai avuto, e anche il più importante. È determinato ad accettare tutti i cambiamenti alla sua ben strutturata vita precedente, ma questo comporta abbracciare un mondo di stranezze. Non esiste un manuale su come conciliare il lavoro con i doveri di medium, e Rain si è reso conto che sta miseramente fallendo. Ma anche i fantasmi se ne sono accorti e stanno diventando sempre più impazienti. E forti.
A complicare la questione, non sa che peso avranno sulla sua relazione questi sviluppi spettracolari. Non sembrano esserci dubbi che Daniel McKenna, il suo compagno nella vita e nel lavoro, voglia stargli accanto a lungo termine. Ma Rain non può fare a meno di chiedersi quanto durerà la sua pazienza… e cosa farà se Danny si dovesse stancare dei fantasmi invadenti.
Rain pensava che accettare i suoi doni soprannaturali sarebbe stata la soluzione ai suoi problemi. Ma ora ha capito che i problemi sono solo all’inizio.

La mia opinione

Finalmente con questo secondo volume della serie The spectral files torniamo nel mondo a dir poco incasinato di Rain Christiansen. Rain non è più un abile profiler dell’FBI: si è trasferito nel posto in cui è nato e ora fa parte della PTU, unità “paranormale”. Ormai ha accettato di vedere i fantasmi e utilizza questa sua particolare capacità per aiutare i fantasmi e portare a termine anche i casi freddi più particolari che mai. Avere accanto Danny, che ora è anche il suo capo, ha portato Rain a rivalutare i suoi punti fermi e il cambiamento è stato molto piacevole. 

«Allora cosa facciamo?»
«Quello che facciamo sempre. Saliamo sulla Mystery Machine e risolviamo il caso, Scooby.»

Quasi condividere una casa, quasi condividere una vita e avere una relazione non ben definita ma colma d’amore è tutto per Rain, se non fosse che sempre sul più bello compare qualche anima in pena a reclamare il suo aiuto…
Il ritmo della narrazione è calzante: a trainarla c’è la scomparsa di Mason, che da morto è andato da Rain a chiedere aiuto. Il ritrovamento non di uno, ma ben due corpi, rimescola tutte le carte in gioco e apre le porte a un caso molto più ampio e complicato di quello che sembrava a prima impatto. 
È notevole come l’elemento romance, il giallo – a tratti anche abbastanza creepy – e l’umorismo di Rain si combinino in un mix perfetto che dà vita a una lettura coinvolgente, piacevole e che scorre spedita verso la fine. 

Non ero un sussurratore di fantasmi o un detective quando ero con lui. Ero solo Rain. E mi piaceva, molto.

Il libro e il caso affrontato sono conclusivi, ma nel finale c’è chiaramente un gancio in quella che sarà, ne sono certa, una nuova avventura tutta da leggere! 
Se siete in cerca di un paranormal romance ricco di misteri, ma che faccia anche ridere e con un protagonista che è un peperino... questo libro fa al vostro caso!


Punto di vista: prima persona (Rain)
Sensualità: presente
Caratteristiche: paranormal, fantasmi, medium, MM, poliziesco
Stile narrativo: scorrevole, curato 
Tipo di finale: conclusivo con la prospettiva di un nuovo volume 
Voto: 4 stelle



Ringrazio Triskell edizioni per la copia ARC del romanzo

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