Recensione: Made in Garbatella di Laura Nottari



Made in Garbatella
di Laura Nottari

Editore: Words Edizioni
Data di uscita: 6 ottobre 2023

Trama

«Qui è campo neutro, lì no. Poi te ‘nnamori, io t’ho avvisato.»
«Di Garbatella?»
«De lei e de me.

Un matrimonio perfetto, un figlio intelligentissimo e un attico a Ponte Milvio: la vita di Lavinia e Claudio è a dir poco invidiabile. Manca solo un secondogenito all’appello, ma il progetto viene infranto da un’inattesa diagnosi di infertilità, che distrugge il castello dorato dei due ricchi borghesi romani. Così, reduce dall’inevitabile divorzio, Lavinia decide di cercare l’uomo con cui ha commesso l’unica follia della sua vita. Sganciare una bomba del genere, però, non è semplice, soprattutto se lui è un colosso dai modi spiccioli, e dal gergo più romanesco del quartiere in cui vive: Garbatella.

Enzo Mazzarelli si divide tra la gastronomia dei suoi genitori e il ruolo di padre single. Alle porte dei quarant’anni ha tanti rimpianti quanti sono i tatuaggi che sfoggia. Non cerca l’amore, eppure rimane vittima del fascino di Lavinia, che invece sembra restia ai sentimentalismi.

Nasce così la ricetta per un disastro familiare (e romantico) annunciato, tra divari sociali, figli prossimi alla maggiore età, padri mancati, uccellini da catalogare, segreti, errori e sogni rimasti tali. Ma Garbatella, da che è stata fondata, è capace di magie uniche e tra i suoi vicoli, cortili e panni stesi, innamorarsi e sperare in qualcosa di bello per il futuro diventa semplice come pronunciare un daje!

La mia opinione

«Dio mio» tagliò corto lei. «Certo che sei prepotente.»
«E te de coccio. Daje, movite.»

Made in Garbatella è il nuovo e attesissimo romanzo di Laura Nottari. Chi conosce questa autrice ha ben presente la sua vena comica in grado di portare leggerezza trasformando situazioni imbarazzanti, ai limiti dell’immaginabile da impensabili a non solo possibili, ma molto molto credibili. In questo caso, a mio parere, siamo di fronte un qualcosa di nuovo. 
La Nottari ha sperimentato un nuovo modo di scrivere portando su carta una storia che non è un romance puro, ma una vera e propria storia che ha molto da dire e trasmettere. Rimane l’intenzione di portare qualcosa di assurdo a un livello che va oltre, ma il messaggio che passa è estremamente puro, vero e importante. 
La storia di Lavinia — Lavigna o Lavinnia, per gli amici romani e non — ed Enzo nasce molto prima dell’inizio del libro. C’è un prima e c’è un dopo… Il dopo è a nove anni dal fattaccio, che fattaccio non è, una sbandata da parte della precisissima e snob e perfetta protagonista femminile che ha tradito suo marito con un uomo sconosciuto, ma che nel corso delle pagine impareremo a conoscere, proprio come succede a Lavinia stessa. Nodo di raccordo? Giordano! Vi starete domandando chi è? Leggere per scoprire… 

« […] anche per Roma è così noi sa’a ricordamo più bella, ma se sbajamo. È ‘a teoria der Tegolino: lei è eterna e identica come ‘e merendine, semo noi quelli che invecchiano male. Invecchiamo coll’occhi, e pure cor core.»

L’autrice ha creato un mondo in un ambiente ben riconoscibile, in cui due opposti si incontrano e scontrano con il rischio di generare un vero e proprio caos. Ponte Milvio e Garbatella si prendono per mano e fanno lo stesso con il lettore. Una gita a Roma, tra quartieri molto diversi tra loro in compagnia di persone che impersonificano lo stereotipo perfetto dei perfetti rappresentati della “Roma bene” e dell’altra. 
Tra passati ingombranti, vite lussuose, castelli di carta che crollano e crisi di identità scorrono le pagine — tante — del romanzo che regala a chi legge non solo una storia nuova, diversa dal solito, ma anche dei preziosi insegnamenti. Vi consiglio Made in Garbatella se avete voglia di intraprendere un viaggio dentro e fuori Roma, dentro e fuori le persone, impegnato e impegnativo ma per cui ne vale la pena!

PUNTO DI VISTA: terza persona, diversa focalizzazione
CARATTERISTICHE: contemporary, second (?) chance, secrets and lies, Roma. 
STILE NARRATIVO: curato, ingegnoso
SENSUALITÀ: presente, non eccessiva
FINALE: conclusivo (ma vorrei andare in un’altra vita e in un altro mondo, capimose!)
VOTO: 4



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